La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica avrà come film di preapertura L’oro di Napoli, con Eduardo De Filippo, Sophia Loren, Silvana Mangano, Paolo Stoppa e Totò.
Martedì 27 agosto alle ore 20:30 in Sala Darsena (Lido di Venezia), in occasione del 50° anniversario della scomparsa del grande regista.
Prima mondiale della versione restaurata de L’oro di Napoli
Il classico, diretto da Vittorio De Sica, che appare anche come interprete nei panni di un nobile attanagliato dal vizio del gioco, è stato restaurato in modalità digitale 4K a cura di Filmauro Srl e Cinecittà. Il negativo presentava numerose macchie, vecchie giunte, riparate a scotch, e una grande quantità di righe, graffi e spuntinature.
Alcuni strappi e rotture importanti hanno reso indispensabile la ricostruzione di diversi fotogrammi. Un color grading accurato ha ricreato contrasti e look originale della fotografia. Sulla colonna sonora sono stati eliminati i difetti presenti in un supporto dell’epoca, intervenendo sul rapporto segnale-rumore per ricreare il giusto equilibrio tra suono d’ambiente e dialoghi. La presenza di una rottura del supporto ha reso necessaria la ricostruzione di una battuta.
Il ricordo di Scorsese e Lizzani
L’oro di Napoli, suddiviso in 6 episodi, tratti dall’omonima raccolta di racconti di Giuseppe Marotta, sceneggiato insieme al regista da Cesare Zavattini e prodotto da Carlo Ponti e Dino De Laurentiis. Il film racconta alcune delle tante facce di Napoli attraverso i capitoli: Il guappo, Pizze a credito, Il funeralino, I giocatori, Teresa e Il professore.
Presentato in concorso a Cannes nel 1955, venne premiato ai Nastri d’argento per la miglior attrice a Silvana Mangano e per il miglior attore a Paolo Stoppa e selezionato fra i 100 film italiani da salvare.
“L’oro di Napoli a New York era trasmesso in televisione, e tutti nel quartiere lo rivedevano ogni volta e lo amavano molto. […] È un film che offre una meravigliosa gamma di stili comici e incorpora qualcosa che apprezzo molto nel cinema italiano. Il modo in cui si muove senza sforzo tra la commedia e la tragedia” (M. Scorsese, My Voyage to Italy, 1999).
Su L’oro di Napoli Carlo Lizzani ha scritto: “De Sica […] realizzerà dal bel libro di Marotta un film dalle alte qualità, pieno anche di pagine ispirate e di momenti degni del miglior De Sica. Il funerale del bambino (tagliato nella versione presentata al pubblico) e quel gioiello che è la partita a carte tra De Sica stesso in veste d’attore e il bambino, potrebbero figurare degnamente in un’antologia del cinema italiano.” (C. Lizzani, Storia del cinema italiano, Parenti, Firenze, 1961).
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