200 titoli fra lungometraggi e cortometraggi sono in viaggio dagli archivi internazionali verso il Friuli per l’autunnale full immersion che le Giornate del Cinema Muto, dirette da Jay Weissberg, riservano a studiosi e appassionati da ogni parte del mondo e a chiunque ami la suggestiva fusione delle immagini che arrivano dal passato con il qui ed ora degli accompagnamenti musicali dal vivo.
La 43ª edizione del festival si terrà dal 5 al 12 ottobre al Teatro Verdi di Pordenone, con una preapertura il 4 ottobre al Teatro Zancanaro di Sacile e una replica dell’evento di chiusura il 13 ottobre. Sarà, inoltre, disponibile la proiezione online del programma.
L’evento propone la divertente commedia romantica Girl Shy (Le donne… che terrore) del 1924, diretta da Fred Newmeyer e Sam Taylor, con Harold Lloyd. Il film sarà accompagnato da una nuova partitura, commissionata dalle Giornate al giovane musicista olandese Daan van den Hurk e eseguita dalla Zerorchestra.
L’apertura e la chiusura sono all’insegna del western con 3 Bad Man (I tre birbanti; 1926) di John Ford che inaugura il festival accompagnato dall’Orchestra da Camera di Pordenone, diretta da Timothy Brock.
La serata finale impegnerà nuovamente l’Orchestra da Camera di Pordenone diretta questa volta da Ben Palmer nell’esecuzione della partitura che le Giornate hanno commissionato a Neil Brand per The Winning of Barbara Worth (Sabbie ardenti, 1926) di Henry King. Nel cast del film Gary Cooper nel suo primo ruolo importante a fianco dei protagonisti Vilma Bánky e Ronald Colman.
3 Bad Man
America Latina, Uzbekistan e Ben Carré – Le principali prospettive
Le due principali retrospettive della 43° edizione del festival sono dedicate all’America Latina e all’Uzbekistan. Paolo Tosini, curatore della sezione sudamericana, ha messo insieme 31 titoli per preservare e incentivare la ricerca del materiale del cinema muto in America Latina. Sono state coinvolte dieci nazioni tra cui Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Cuba, Ecuador, Messico, Perù, Paraguay e Uruguay.
Altrettanto interessante sarà il cinema muto uzbeko, il quale gioca su temi e stili tipici del cinema sovietico del periodo. Vengono affrontate questioni locali come lo scontro fra tradizione e modernità, la religione e il ruolo delle donne nella società.
Grazie alla Uzbekistan Art and Culture Development Foundation (Fondazione per lo sviluppo dell’arte e della cultura dell’Uzbekistan) tre musicisti uzbeki accompagneranno con strumenti tradizionali due dei lungometraggi in programma e al Verdi sarà allestita una mostra di manifesti e fotografie d’epoca.
Il centenario della morte di Giacomo Puccini
Giacomo Puccini sarà ricordato attraverso la proiezione della versione cinematografica de La Bohème realizzata da King Vidor nel 1926, con le star Lilian Gish e John Gilbert. Il tributo al grande compositore si intreccia con l’attività scenografica di Ben Carré.
La rassegna sulle regioni italiane
Il 2024 segna l’avvio ad una rassegna dedicata alle regioni italiane. Protagonista di quest’anno è la Sicilia. Il programma include tre sezioni tematiche: paesaggio; arti, mestieri e attualità; vulcano, terremoto e tempeste. Si aggiunge un film francese girato in gran parte sull’isola, L’appel du sang (La voce del sangue, 1921) con la regia di Louis Mercanton.