‘Coupon-il film della felicità’, un surreale corto musicale

Coupon è il titolo della canzone dell’artista Andrea Satta (protagonista d’occasione del film), contenuta nel suo ultimo album Niente di nuovo tranne te.

Il regista di Coupon-il film della felicità, (presentato all’Ortigia Film Festival) Agostino Ferrante da vita al testo di Satta in un corto surreale in bianco e nero.

In un piccolo appartamento, un pomeriggio di un’ estate torrida a Roma, la stessa Roma deserta in agosto del Sorpasso, uno strano personaggio con la camicia bianca e un cappello nero si lascia trasportare da un sogno, cullato dal rumore fermo del ventilatore e dalle fughe di voci dalla tv.

Il supermercato dei sogni

Il suo sogno vede al centro il supermercato, una sorta di piccolo paradiso dove si nasconde la felicità, un tesoro da trovare tra i corridoi come in un gioco per bambini. Filmati di archivio dell’istituto luce riportano alla memoria quel momento del boom economico in Italia, quando il supermercato diventava  un tempio. Ma, il supermercato di Coupon-il film della felicità è unico nel suo genere. Davanti l’entrata con il megafono, la scrittrice Maria Grazia Calandrone nei panni di una bio-poetessa, vende le sue poesie e i cassieri elargiscono strani coupon, disegnati per il film da Maria Dal Prato.

Come un film muto

Il film gioca con il linguaggio del cinema muto, didascalie con sfondo nero e caratteri bianchi vengono usate per i dialoghi tra i pochi personaggi con sequenze tipiche della slapstick comedy  come l’inseguimento del ladro. Non a caso viene citato Buster Keton e c’è una sua fotografia sulla porta di casa del protagonista.

Sto parlando con te, mentre sorridi ti ridono gli occhi parlando di me

Il ritornello di Coupon, così ridondante,  sfiora tutti i personaggi. L’unica figura femminile, una splendida Milena Vukotic, con il suo cappello di paglia, lo canticchia nella vasca da bagno. L’idea del ritornello si specchia nella ripetitività degli slogan pubblicitari delle accattivanti televendite.  Il protagonista insegue questa felicità promessa sulla sua bici, tra una disavventura e l’altra. Divertente è il coinvolgimento di Pierluigi Bersani che compare nelle vesti di più personaggi: dal commesso al porta pizze, anche lui durante i titoli di coda canticchia in ascensore la canzone del titolo,  vittima del suo irresistibile e nostalgico ritornello.