La morte di Shannen Doherty impone una rilettura sul cult di una generazione. Una serie che ha sempre vissuto della sua struttura variegata tra romanzo famigliare e teen drama d’avanguardia
Beverly Hills 90210, il teen cult degli anni novanta, nelle sue dieci stagioni, ha avuto il merito di offrire una rappresentazione fedele e, talvolta, cruda degli adolescenti americani. Creata da Aaron Spelling e Darren Star, la serie andò in onda fino agli inizi del nuovo millennio. Una decade che segnò una generazione raccontando, per la prima volta, i teenager in rapporto al sesso, alla droga, all’alcol e all’omofobia. Tra i volti noti del cast vi erano Jason Priestley, Shannen Doherty, Luke Perry, Jennie Garth, Ian Ziering, Brian Austin Green e Tori Spelling.
SIGLA – Beverly Hills 90210
La serie ibrida – Beverly Hills 90210
C’è sempre stato qualcosa di diverso in Beverly Hills 90210, qualcosa che è riuscito a differenziarla da colleghi come Friends o Melrose Place. Questo è sempre stato legato all’aderenza alla realtà. Brenda, Brendon, Steve, Dylan, Kelly non sono mai stati semplici personaggi di una serie; hanno rappresentato il riconoscimento di una generazione e la loro evoluzione all’interno della serialità americana. Ancora prima della realistica rappresentazione del teenager americano, Beverly Hills 90210, trasmessa per la prima volta nell’ottobre del 1990, stabilì fin da subito un patto con lo spettatore. Non è una serie per ragazzi, ma una serie di ragazzi. Questa è sempre stata la formula più avvincente dello show di Spelling e Star: trasmettere attraverso una formula apparentemente frivola e conosciuta alla massa, cioè quella della soap, un nuovo contenitore seriale. Questo contenitore si è sempre mosso casa per casa, tra drammi liceali e gerarchie sentimentali in continuo divenire, assumendosi però la responsabilità di formare una TV complessa su una struttura lineare.
Tra soap e romanzo generazionale
Beverly Hills 90210pone un romanzo familiare molto noto per il modo di fare TV in America. La forma soap e della telenovela assicurava al pubblico e alle reti un’esposizione del racconto che terminava nella sua fase episodica, senza però un grande sviluppo interno. La vita dei protagonisti era rappresentata come qualcosa che passava e basta. Alla fine degli anni novanta, senza scomodare la quality TV della HBO, qualcosa cambia. La struttura episodica ben presto si fonde con il serial, diluendo una storia in una temporalità distinta, anche se non ancora con la forza orizzontale della serialità contemporanea.
Se dovessimo operare una distinzione, diremmo che il serial si focalizza sulla trama mentre la soap sui personaggi. Beverly Hills 90210inizia a creare qualcosa di non scontato per la natura classica del teen drama: una serie che si focalizza sul dilemma episodico ma al contempo su un continuo sviluppo della vita individuale e familiare delle persone coinvolte. Non è un caso che questa formula ibrida, con parentesi conclusive e centralità di trama, sia stata recuperata negli anni da molti omologhi di Beverly Hills 90210. Si potrebbe citare il suo figlioccio più diretto, Dawson’s Creek, ma nel recente si potrebbe trovare un’analoga forma, sebbene non completamente simile, nella serie con protagonista Zendaya, Euphoria.
