Daniel Espinoza è un regista incredibile. Tiene la voce ferma mentre ti racconta i retroscena del suo ultimo film Madame luna.
Presentato al Taormina Film Festival , il film è una storia ispirata a eventi reali, raccontata con maestria. La protagonista convive con i fantasmi del suo passato che la tormentano e si ritrova costretta ad affrontare le realtà della sua nuova vita. Il regista, che ha diretto anche “Morbius” della Marvel, “Life” con Jake Gyllenhaal e “Safe House – Nessuno è al sicuro”, considera “Madame Luna” il suo film più personale e in questa intervista racconta anche perché sia così importante parlare di migrazione.
Quando ha iniziato a girare il film Madame Luna?
«Ho iniziato a girare Madame Luna circa 4 anni fa; in realtà questo progetto era iniziato prima e doveva essere un documentario. Alla fine non è stato possibile e allora ho deciso di raccontare una storia diversa.»
Da dove nasce il desiderio di fare film?
«Vedi, una delle ragioni che mi spinge a fare cinema è quella di poter parlare di cose e storie di cui abitualmente non si discute. Fare questo film in particolare è stato un modo per tornare al cinema delle mie radici. E’ un film molto personale che racconta una storia vera ed è estremamente attuale.»
Cosa pensa dell’immigrazione e perché è importante parlarne?
«Penso che nel periodo in cui viviamo sia importante che la gente prenda una posizione. Il mondo sta diventando ogni giorno più politico. Come essere umano ho deciso di assumere una posizione contro il mondo, per questo ho deciso di fare questo film. La mia ambizione è sempre stata quella di svelare gli aspetti più nascosti della nostra società. Nel film Madame luna cerco di parlare di una delle cose più importanti con cui stiamo convivendo negli ultimi 50 anni che è la migrazione. Se non teniamo conto di essa, non abbiamo nulla.»
Perché il nome Madame luna?
«Il nome deriva dalla scrittrice che ha iniziato con me la sceneggiatura. Volevamo dare l’idea della creazione, della trasformazione delle anime. Pensavamo che la maggior parte del mondo si sarebbe trasformata e come fare questa trasformazione se non guardando la luna?
Com’è stato girare in Italia?
«Beh, è stato incredibile. Adoro i film di Ettore Scola, per cui stare in Italia e in Sicilia, è stato per me come stare nel mondo in cui sono cresciuto.»
Sempre a proposito dell’immigrazione, qual è, secondo lei, il ruolo dell’Europa in tutto questo?
«Penso che in realtà l’Europa non riesca a prendere una posizione ferma sulla migrazione. Penso che sia una questione di umanità. Le persone che vivono questi drammi sono esseri umani che hanno sogni, hanno pensieri. Non si può non prendere una posizione, è una cosa assurda e mostruosa. Penso che tutte quelle persone abbiano il diritto di vivere come noi, lavorano e lottano per i propri figli. E questa è una cosa che va rispettata.»
Nel film ci sono tantissimi linguaggi diversi, come mai?
«Perché penso che questo film sia molto importante. E volevo raccontarlo nel modo più veritiero e autentico possibile. Vorrei che tutte le persone capiscano il perché del film e il suo messaggio.»
E’ stato difficile trovare l’attrice protagonista?
«E’ stato quasi impossibile! Cercavo una donna che parlasse cinque lingue, che avesse più di vent’anni e che provenisse anche da un paese molto specifico. Era tutto molto specifico. Ho lavorato per sei mesi, sapevo che dovevamo andare avanti perché potevamo farcela, non era impossibile. E poi finalmente l’ho trovata. E Meninet Abraha Teferi è diventata la mia Madame Luna.»
Qual è stata la maggiore difficoltà che ha riscontrato nella realizzazione del film?
«Direi più un problema di natura umano. Quando si gira un film sulla migrazione e si utilizzano i migranti, si mettono queste persone nella posizione di dover rivivere il loro trauma. E questa è una questione morale molto difficile perché stai ricollocando le persone esattamente nel loro punto di partenza, nel trauma che stavano vivendo. Ed è una cosa che non mi piace, anche se diventa chiaramente inevitabile. Non mi piace ferire le persone.»
Madame Luna l’anima che guarda la luna
Editing Sandra Orlando
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