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Taormina Film Fest

Sharon Stone: “Sono felice di essere viva e di riempire la vita di contenuti”

All'attrice di 'Basic Instinct' il Cariddi d'oro alla carriera alla settantesima edizione del Taormina Film Festival

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«Volevo capire cosa si prova a essere rinchiusi in un carcere di massima sicurezza e ho deciso di trascorrere lì un giorno. Mi sono recata in questa struttura dove, appena arrivi, sei perquisito in modo brutale, ti denudano e di controllano ogni orifizio, ti ammanettano con le braccia dietro la schiena e i ceppi ai piedi e devi usarli anche quando ti sposti, fino a quando non sei sotto la doccia. Mi ero accordata affinché non si sapesse della mia presenza lì. Ma la voce si è sparsa e, passando per i corridoi, ho sentito e visto le detenute urlare, insultarmi e minacciarmi di morte. E’ stata un’esperienza terribile, forte e intensa, che mi ha anche permesso di capire cosa avesse provato mio fratello quando è stato arrestato. E’ stato un giorno che non dimenticherò».

A dirlo è Sharon Stone, arrivata al Taormina Film Festival (grazie alla consulenza di Marco Fallanca)  per ricevere il Cariddi d’oro, premio che negli anni è stato assegnato ad attori del calibro di Robert De Niro, Tom Cruise, Sophia Loren, Nicole Kidman e Richard Gere. 

Fasciata in un lungo abito di seta senza maniche con cappuccio, che la fa apparire ancora più divina, la diva di Hollywood ha raccontato parte della sua vita e della sua carriera nella splendida location dell’hotel San Domenico. La Stone ha subito ricordato l’esperienza terribile a cui si è sottoposta per prepararsi a girare il film Last dance. 

Diventata famosa negli anni ’90 grazie al film Basic Instinct, l’attrice divenuta celebre per il famoso accavallamento delle gambe nel film, ha ricordato quanto siano cambiati i tempi rispetto al passato. «Allora fu uno scandalo. Adesso siamo tornati a vedere il sesso e la sessualità  come una cosa molto naturale, anche grazie alla grande presenza di donne che operano nel mondo del cinema. Di conseguenza ci sono meno uomini che spingono le loro fantasie su come dovrebbero essere le attrici per loro. Si è finalmente tornati a qualcosa di più naturale, tra l’altro se il sesso non fosse una cosa normale, tutti noi non staremmo qui.»

Il periodo della malattia

Sharon Stone ha dovuto fare i conti nel 2001 con una terribile emorragia cerebrale che l’ha costretta a fermarsi per diverso tempo. «Sono grata di essere sopravvissuta a un’ emorragia cerebrale che mi ha colpito con violenza», ha commentato l’attrice.

Ma, è riuscita comunque a trovare la forza di andare avanti, come ha sottolineato in conferenza stampa. «La cosa fondamentale – sottolinea Sharon Stone – è decidere di voler uscire da questa situazione. E’ necessario prendere quotidianamente la decisione di cambiare la realtà in cui ci si trova. Questa patologia è legata a una mancanza di comfort. Significa crisi. Dobbiamo domandarci da dove è scaturito tutto ciò. Bisogna decidere di lasciare andare quelle parti di noi che hanno portato alla crisi spingendoci verso l’oscurità. Vale la pena essere diversi».

E sulle sue attività benefiche ha aggiunto «Ho cominciato a fare attività benefiche e umanitarie già prima della malattia. Mi son dovuta fermare per avere l’opportunità di riprendermi. Non credo ci sia l’obbligo per le persone famose di dedicarsi alle attività benefiche, dovrebbe avvenire tutto in maniera molto naturale. Certo è che quando si prendono decisioni globali che riguardano altre persone e si esce da quello che è il proprio perimetro bisogna stare molto attenti e rimanere all’interno del gruppo per il quale si prendono decisioni, senza andare oltre.»

La crisi che attraversa l’America

Dalla malattia alla politica. A chi le domanda che posizione assume sulla crisi che sta attraversando l’America, la Stone risponde: «Grazie a Dio non sono un politico. Storicamente, ogni Paese attraversa periodi in cui qualcuno vuole diventarne il padrone e in molti casi questo succede. Abbiamo visto che ci sono molti modi in cui questo succede e, alla fine, il popolo riesce a riprendersi il proprio Paese, pacificamente o attraverso un conflitto. Sono sempre stata un’ Americana orgogliosa, amo molto il mio Paese e mi preoccupa che ci sia qualcuno che si candida a una carica partendo da una piattaforma piena di oppressione e di odio. Non siamo i primi e non saremo nemmeno gli ultimi. Mi piace pensare che il mio Paese abbia tutte le qualità che abbiamo sempre difeso e per le quali ci siamo schierati con altri Paesi. E spero che questi oggi siano al nostro fianco

Foto inviate dall'ufficio stampa

Sharon Stone ritira il “Cariddi d’oro” al Taromina Film Festival 70

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