Con a disposizione un numero pressoché infinito di titoli da poter guardare si è arrivati ad un punto in cui quello che c’è non basta più. Le piattaforme streaming sfornano nuovi titoli quasi ogni giorno, nonostante il ritmo sia calato negli ultimi anni. A causa della voracità del pubblico le opere a disposizione sembrano addirittura scarseggiare.
Questo “binge watching” (chiamato anche bulimia mediale) ha reso necessario un passo indietro da parte delle piattaforme (o chi per essi). Si sta, infatti, tornando lentamente alla programmazione settimanale delle uscite. Non più un’intera stagione, un intero prodotto, subito, ma scaglionato di settimana in settimana. Questa decisione non solo aumenta l’aspettativa nello spettatore, che ha smania di vedere la nuova puntata, ma anche le visite all’interno delle varie piattaforme streaming.
Perché avviene questo? Perchè nell’attesa che esca quel determinato episodio si tende a iniziare un altro titolo, che sia un film, un cartone o un’altra serie televisiva.
Dati di mercato e piattaforme
Il numero di piattaforme oggi presenti sul mercato sembra non interessare davvero al pubblico che ne fa uso, ma questo non è del tutto esatto. Gli spettatori di oggi coprono una fascia di età molto varia (non solo gli adolescenti rimangono attaccati allo schermo infatti), ma c’è qualcosa che accomuna la maggior parte di loro: la FOMO mediale. La FOMO non è altro che “la paura di essere tagliato fuori” (fear of missing out). Questa, inserita nell’ambito mediale, rappresenta la paura degli spettatori di perdersi quel determinato titolo, restando così indietro, secondo loro, rispetto agli altri. La traduzione diretta di questo fenomeno è l’utilizzo di più SVOD (Subscription Video on Demand-video on demand in abbonamento) possibili. Ci si abbona infatti a tutte le piattaforme, o quasi, arrivando a non sapere nemmeno più dove e cosa guardare.
Chiunque almeno una volta ha perso tempo per scegliere il film da guardare il sabato sera. Se un tempo questa scelta si limitava ad un dvd o una videocassetta, ad oggi non solo è necessario scegliere il titolo, ma anche la piattaforma dove guardarlo.
Ma quindi, come è messo davvero attualmente lo stato di mercato dello streaming?
Grazie a JustWatch (la più grande guida internazionale di streaming, grazie alla quale è possibile scoprire dove guardare legalmente online film, serie TV ed eventi sportivi) e ai suoi utenti, circa 2.2 milioni solo in Italia, le quote di mercato sono state mostrate. Queste ultime si basano interamente sulle scelte e le azioni degli utenti: su quali servizi di streaming selezionano, i clic sulle piattaforme disponibili e i film e le serie TV che segnano come già visti.
Dati dello streaming 2024: analisi del mercato italiano
A fare da padrone e da sovrano in questa prima parte del 2024 è sicuramente Netflix (31%), che, senza troppe sorprese, ha le quote più alte all’interno del mercato italiano. Al secondo e terzo posto di questo podio troviamo Prime Video (piattaforma del colosso mondiale Amazon) con il 28% e Disney+ con il 17%, che da sola ospita milioni di fan tra Disney, Pixar e soprattutto Marvel.
Le variazioni dei cataloghi che quest’anno le piattaforme, soprattutto quelle che troviamo sul podio, ha fatto sì che una nuova nicchia di pubblico si avvicinasse a loro. Si può infatti citare l’attenzione che queste piattaforme hanno iniziato ad avere per tutto quello che riguarda l’animazione giapponese.
Con un distacco non da poco possiamo trovare NowTV e Paramount+ che nemmeno insieme arrivano alla percentuale raggiunta da Disney+. Nel frattempo, i servizi di streaming nostrani TIMVision e Infinity si dividono il sesto posto con un misero 4%. Il restante 5% è composto da piattaforme minori come MUBI.
Ma con questi dati, è possibile dire che tutte le piattaforme abbiano avuto un andamento stabile in questa prima parte del 2024? Assolutamente no.
Dal grafico sottostante è lampante quali abbiano visite e utilizzi stabili, e quali al contrario non lo siano.
Netflix si riconferma, infatti, essere il Re dello Streaming, con un andamento stabile dall’inizio dell’anno e un +1% verso la fine di giugno. Non si può dire la stessa cosa di piattaforme come Paramount+ o NowTV, che hanno invece sofferto una perdita di circa il -1% chi prima e chi dopo.
I servizi nostrani, TIMVision e Infinity+ crescono in modo stabile da gennaio, anche se con qualche alto e basso soprattutto per la seconda.
Questo era un aggiornamento a giugno 2024, ma come saranno questi stessi dati a dicembre 2024?
Il podio mostrerà le stesse tre piattaforme, in queste tre esatte posizioni o cambierà qualcosa?