Pachinko – La moglie coreana è una serie Apple TV+ e Media Res, adattata dal romanzo omonimo, scritta e prodotta da Soo Hugh e interpretata da Lee Min-ho (The King: Eternal Monarch), Kim Min-ha, Anna Sawai (F9: The Fast Saga), Youn Yuh-Jung (Minari), Jin Ha (Civil war), Jung Eunchae (The King: Eternal Monarch), Soji Arai, Han Junwoo e Kim Sungkyu.
Dopo una premiatissima prima stagione, il 23 agosto è in arrivo la seconda stagione con un magnetismo unico.
Kim Minha in Pachinko – La moglie coreana, su Apple TV+ dal 23 agosto. Immagini fornite da Apple TV+
Pachinko – La moglie coreana, la trama della seconda stagione
Poco dopo il ritorno di Isak, la guerra arriva brutalmente anche ad Osaka. Sunja, Kyunghee, Noah e Mosazu, protetti da Koh Hansu, sono costretti a riparare in campagna e a sopportare le durezze della vita fuori dalla città.
Nel presente, Solomon affronta le conseguenze delle sue scelte professionali dettate dal cuore e tenta una nuova strategia, trovando inaspettatamente una certa sintonia con Naomi.
Quando la bomba atomica viene sganciata a Nagasaki, un Yoseb a pezzi si riunisce alla famiglia. Anni dopo, Noah è pronto per entrare all’università, sostenuto dal misterioso benefattore Hansu, sempre vigile sulla famiglia e su suo figlio.
‘Pachinko – La moglie coreana’, su Apple TV+ dal 23 agosto. Immagini fornite da Apple TV+
La forza delle immagini che amplifica il libro straordinario
Inserito nella classifica dei 100 migliori libri del ventunesimo secolo dal New York Times, Pachinko – La moglie coreana di Min Ji Lee ha da subito catturato un pubblico fedele, ansioso di vedere la storia di Sunja prendere vita. La responsabilità del tradurre in immagini quel romanzo è stata affidata con grande successo a Soo Hugh, mentre la regia della seconda stagione è di Leanne Welham, Arvin Chen e Lee Sang-il.
Come la prima serie, anche in questa seconda di 8 episodi si racconta un’altra intensa porzione della storia, la cui scrittura ha già in partenza una forte carica visuale ed immaginifica. Il pubblico viene quindi proiettato nella vita dei personaggi e condivide con loro le fatiche della vita di compromessi, rinunce e crudeltà. E malgrado questa sofferenza, non manca la celebrazione del potere degli affetti e dell’unità di questa famiglia allargata (o, modernamente detta, queer).
Jin Ha e Anna Sawai in “Pachinko – La moglie coreana”. Immagini fornite dall’ufficio stampa Apple TV+
La sfida della serie è vinta in primis con il cast, che si era già dimostrato un’emanazione quasi diretta delle parole di Min Ji Lee. Lavoro magistrale anche quello sulle scenografie e i costumi; a questo si aggiunge il favore di una computer grafica straordinariamente realistica che ha reso la guerra e i terremoti così incredibilmente tangibili.
Non si può non citare la coloratissima e sprizzante sigla di apertura, già nella prima stagione firmata dai Grass Roots (Let’s Live for today), perfettamente in sintonia con l’amore esplosivo e l’attrazione senza tempo di Sunja e Hansu. Nella seconda stagione, incalza un altro jingle della band, Wait a Million Years, che ha anticipato la serie ed è già un tormentone:
Una orgogliosa ribellione
In una terra divisa, in una società tradizionalista e ligia ai ruoli, la storia di Sunja racconta di una rivoluzione interiore, e della libertà di pensiero e di cuore, più forte di qualunque ingiustizia. Kim Minha nel ruolo da protagonista, e il suo alter ego più maturo Youn Yuh-Jung (il premio Oscar di Minari), quanto Jung Eunchae, sono la perfetta incarnazione della silente e assertiva moderazione richiesta alla donna in quegli anni. Oppressa, per giunta, dall’immotivato razzismo che si manifestava nei confronti dei coreani emigrati in Giappone. Eppure, nella purezza e umiltà di queste donne che hanno vissuto in accoglienza, persiste la tenacia del non volere abbandonare la propria identità, la propria dignità e pertanto combattere per resistere e proteggere i propri cari.
Lee Min-ho in ‘Pachinko – La moglie coreana’, immagini fornite dall’ufficio stampa Apple TV+
Come per il romanzo, Pachinko – La moglie coreana strappa lacrime a ripetizione, scatenando sincera empatia, calibrata con saggezza. È la famiglia tutta della matriarca Sunja che ci travolge: il montaggio, con astuzia, non ci lascia soffermarci nel passato, ma zampetta tra la terza generazione e la prima raccontando di rivincite, risalite e, nuovamente, identità. Un’idea a cui questi immigrati si aggrappano con le unghie e con i denti e con motivazioni diverse.
Perché la questione di fondo, laddove si scava in un particolarissimo e delicato momento della storia coreana, è la voglia di rendere omaggio alla resilienza, alla capacità tutta coreana di non essersi lasciati piegare e demolire nello spirito sebbene soggiogati dall’invasore. E di lenire quei traumi, trasmessi di generazione in generazione, e talvolta tuttora irrisolti.
Pachinko - La moglie coreana
Anno: 2024
Durata: 8 episodi (2° stagione)
Distribuzione: Apple TV+
Genere: Drammatico, storico
Nazionalita: Corea del Sud, Canada, USA
Regia: Leanne Welham, Arvin Chen e Lee Sang-il
Data di uscita: 23-August-2024
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