Forte di una carriera documentaristica con più di 35 anni di esperienza e la partecipazione a numerosi festival internazionali, Will Parrinello porta un documentario che ancora una volta fa riflettere sulle azioni del mondo. Water for Life racconta la lotta alla salvaguardia del territorio e al diritto all’acqua delle comunità indigene del Sud America. Dopo aver toccato molti festival arriva finalmente in anteprima italiana al SiciliAmbiente Film Festival.
Water for Life: una lotta che va raccontata.
Attraverso la storia di tre individui straordinari, Water For Life esplora l’unione tra i diritti all’acqua, le credenze indigene e l’estrazione delle risorse. Berta Caceres, Francisco Pineda e Alberto Curamil, hanno combattuto contro le cooperative internazionali e le industrie del governo che sfruttano le risorse idriche delle nazioni. Il diritto all’acqua è una questione globale, ma in America Latina è diventato una questione di vita o di morte. Tre leader diversi, tre diversi paesi dell’America Latina che combattono per le stesse cose e che sono pronti a festeggiare per le piccole vittorie.
Non possiamo più aspettare che qualcuno si prenda le proprie responsabilità per la protezione della terra. Il cambiamento climatico è evidente ed è il risultato delle nostre azioni e delle nostre attività – Parrinello
Tramite l’attore messicano Diego Luna in una narrazione extradiegetica, il regista racconta la vita di tre leader di attivisti ambientali che hanno combattuto nei loro paesi per riuscire a conciliare il diritto all’acqua, le tradizioni e la protezione del territorio. Attraverso transizioni naturalistiche Parrinello ci trasporta nelle loro vite e nelle loro battaglie e nelle loro sconfitte.
Il coraggio di cambiare il mondo
Capo della comunità di indigeni Mapuche del Cile, Alberto Curamil prosegue la lotta per proteggere i loro territori ancestrali dalle corporazioni governative che sfruttalo l’acqua per scavare miniere e per generare elettricità. Nonostante alcuni gruppi più violenti la lotta di Alberto Curamil, pretende di essere una lotta pacifica e forte del dialogo. Purtroppo il governo cerca in ogni modo di fermare le proteste capitanate da Curamil. I Mapuche continueranno però a combattere per i loro diritti per informare più persone possibili nel Cile e in tutto il mondo. A seguito di accuse infondate, il governo ha incarcerato Curamil per dieci anni. Durante questo periodo ha ottenuto il Golden Enviromental Price nel 2019.
Anche la battaglia di Francisco Pineda per i diritti delle comunità indigene di El Salvador ha subito non pochi alti e bassi. La sua lotta si concentra contro un impresa americana, la Pacific Rim che scarica grandissime quantità di acqua inquinata nei fiumi del paese senza preoccuparsi dell’inquinamento territoriale e delle ripercussioni sulla popolazione. Durante la sua battaglia ha perso numerosi compagni che come lui sostenevano i loro diritti e la protezione dell’ambiente. Pineda continua ancora oggi a combattere forte della vittoria contro l’azienda di Pacific Rim, nonostante le numerose minacce di morte ricevute durante il corso degli ultimi dieci anni.
Anche nell’Honduras la lotta al diritto all’acqua e al possedimenti del territorio è portata avanti con grande fervore dall’attivista Brenda Caceres. A capo della comunità indigena Lenca, Caceres ha iniziato a resistere e a combattere contro i progetti idroelettrici previsti nel paese dopo il colpo di stato avvenuto nel 2009. Forse la più coraggiosa tra le tre personalità, la sua morte ha condizionato ed ispirato attivisti in tutto il mondo che hanno supportato e combattuto per i diritti della comunità Lenca. Ad oggi le figlie portano avanti la lotta iniziata dalla madre garantendo sicurezza a tutta la popolazione.
Water for Life: uno sguardo alla produzione
Ciò che rende memorabile questo documentare non è solamente la capacità di ispirare le persone o di esaltare queste tre grandissime personalità. Non c’è da stupirsi, infatti, se la pellicola ha ottenuto un tale successo da parte della critica.
Water for Life è il risultato di un lavoro impeccabile dietro la macchina da presa. Will Parrinello riesce a risultare completamente invisibile durante le riprese, quasi come se diventasse lui stesso un abitante del di quella comunità. Anche la scelta di posizionare le interviste all’interno della narrazione non è da sottovalutare. L’inserimento delle versioni di entrambe le parti permette una riflessione personale da parte dello spettatore e permette di far comprendere al meglio ciò che promettono gli investitori e cio che realmente succede nel territorio.
A rendere tutto ancora più avvincente è l’uso di video e foto di archivio. Per raccontare gli eventi del passato, con un focus sui colpi di stato e sulle rivolte avvenute nei tre paesi, Parrinello, prende in prestito dei vecchi filmati. Questa scelta trasforma le scene in parti di film di archivio, restituendo l’emotività di quei momenti, che un narratore esterno non sarebbe riuscito a fare.
A chiudere la maestria alla regia di Parrinello è la fotografia. Vincente Franco, curatore della fotografia, esalta la natura in tutto il suo essere. A fare da coprotagonista è l’acqua, ciò che accomuna i tre leader, che ottiene il proprio riconoscimento durante le scene di transizione da un paese all’altro.
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