‘Io sono nessuno’: un John Wick parodico

Io sono nessuno (Nobody) è un film d’azione-thriller del 2021, distribuito da Universal Pictures. Diretto da Il’ja Najšuller, regista russo e frontman della band Biting Elbows, è la seconda prova cinematografica in cui si cimenta dopo l’esordio con Hardcore!.

Uscito nelle sale il 1° luglio 2021 e candidato ai Critics Choice Super Award come miglior film d’azione, Io sono nessuno è disponibile su Netflix.

Io sono nessuno – Trama

Hutch Mansell (Bob Odenkirk) è un tranquillo padre di famiglia. Abita nella periferia americana, conducendo una vita monotona con una famiglia che non lo apprezza abbastanza. I giorni trascorrono tutti allo stesso modo tra la casa e il lavoro, creando in lui un senso di frustrazione e insoddisfazione.

La situazione si complica quando una notte due ladri irrompono nella sua casa: Hutch decide di non intervenire per difendere i figli e la moglie (Connie Nielsen), cercando di impedire il peggio e salvaguardare i suoi cari. Tuttavia, la sua scelta non fa che aumentare la distanza tra lui e le persone che ama, portandolo a far emergere tutta la rabbia a lungo repressa.

Hutch si scoprirà così dotato di abilità nascoste ed emergerà un oscuro segreto. Come se non bastasse, questo porterà la sua famiglia ad incontrare una pericolosa minaccia…

Hutch Mansell: un John Wick tutto parodico

Fin dall’inizio è evidente la somiglianza di Io sono nessuno con la serie John Wick. Entrambi i protagonisti, infatti, possiedono un latente lato oscuro che vogliono lasciarsi alle spalle, ma che viene risvegliato da un simile evento scatenante.

Ciò non deve sorprendere: infatti, lo sceneggiatore Derek Kolstad e il produttore esecutivo David M. Leitch sono entrambi conosciuti per aver contribuito alla creazione di John Wick.

Tuttavia, una delle differenze sostanziali è nella tipologia dei due personaggi. John Wick, interpretato da Keanu Reeves, è il perfetto killer: pressoché infallibile, con un porto d’armi, giubbotti antiproiettile e un’adeguata tecnica combattiva. Tutti lo conoscono, ne hanno stima, lo temono. È un personaggio più “impostato”. Inoltre (e soprattutto), Wick vorrebbe abbandonare definitivamente il suo vecchio lavoro e, costretto a tornare sul campo di battaglia, lo fa a malincuore.

Hutch, invece, non viene altrettanto mitizzato. Nonostante il suo passato da “revisore” per la CIA, viene considerato nessuno da chi gli sta intorno. Nelle scene di lotta non si dimostra all’altezza di Wick, parodiando così la figura dell’assassino ideale. Ciononostante, sono comunque evidenti le sue capacità di attacco e difesa. Ciò che emerge, quindi, è il suo lato più umano: un killer non infallibile ed eccezionale, ma che può commettere errori, risultare ironico, perdere il controllo ed essere più vicino allo spettatore.

Nonostante ciò, quando i ladri irrompono nella casa di Hutch e scompare il braccialetto della figlia, la ricerca di vendetta diventa solo un assurdo pretesto per poter finalmente tornare a dar sfogo alla sua rabbia.

Il cast: tra Breaking Bad e Ritorno al futuro

Ad interpretare il protagonista Hutch Mansell è Bob Odenkirk, conosciuto dal pubblico anche come Saul Goodman nella serie Breaking Bad.

Bob Odenkirk nei panni di Saul Goodman.

Odenkirk si forma in ambienti di carattere comico: inizia la sua carriera a fine anni Ottanta nel Saturday Night Live, dove contribuisce alla creazione di sketch comici. Successivamente, fa delle comparse in serie come How I Met Your Mother, Arrested Development, Seinfeld e molte altre.

Il successo arriva nel 2009 con Breaking Bad, interpretando l’avvocato penalista Saul Goodman. La figura di Saul è stata molto apprezzata, tanto da dedicargli una serie apposita: Better call Saul.

In Io sono nessuno, l’attore ha dato prova di essere perfettamente all’altezza di interpretare una figura nuova: Bob risulta credibile nei panni di un apparente tranquillo padre di famiglia, che in realtà possiede una doppia identità e non vede l’ora di poter fare nuovamente a botte con qualcuno.

Stando all’intervista rilasciata da IGN, Odenkirk si è preparato molto seriamente per entrare nella pelle del suo personaggio:

Mi sono preparato per due anni prima di iniziare a girare. Sapevo che avevo davanti un percorso difficile: sono stato un autore comico per 25 anni; quindi, non ho praticamente fatto esercizio o sport per gran parte della mia vita

A differenza di molte figure degli action movie, Hutch si presenta nel suo lato più umano: ha il volto segnato, la barba non troppo curata e si pone in difesa dei più deboli (ma forse è solo un pretesto per prendere a cazzotti qualche persona). Quando riceve dei colpi, egli prova dolore e si vede, così come accadrebbe ad un uomo comune. Bob infatti afferma che:

Quando questo tizio si fa male, voglio che il dolore rimanga, si veda. Troppa gente prende un pugno, si dà una scrollata ed è di nuovo ok. Volevo che si sentisse tutto l’impatto del combattimento e della violenza.

Bob Odenkirk e Christopher Lloyd in una scena del film.

Altro volto famigliare è quello di Christopher Lloyd, noto a tutti come Doc nella trilogia di Ritorno al futuro. In Io sono nessuno, Lloyd è David, il padre di Hutch: un vecchietto tranquillo all’apparenza e ormai trasferitosi in una casa di riposo. Ciononostante, egli non esita a risvegliare il suo lato più dark con il pretesto di aiutare il figlio, spiazzando così lo spettatore.

Io sono nessuno è da considerarsi un film riuscito?

Sfortunatamente, nonostante le note positive sopra elencate, Io sono nessuno risulta pressoché la copia di John Wick. Troppi sono gli elementi in comune: entrambi i personaggi possiedono un animale (John ha un cane, mentre Hutch alla fine del film un gatto) e sono degli ex killer che, a seguito di un’irruzione nella propria casa, decidono di vendicarsi e, quindi, di riprendere il vecchio lavoro. Inoltre, sia John che Hutch hanno un “aiuto-cecchino”: Marcus (Willem Dafoe) per Wick, e David per Mansell. Infine, entrambi i personaggi hanno a che fare con la mafia russa. Insomma, sono presenti tanti, troppi elementi in comune per considerare questo film come originale.

Come se non bastasse, vengono inseriti anche elementi cari a Quentin Tarantino: strabilianti scene di lotta, ex agenti segreti e gangster, utilizzo di slow-motion e di un montaggio serrato. La colonna sonora è formata da musiche pop, come Don’t let me be misunderstood, presente anche in Kill Bill.

In conclusione, questa risulta essere una buona prova per Odenkirk. Difatti, egli dimostra di sapersi destreggiare anche negli action movie e di vestire i panni del protagonista anti-eroe.

Tuttavia, il film sarebbe stato più efficace se avesse cercato di valorizzare una propria autonomia e introducendo componenti innovative, soprattutto se si intende trasformarlo in una saga cinematografica. Suo malgrado, invece, questo rischia di essere semplicemente ricordato come un “John Wick 2.0”.