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‘Non così vicino’: Tom Hanks nei panni di un burbero benefico

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La solitudine vive dentro in ognuno di noi. Possiamo nasconderci dietro ad essa oppure conviverci serenamente. E poi c’è chi, come Otto Anderson, la soffre tremendamente.

Prodotto dalla stella del cinema Tom Hanks insieme alla moglie Rita Wilson e distribuito dalla Warner Bros. Non così vicino è una delle ultime fatiche firmata da Marc Forster. Il film è tratto dal romanzo L’uomo che metteva in ordine il mondo di Fredrik Backman.
Il film è ora disponibile su Netflix.

Il fulcro del film

Otto Anderson è un vedovo pensionato che vive in un piccolo quartiere di Pittsburgh, in Pennsylvania. La sua vita cambia radicalmente dopo la morte di Sonya, sua moglie. La dolorosa perdita porta il signor Anderson a chiudersi in se stesso ed a evitare contatti con la società. Il suo unico scopo nella vita è quello di mettere a posto il mondo, ovvero rimproverare coloro che non rispettano le regole del buon vicinato e della convivenza civile. Dopo vari tentativi di suicidio, la vita di Otto prenderà una strada assai diversa con l’arrivo di una famiglia di origini messicane con cui instaurerà un rapporto di amicizia.

L’amore vero dura per sempre

L’amore tra Sonya e Otto è al centro della pellicola. Anderson, dopo la perdita della moglie, è diventato un uomo scorbutico, poco sociale e antipatico. Riversa le proprie frustrazioni contro ogni singola persona che cerca di aiutarlo.

Il film si struttura tra il presente e il passato di Otto. Grazie alla meravigliosa fotografia di Matthias Koenigswieser, i flashback prendono vita, dando allo spettatore il senso di indietreggiare nel tempo. Il cappellino preso alle Cascate del Niagara, la monetina d’argento del ’64 e il fumo del treno sono solo alcuni dettagli che portano a galla i ricordi più intimi e sinceri tra i due giovani innamorati. La scelta di rendere la pellicola meno nitida e tendente ai colori caldi è assai convincente e riesce a trasformare un ricordo astratto in realtà.

Otto e Marisol

Otto Anderson è interpretato da Tom Hanks. Al suo fianco non vediamo un cast conosciuto, ma spicca l’interpretazione di Mariana Treviño nei panni di Marisol. Marisol si trasferisce insieme a suo marito e alle bambine nello stesso quartiere di Otto. Tra i due, inizialmente, non scorrono acque tranquille, ma con il procedere del film, i due si avvicinano sempre di più fino a stringere un rapporto di amicizia. Questo legame porterà Anderson a ritornare a vivere e a provare nuove emozioni.

Tom Hanks rende Otto Anderson un personaggio scorbutico e schivo, ma allo stesso tempo traspare, dai suoi occhi, un sentimento di dolcezza. Otto non è cattivo, è solo arrabbiato con il mondo per tutto quello che gli è capitato. Gli occhi di Tom Hanks sono sufficienti per capire l’anima pura del protagonista. È stato in grado di entrare completamente nel personaggio: è come se sentisse realmente quell’agonia e solitudine che serpeggiano in Otto. Ancora una volta, l’interprete di Forrest Gump non sbaglia una virgola.

Ad interpretare, invece, il giovane Otto vediamo un brillante Truman Hanks, figlio dell’attore e di Rita Wilson. La somiglianza fisica del figlio con il padre è evidente e il passaggio dal presente al passato è più trasparente.

Nonostante la presenza importante di Tom Hanks, Mariana Treviño regge brillantemente il confronto. Marisol è un personaggio superficialmente mediocre. È simpatica, scherzosa e molto chiassosa, l’esatto opposto di Otto. La Treviño è perfetta nel suo ruolo: riesce a passare da un’espressione buffa ad una seria e malinconica. Ciò porta lo spettatore a rendersi conto che Marisol ha dentro di sé un dolore molto profondo (come Otto) che cerca di reprimere tra risate e sorrisi.

Otto Anderson e Marisol.

Non così vicino convince

Il film può essere considerato drammatico, ma anche comico. La drammaticità si percepisce nell’aria, sempre così fredda e tagliente. La comicità, invece, può essere colta nei vari personaggi, anche in Otto.

Non così vicino è il remake di Mr. Ove, uscito nel 2015. Gli aspetti comuni sono tanti, soprattutto all’inizio della pellicola, ma successivamente il lavoro di Forster prende una piega diversa e molto più convincente.

Anche l’ambientazione funge da protagonista. Il paesaggio svedese rappresenta l’anima di Otto Anderson: le stagioni mutano seguendo il miglioramento caratteriale del protagonista.

Tra una piccola risata e un triste pianto finale, Non così vicino tocca le corde del cuore. È inevitabile: lo spettatore è travolto totalmente dall’interpretazione di Tom Hanks e dalla storia che viene portata sullo schermo. La pellicola pone il suo sguardo sulla vita di una persona come Otto per farci capire che la vita, purtroppo, può schiacciarci e cambiarci radicalmente. L’amore non è solo tra uomo e donna, ma può riversarsi anche nell’amicizia ed è l’unico sentimento che può salvarci.

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