Jeffrey arriva trafelato a casa a prendere le due figliolette, come se volesse portarle all’asilo. In realtà, andato improvvisamente fuori di testa forse a causa della crisi economica, ha appena ucciso prima due colleghi d’ufficio e poi la moglie, madre delle bambine. Con le figlie, Jeffrey fila via in auto a folle velocità sulla strada innevata, esce di strada e prosegue a piedi per il bosco. Casualmente, arriva a una casetta solitaria e abbandonata e vi si sistema, disperato…
Ennesimo titolo horror con dicitura “Guillermo Del Toro presenta”, La madre è un film che nasce da un vecchio cortometraggio (intitolato Mamà) realizzato dai fratelli Muschietti, che sono un lui, Andy, e una lei, Barbara.
Protagonista è la star in ascesa Jessica Chastain, recentemente vista (e candidata all’Oscar) nel film di Katryn BigelowZero DarkThirty, qui nel ruolo della chitarrista metal Annabel, una ragazza innamorata del suo Lucas (Nikolaj Coster-Waldau) e che ben presto si ritroverà nel bel mezzo di un incubo in carne ed ossa.
Tutto comincia quando lui, dopo cinque anni di ricerche, ritrova vive e vegete le sue nipotine,Victoria (Megan Charpentier) e Lilly (Isabelle Nélisse), sopravvissute a ciò che tempo fa le privò dei loro genitori, uccisi e scomparsi accidentalmente.
Dopo aver ottenuto la custodia delle piccole, Lucas tenterà di riformare una famiglia, nonostante non abbia l’esperienza giusta assieme ad Annabel.
Ma qualcosa, o qualcuno, non ha alcuna intenzione di abbandonare Victoria e Lilly e ben presto farà sentire la sua presenza a tutti quanti.
Non che abbiamo a che fare con la sagra dell’originalità in questoLa madre, ma ormai, con l’horror di oggi, c’è anche poco da fare in riguardo se si è in cerca di qualcosa di nuovo (insomma non sempre ti salta fuori unQuella casa nel bosco).
Solo che Andy Muschietti, il regista, conosce bene la materia e cerca di dosare bene gli ingredienti che fanno la fortuna di questo genere; dalle atmosfere ai salti dalla poltrona, per non parlare del sottotesto pro-family, che non tanto per il messaggio in sé colpisce ma perché tramite esso riesce a creare una degna dimensione in cui immedesimarsi.
Di male c’è però che lo script, ad opera dei due Muschietti più Neill Cross, non è proprio chiaro fino in fondo, lasciando in sospeso alcune cose che non danno chiarezza all’intero operato (tutto l’incipit sulla follia del padre delle bambine è poco chiaro).
Poi la creatura deLa madre in se non vive di originalità visiva, dato che ricorda molto la crudele fata dentina di Al calar delle tenebre, e i vari momenti che la vedono protagonista hanno più di un riferimento all’ormai saccheggiato cinema horror orientale, dal quale speravamo di esserci allontanati, giusto per farci un’idea che qualcosa di nuovo era in serbo.
Spaventi quanti ne volete, ma sul versante originalità e freschezza nulla di nuovo.
Chastain a parte, il cast vive nel completo anonimato, ma ad averla vinta sono le due inquietanti bambine Charpentier e Nélisse, che rientrano nella tradizione di infanti spaventosi del genere horror.
Almeno questo alto pregio a La madre concediamoglielo.
Mirko Lomuscio
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