Prodotto da Zenit Arti Audiovisive e dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura in collaborazione con Loescher Editore, Choices&Changes è la recentissima serie di dieci cortometraggi animati di Miriam Muraca. La regista non è nuova all’animazione e ha già vinto diversi premi per il suo primo cortometraggio Phonetrip.Choices&Changesdebutta il 19 luglio all’edizione 2024 del SiciliAmbiente Film Festival.
Di cosa parlano i corti?
I corti d’animazione di Choices&Changessi incentrano sulla crisi ambientale globale e sulle sfide che si pongono di fronte a personaggi realistici e fantastici. La narrazione passa, ad esempio, per la storia, in Plastic Love, di un pesciolino che si innamora in un letterale mare di rifiuti di una pesciolina di plastica. Oppure, per la “vita” di una scarpa in TheShoe.
L’impronta fortemente ambientalista non è un mistero ed è estremamente coerente con il tema del festival in cui la serie debutta. I vari corti hanno più o meno successo nel dipingere la catastrofe ambientale che si articola nell’inquinamento dovuto ai rifiuti, nello spreco di risorse ed energia e nelle tecnologie altamente impattanti.
In alcuni casi, la sceneggiatura degli episodi riesce efficacemente a coinvolgere emotivamente lo spettatore nelle vicende narrate offrendo un’efficace prospettiva alternativa sulla questione ambientalista. In altri casi, invece, si incarta in una serie di vicende un po’ forzate e non particolarmente condivisibili. Un esempio di questo tipo è Bike me to theMoon, dove un supereroe, che è in tutto e per tutto l’uomo ragno, crea con delle ragnatele una pista ciclabile sopraelevata. La vicenda è volutamente fantastica ed esasperata, ma l’episodio ha delle cadute di stile nel tentativo di inseguire una comicità scatologica che risulta un po’ imbarazzante.
L’aspetto grafico di Choices&Changes
A livello estetico, i disegni stilizzati e semplici riescono spesso a unire l’utile al dilettevole semplificando la difficoltà grafica di realizzazione ma risultando anche stilisticamente pregni. Ciononostante, va comunque segnalato che la stilizzazione raggiunge, talvolta, livelli forse anche troppo estremi e, sicuramente, se l’animazione cerca di tenere il passo con la semplicità dei disegni, il risultato appare a volte un po’ sommario e povero. Sicuramente, il proposito dei corti di Choices&Changes non è quello di mostrare grandi capacità di animazione tipicamente ad alto budget, bensì quello di sfruttare l’animazione per riuscire a rappresentare degli scenari che sarebbero senz’altro impossibile da realizzare dal vivo con gli stessi fondi. L’immaginazione la fa da padrona nelle sequenze animate e, sebbene le animazioni siano molto essenziali, si lasciano seguire molto bene e, anzi, in certi casi la regista riesce a renderla estremamente naturale e fluida con degli “inganni” registici. Un’animazione semplice ed essenziale, ma ben riuscita.
Il messaggio ambientalista
L’aspetto più interessante da commentare, però, è senz’altro il messaggio di cui i corti si fanno portavoce. Come già detto, visto anche il debutto al SiciliAmbiente Film Festival, il tema è coerente con il festival ospite e i corti si fanno promotori di una forte invettiva progressista e ambientalista. Appare evidentissima la forte inclinazione politica nelle intenzioni della regista, che tocca i più svariati temi, anche indirettamente correlati all’ambiente, come il consumo di carne e il vegetarianismo in Where do you comefrom?. In tutti i temi toccati, la posizione della regista è sempre molto forte e pronunciata, non lasciando dubbi su quale sia, a parer suo, la risposta migliore ai vari problemi proposti.
Tralasciando la possibilità che si possano condividere effettivamente tutte le posizioni, è comunque da evidenziare una criticità. I corti non sembrano essere esplicitamente rivolti ad un pubblico di una determinata età e dovrebbero essere, presumibilmente, rivolti a un pubblico generale. Tuttavia, le risposte a problemi estremamente complessi che vengono proposte sono spesso molto semplicistiche e, forse, un po’ ingenue, tralasciando una necessaria contestualizzazione. Contestualizzazione che, si badi bene, non è certo possibile effettuare in corti della lunghezza media di 3 minuti, ma che, mancando, riduce una problematica gigantesca a delle micro-soluzioni che, se da un lato senz’altro contribuirebbero a porre rimedio, da un altro non possono essere, necessariamente, le uniche risposte possibili.
In generale, l’impressione è che i corti appaiano incapaci di convincere efficacemente lo spettatore per via della loro stessa natura troppo semplificante. I corti sembrano parlare ad una bolla di spettatori che sa già cosa si sentirà dire e, laddove potrebbero porsi l’ambizioso obiettivo di allargare la cerchia di persone sensibilizzate alla questione ambientale, falliscono a porsi come efficaci veicoli di un messaggio condivisibile.
Choices&Changes: una serie da recuperare
In definitiva, Choices&Changes, sia pur con le sue criticità di intenti, rimane, preso come prodotto di animazione, estremamente dilettevole. Si riesce a percepire l’impegno investito in esso dalla regista e vale senz’altro la pena di recuperare i corti, anche proprio al fine di ascoltare le proposte ambientaliste di Miriam Muraca e di farsi una propria idea in merito.