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Taxidrivers Magazine

“The King of pigs”, il crudo e violento film d’animazione passato all’ultimo Festival di Cannes arriva al Florence Korea Film Fest

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Presentato l’anno scorso a Cannes alla Quinzaine des Réalisateurs, approda in Italia grazie al Florence Korea Film Fest The King of pigs, un film d’animazione diretto dal regista Yeon Sang-ho qui al suo debutto nel lungometraggio. Si tratta di una pellicola rivolta esclusivamente agli adulti a causa dei temi trattati e che testimonia il buono stato di salute dell’animazione coreana, di cui l’anno scorso abbiamo visto sempre al Korea Film Fest in anteprima e poco dopo nei cinema italiani Leafie – La storia di un amore.

Kyung-min, trentenne uomo d’affari, decide di contattare Jong-suk, suo ex compagno delle scuole medie nonché aspirante scrittore, che non vede da ben quindici anni. I due passano la serata a rievocare i tempi  della scuola, anni in cui erano le vittime designate di un gruppetto di bulli. La loro unica speranza era riposta in Kim Chul, un compagno di classe dalla vita familiare disastrata, l’unico ragazzo in grado di opporsi alle violenze e ai soprusi e di diventare “il re dei maiali” del titolo, ovvero il difensore dei più deboli dalle vessazioni dei bulli.

Nerissimo, cupo e violento il film di Yeon Sang-ho non risparmia niente e nessuno nel mettere alla berlina in maniera spietata e impietosa le pecche della società coreana, dominata da ingiustizie, violenza e corruzione e ossessionata dal potere dei soldi e del successo personale. La piaga del bullismo è uno dei temi predominanti, con il mondo scolastico a ricalcare il modello della società coreana con i ricchi prepotenti a farla da padroni sui deboli appartenenti alle classi più povere che sembrano già segnati da un destino ineluttabile. Non sembra esserci via di fuga o possibilità di riscatto in un quadro generale che appare plumbeo e funesto.

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In The King of pigs il tratto del disegno è nervoso e sgradevole, particolarmente efficace nel rendere il senso di squallore e di estrema violenza che caratterizzano la narrazione con alcuni inserti dai toni allucinati e quasi horror. La povertà di mezzi a disposizione, un budget di appena 150 mila dollari, non pare essere stato un limite ma ha forse contribuito alla riuscita del film che ha un costante pessimismo di fondo nel narrare le vicende di questi due (ex) amici che si ritrovano a distanza di anni a fare i conti con un passato che continua a perseguitarli e a condizionarli con i fallimenti di ieri che si rispecchiano inesorabilmente in quelli odierni.

La grazia e la speranza non abitano da queste parti, The King of pigs è un pugno nello stomaco che non può lasciare indifferenti e che mette addosso una fastidiosa sensazione di malessere e disagio al termine della visione. Le persone particolarmente sensibili si astengano, per gli altri invece c’è la possibilità di recuperarlo in replica lunedì 18 marzo alle 20.15 sempre al cinema Odeon di Firenze.

Boris Schumacher

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