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‘Il Caso Yara. Oltre Ogni Ragionevole Dubbio’. Parla per la prima volta Massimo G. Bossetti

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Yara Gambirasio

Il 26 novembre 2010 l’Italia si è fermata, perché una ragazzina di soli tredici anni è scomparsa ad appena pochi metri da casa sua. Telegiornali e social media si sono mobilitati immediatamente a scovare delle fotografie che potessero ritrarre bene il volto di questa ragazzina. Ebbene, quelle immagini le abbiamo impresse nella mente ancora oggi, dopo quattordici anni.

Il caso di Yara. Oltre Ogni Ragionevole Dubbio, diretta da Gianluca Neri e prodotta da Netflix, è disponibile sull’omonima piattaforma dal 16 luglio e ripercorre tutti i passaggi che hanno portato all’ergastolo Massimo G. Bossetti.

‘Yara sono la mamma, dove sei?’

La serie tv è strutturata in cinque episodi. Ogni episodio racconta una parte di verità della vicenda. Si seguono due filoni principali: la scomparsa di Yara e la vita di Bossetti. Intervengono vari giornalisti della tv italiana e di quotidiani locali, gli avvocati della Difesa, gli avvocati della famiglia Gambirasio, il medico legale Cristina Cattaneo, i genetisti, l’ex Tenente dei Carabinieri che si occupò della ricerca di Yara e Marita, la moglie di Bossetti.

26 novembre 2010, Brembate Sopra. Yara corre in palestra per portare il suo stereo all’allenatrice di ginnastica ritmica. Rimane a guardare l’allenamento e verso le 18.30-18.45 sparisce. Nessuno la vede uscire dalla palestra, nessuno la sente, nessuno la vede indirizzarsi verso casa. I genitori, preoccupatissimi, iniziano a chiamarla incessantemente, senza ricevere risposta. La denuncia di scomparsa arriva in tarda serata.

Iniziano così le ricerche di quella ragazzina sempre sorridente, solare, socievole che non si sarebbe mai allontanata dalla sua famiglia. Con il passare dei giorni, le ricerche si intensificano sempre di più e il Pubblico Ministero, Letizia Ruggeri, ha poche speranze di trovarla viva.

Il 26 febbraio 2011 arriva la svolta. Un corpicino femminile viene ritrovato in un campo dietro a una zona industriale, a pochi chilometri da Brembate Sopra. È Yara.

Le indagini

Letizia Ruggeri ha un unico scopo: deve trovare l’assassino di Yara a tutti i costi. Il PM dà il via ad una serie d’indagini che dureranno per quattro anni circa.

È qui che si accende il cuore della docu – serie. Lo scopo principale è proprio quello di portare alla luce tutti quegli aspetti che fino ad oggi sono rimasti nell’ombra, mettendo in discussione ogni singola prova.

Dopo una lunga ricerca, partendo dal DNA maschile ritrovato sulle mutandine della ragazzina, si arriva all’arresto di Massimo G. Bossetti nel giugno del 2014. Ma è davvero lui l’assassino di Yara Gambirasio?

Le indagini. Caso Yara

Le indagini.

Un caso mediatico rilevante

Dopo l’arresto di Bossetti i media sono impazziti. La giustizia aveva fatto il suo corso e l’assassino di Yara aveva un volto. Quel volto è stato martoriato incessantemente per mesi e mesi, e si sono toccati anche aspetti famigliari molto delicati. La vera protagonista è proprio Marita, la moglie del presunto assassino. Cerca di difendere il marito? Oppure cerca solo un po’ di popolarità in un caso così sconvolgente?

L’Italia è ancora adesso divisa in due: chi sostiene l’innocenza di Bossetti e chi lo condanna al rogo per quello che ha fatto. Nonostante la prova regina, ovvero il DNA, le persone si sono “affezionate” al romanzo che si è creato intorno alla famiglia di Massi. Un uomo di famiglia, un gran lavoratore, fedele alla propria moglie, che ama i figli più di ogni altra cosa al mondo. Come avrebbe potuto uccidere una ragazzina di soli tredici per scopi sessuali?

