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‘Ecciù’: la recensione del cortometraggio di Sole Tonnini

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Il battito di ali di una farfalla può provocare un uragano, o almeno così si dice. Figurarsi cosa possa accadere nel momento in cui, starnutendo, perdiamo il contatto con quello che stiamo vivendo in un fulmineo black out.

È questa la premessa di Ecciù, cortometraggio muto del 2023 di produzione italiana e diretto da Sole Tonnini. Tonnini è già stata assistente alla regia per la serie Suburra e per il film Mina Settembre, oltre che autrice di altri cortometraggi come Rose Rosse (vincitrice del Cortinametraggio), Marcondirondera (film di apertura del Med Film Festival) e Piano a due, prodotto da Mercedes. Ha anche scritto e diretto due episodi del film antologico In bici senza sella, prodotto da Tandem Film, selezionato ad Alice nella Città-Rome Film Fest e vincitrice al Toronto Independent Film Festival. Nel cast di Ecciù figurano Luca Scapparone, Alessandro Giuggioli, Claudia Zanella, Michele Bevilacqua, Sara Sartini, Fausto Sciarappa, Elisa Di Eusanio, Andrea Lolli, Flavio Dominici.

La recensione

Un uomo assetato in fuga nel deserto; un ragazzo innamorato al parco; una donna e il suo amante; un prete e il suo incontro divino; dei ragazzi e una partita di calcio. Sono questi i personaggi che compongono Ecciù. L’opera è una divertente raccolta di sketch, tutti basati sull’idea che un banale starnuto possa stravolgere le sorti della nostra vita provocando una reazione incontrollata e incontrollabile. Un sovvertimento totale di un evento che, fino a quel momento, avrebbe avuto una sorte completamente diversa.

Dunque un incontro miracoloso (che sia con una ragazza o con Gesù in persona) può sgretolarsi davanti ai nostri occhi in un battito di ciglia; la ricerca disperata di acqua nel deserto può avere un risvolto tutt’altro che piacevole; una partita di calcio disastrosa può trasformarsi in un trionfo.

Lo starnuto dei protagonisti rappresenta l’imprevedibilità della vita, estremizza in modo satirico e caricaturale il modo in cui certe situazioni possono prendere direzioni completamente diverse rispetto alle nostre aspettative.

Nonostante il lavoro sia piacevole, si rimane con la sensazione che si potesse giocare maggiormente con quest’idea, mettendo in scena situazioni ancora più surreali ed esilaranti. Le potenzialità erano infinite, pur avendo un budget ristretto. Anche una narrazione più uniforme e meno “frammentata”, inserendo magari un filo conduttore tra i vari spezzoni, avrebbe potuto rendere più coinvolgente il prodotto. Rimane comunque un corto molto accattivante che scorre piacevolmente nella sue breve durata.

Buona inoltre l’idea di rendere il cortometraggio muto, dandogli un sapore da sketch comico vecchio stile e facendo parlare gli attori solo tramite la mimica facciale.

Distribuito da Esen Studios.

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