Hecho en Buenos Aires è un cortometraggio del 2024 diretto da Roberta Paolucci e Alessandro Lorenzo Sartori. È frutto di una co-produzione italo-argentina ed è stato presentato a livello mondiale al Siciliambiente Film Festival 2024.
Si tratta di un’intervista ad Américo Gadpen, membro dell’impresa sociale Hecho en Buenos Aires. Questa è un’associazione nata ventiquattro anni fa grazie a Patricia Flora Merkin, ex direttrice e redattrice, che aiuta i quindicimila senzatetto di Buenos Aires.
Hecho en Buenos Aires fa parte dell’INSP (International Network of Street Papers), un’organizzazione che opera in più di cento Paesi in tutto il mondo. In Italia questa iniziativa è attiva con quattro riviste: Fuori Binario a Firenze, aMuse a Napoli, zebra. in Alto Adige e Scarp de’ tenis a livello nazionale. L’idea di base è dare un lavoro ai senzatetto, offrendo loro la possibilità di vendere per strada un periodico pubblicato nella redazione dell’impresa stessa. Le prime riviste vengono date loro gratuitamente o in concessione con la possibilità di acquistarle poi al 30% in meno del prezzo di copertina in caso vogliano continuare.
La vendita è usata anche come merce di scambio, perché con la distribuzione di dieci o undici riviste è possibile accedere alla sede principale dell’impresa per consumare un pasto caldo e avere un letto per una notte.
Questa è la loro idea di base che permette ai senzatetto di avere un’occupazione giornaliera e di trovare un rifugio caldo dove lavarsi, mangiare e riposarsi per alcune ore prima di ritornare in strada.
I bisogni dei senzatetto: dignità e comunità
Sono molteplici le ragioni che costringono una persona a vivere in strada: perdita del lavoro, dipendenza, abbandono, alcol, motivi psichiatrici. L’obiettivo di Hecho en Buenos Aires è fornire a tutti loro ciò di cui hanno più bisogno. Ciò potrebbe essere sì qualcosa di materiale, come cibo e vestiti puliti, ma comprende anche la dignità.
L’uso delle riviste è finalizzato a creare un rapporto tra venditori e compratori, che accettino o rifiutino l’acquisto. Anche il contenuto delle pagine è pensato per fornire nozioni e informazioni che arricchiscano.
Lo scopo è farli sentire parte di una comunità attraverso un sorriso, un gesto affettuoso o attenzioni che altrove non avrebbero. In poche parole, si tratta di una famiglia, dove sono assistiti e aiutati dai volontari di Hecho en Buenos Aires.
Psicologia, arte ed ecologia in un’unica organizzazione
Hecho en Buenos ha due sedi, ognuna delle quali si è specializzata in attività diverse. Quella principale si pone come un rifugio, in cui potersi lavare, cambiare e risposarsi, e perfino creare legami e avere un sostegno psicologico. Qui infatti ci sono un laboratorio di arte e un’area di servizio sociale e formativo, così da unire psicologia e arte, usata in funzione terapeutica. Le opere d’arte realizzate dai senzatetto vengono analizzate da psicologi professionisti per capire i potenziali problemi da loro attraversati e cercare di trovare una soluzione.
“Il talento bisogna solamente spolverarlo; è lì nascosto, alcune volte è sotto tonnellate di polvere, altre volte è sotto un leggero strato e basta solo soffiare per creare la magia.”
La seconda sede, invece, viene usata come spaccio e negozio di verdura biologica. Annessa ad esso si trova una piccola galleria d’arte dove esporre i prodotti realizzati nel laboratorio.
Tutta l’esistenza di Hecho en Buenos Aires si basa perciò sull’aiuto agli altri e sulla ricerca della felicità, che viene descritta da Gadpen proprio come condivisione e soluzione dei problemi.