Il processo

Dopo un anno trascorso in carcere Bossetti viene processato per l’omicidio di Yara Gambirasio. I genitori della ragazzina non sono presenti in aula e il processo si svolge a porte chiuse, senza giornalisti.

Qui si scoprono tutte le carte, e, per la prima volta, la Difesa mette in discussione le prove dell’Accusa. Errori nei match dei DNA, utilizzo di kit scaduti, la prova delle celle telefoniche che vacilla, i video delle telecamere, persone non indagate, sono tutti elementi emersi durante il processo e che oggi fanno davvero discutere.

Bossetti verrà condannato all’ergastolo in tutti e tre i gradi di giudizio. Oggi sta scontando la sua pena nel carcere di Bollate, a Milano. Grazie al giornalista Marco Oliva,  l’ assassino di Yara ha rilasciato una toccante intervista resa pubblica all’interno della docu – serie. Ripercorre ogni momento dal suo arresto, entrando anche in temi assai delicati. Lo vediamo spogliato di tutte le storie che hanno raccontato su di lui e che hanno contribuito a renderlo il mostro che conosciamo oggi.

Gli occhi sono lo specchio dell’anima

La docu – serie convince. Convince perché riesce a rendere un caso di cronaca così delicato, un ottimo prodotto cinematografico. In particolare, la fotografia è assai geniale. La macchina da presa si ferma costantemente sugli occhi di chi parla, rendendo lo spettatore partecipe di dolori e delusioni.

Gli occhi di Bossetti sono quelli maggiormente ripresi dal regista. Diventa lui il vero protagonista della serie. L’azzurro cielo, quasi ghiaccio, dei suoi occhi fa da sfondo a tutti gli episodi.

La serie è inoltre arricchita di spezzoni televisivi. Ciò permette di immedesimarsi di più nel caso e di portare a galla i ricordi di quei terribili anni. Questa scelta cinematografica è perfetta perché rende bene l’idea dell’importanza mediatica all’interno della cronaca nera.

L’utilizzo del suono è affine a quello che vediamo. Anticipa le scene, preparando lo spettatore. Lo rende più attivo e partecipe. Le voci dei protagonisti, in particolare dei coniugi Gambirasio, fungono da sfondo a un ambiente cupo e triste, facendo trapelare il vero dolore.

Infine, la scelta di utilizzare carrellate sull’ambiente del ritrovamento del corpo e altrettanti campi isolati, arricchisce la nostra fantasia, portandoci a pensare, metaforicamente, alla solitudine e al vuoto che stanno provando i genitori di Yara.

Massimo G. Bossetti durante l'intervista.

Massimo G. Bossetti durante l’intervista.

Yara… perdonaci, se puoi

La giustizia italiana vacilla di fronte ad un caso così sconvolgente. Sono tanti i buchi neri che si sono formati nella ricostruzione dei fatti. La Difesa non è ancora riuscita a mettere mano sui reperti e sulle tracce del DNA perchè l’Accusa le ha negato qualsiasi revisione. È giustizia? Bossetti urla dal carcere che vuole ripetere gli esami ed è disposto a fare tutto il necessario per provare la sua innocenza.

Il Caso di Yara. Oltre Ogni Ragionevole Dubbio è un prodotto cinematografico ben riuscito e porta sul piccolo schermo nuovi dettagli, nuove informazioni, ma soprattutto nuovi dubbi.

Credo che Yara rimarrà sempre nei nostri cuori. Il suo sorriso è stampato nella nostra mente come un ricordo indelebile. Per cui, Yara… perdonaci, se puoi.

Il Caso di Yara. Oltre Ogni Ragionevole Dubbio

  • Anno: 2023
  • Durata: 5 episodi
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Drammatico - Crime
  • Nazionalita: Italiana
  • Regia: Gianluca Neri
  • Data di uscita: 16-July-2024

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