La casa, il liceo, ancora la casa – Beverly Hills 90210
La prima stagione di Beverly Hills 90210è, alla fine, un classico romanzo di formazione su come raggiungere la maggiore età. Il nocciolo iniziale della serie punta tutto su come far ambientare i due ragazzi stranieri, Brenda e Brendon, a Beverly Hills, dopo aver abbandonato Minneapolis per il trasferimento del padre. Nella seconda stagione, la serie cambia e punta tutto sull’essere dentro o fuori dalle squadre e dalle fazioni liceali. Mentre Steve rimane l’elemento comico della serie, eccentrico e fieramente buffo, più interessante è la figura di David, in lotta perenne con il suo essere “figo” e “cool”. Questo rimanere dentro e fuori dalla tipizzazione del prototipo adolescenziale rende in bilico molti personaggi della serie nel mantenimento e nella decostruzione del teen. Un altro elemento interessante in Beverly Hills 90210è l’andare contro l’idealizzazione del rapporto genitori-figli molto usato nei format seriali della TV americana. Brenda e Brendon fanno una scelta: scelgono gli amici alla famiglia, in una contro-immagine abbastanza evidente rispetto all’era del teen pre-Beverly Hills 90210.
Il padre del teen drama di oggi
La serie Fox si sposta continuamente verso gli altri personaggi rispetto ai protagonisti, in una forma da standalone apparente nella sostanza ma assolutamente centrale nell’agire degli interpreti. C’è uno spazio che va cronologicamente dalla seconda alla terza stagione dove il triangolo Brenda-Kelly-Dylan viene volutamente messo da parte per far fiorire altri personaggi prima trascurati. Si formano varie storie di sviluppo e formazione che hanno a che fare col cambiamento radicale più importante: quello di Steve, che era l’oggetto umoristico della serie nelle prime stagioni, diventando un tossicodipendente al centro, fino all’evoluzione definitiva nelle ultime stagioni in un responsabile padre di famiglia. Che Beverly Hills 90210puntasse fin da subito a creare una coralità lo si vede nel modo in cui distribuisce l’intreccio sentimentale. Un esempio è dato da David e Donna, che iniziano la loro relazione a metà della seconda stagione, un rapporto che, tra alti e bassi, tradimenti e ritorni, porterà i medesimi al classico happy ending, cioè al matrimonio nel finale di serie.
Il romanzo educativo per adolescenti
La struttura e i temi di Beverly Hills 90210ricordano un romanzo educativo che rispecchia i tempi della società americana di inizio anni novanta in perenne mutamento. Ciononostante, l’impostazione di un teen ancora col freno a mano. Il personaggio di Kelly è schiavo di questo schema: la ragazza della Los Angeles ricca a cui tutto è concesso attraversa la scia della droga e della setta come tutte le brave/cattive ragazze di Beverly Hills. Nonostante ciò, Kelly non riesce quasi mai ad uscire da una rappresentazione superficiale ed egocentrica. Questa tendenza, a metà tra il voler essere una versione antesignana dell’adult drama e il classico teen drama americano, viene evidenziata soprattutto in rapporto all’omosessualità.
La struttura lineare e complessa
I personaggi gay in Beverly Hills 90210sono esterni, da proteggere, con un atteggiamento pietistico ancora molto lontano dai gender studies che inizieranno ad essere esplorati dalla serialità di metà anni novanta, soprattutto con Dawson’s Creek. Tale tendenza quasi da sermone educativo, anche con un’eccessiva morale, è evidente nel rapporto che la serie ha con l’alcol. Le prime esperienze di Brandon, ragazzo esemplare fino a quel momento, lo conducono da un potenziale incidente stradale fino a una sanzione moralizzatrice come la visita dagli alcolisti anonimi. Se quindi Beverly Hills 90210da una parte prova a toccare espliciti fenomeni adolescenziali spinosi, dall’altra i tempi seriali e sociali non erano ancora maturi per un teen che virasse completamente nella sua componente adult.
Beverly Hills 90210rappresenta il momento esatto in cui il racconto tipico e standard sui teenagers cercava altre forme di rappresentazione. Questo è ciò che ha provato a fare la serie cult, nutrendosi di forme seriali lineari e a volte cibandosi di quelle complesse. E se l’epoca della maturazione del teen doveva attendere ancora qualche decennio, Brenda, Brendon e Dylan hanno comunque dimostrato un semplice e disarmante concetto: non esiste solo la TV dei ragazzi, ma anche quella con questi ultimi dentro.
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