Con il termine “True Crime” si fa riferimento a un genere che racconta crimini reali e storie misteriose realmente accadute attraverso un composito mix di dramma, suspense e realismo. Non parliamo tanto dei classici film gialli o dei thriller al cardiopalma che tutti, grossomodo, già conosciamo; ci riferiamo, piuttosto, a contenuti come podcast, videogiochi e serie TV che raccontano fatti di cronaca nera dal punto di vista di chi è coinvolto.
Il genere True Crime ha guadagnato un’enorme popolarità negli ultimi anni proprio perché trasforma gli spettatori in detective, killer o persino vittime: dà la possibilità di vivere in primo piano le storie più crude della nostra società e di inoltrarsi tra le procedure di indagine o le piste investigative.
Secondo un interessante articolo di Express VPN sul tema, questo genere è destinato ad espandere ulteriormente i suoi confini, grazie anche all’exploit delle nuove tecnologie che rendono la realtà virtuale sempre più reale.
Un genere da sempre amato
Le origini del True Crime risalgono a molto tempo fa. In un primo momento i crimini venivano raccontati tramite l’arte della scrittura, per poi passare alle sceneggiature teatrali e, con la modernità, a quelle cinematografiche.
Tutti abbiamo avuto per le mani, almeno una volta nella vita, documentari o libri che raccontavano storie di crimini efferati e indagini intricate. Tuttavia, qualcosa è cambiato con l’avvento delle serie TV e la diffusione delle piattaforme on demand e in streaming: il genere ha trovato una nuova vita approfondendo le storie, sviluppando i personaggi e analizzando con la lente di ingrandimento tutti i retroscena.
Negli ultimi anni le più famose piattaforme di streaming hanno investito molto proprio nelle produzioni True Crime, contribuendo in prima persona all’aumento della popolarità del genere. Ad esse si sono affiancate le piattaforme UGC, cioè user generated content, sulle quali sono nati tantissimi canali dedicati al racconto di storie di crimine.
Serie TV, podcast e altri medium True Crime
Per gli esperti è stata la serie TV “Making a Murderer” ad aver divampato l’interesse delle persone per il genere True Crime. La serie ha sollevato molte domande sulla giustizia e ha avviato un dibattito globale, come è accaduto anche con “The Jinx: The Life and Deaths of Robert Durst”, un documentario che racconta la vita del controverso miliardario Robert Durst, diventato famoso per una delle confessioni più sorprendenti mai catturate in televisione.
Ovviamente la lista è molto lunga perché ci sarebbe da menzionare anche il caso di “Mindhunter”, produzione d’altissimo livello che ha offerto uno sguardo unico e inquietante sul lato oscuro della psiche umana e sulle sue deviazioni. Sulla scia di questi successi sono arrivati poi i racconti dei killer più spaventosi della storia come John Wayne Gacy, Jeffrey Dahmer, Ted Bundy e molti altri.
Anche l’Italia produce numerosi contenuti di questo genere per un pubblico che sembra apprezzare particolarmente il documentario e il podcast. Ad aver reso celebre tale format, probabilmente, è stato uno dei primi artisti dello storytelling al cardiopalma: Carlo Lucarelli e i suoi racconti di storie criminali. Questo dimostra che l’interesse per il genere è sempre esistito ma che, grazie alle tecnologie e alle innovazioni, ha semplicemente cambiato forma di racconto.
Il futuro del genere tra piattaforme streaming e cinema
Guardando al futuro, possiamo affermare con certezza che il genere True Crime continuerà a evolversi e a sorprenderci con forme sempre nuove di racconto. Molto probabilmente la realtà virtuale potrà permettere agli spettatori di immergersi ancora di più nelle scene del crimine, offrendo un’esperienza unica e coinvolgente.
Oppure torneranno i racconti interattivi a bivi, cioè quelli per i quali è lo stesso consumatore a scegliere quale decisione prendere per proseguire nella narrazione. L’esperimento è già avvenuto sulla piattaforma Netflix, nel 2018, con l’uscita di Bandersnatch (Black Mirror), un episodio a bivi durante il quale lo spettatore influenza il finale in base alle decisioni prese durante la visione.
Le nuove tecnologie ampliano il panorama del genere, aumentano la circolazione delle storie e, quindi, contribuiscono anche a una maggiore comprensione delle diverse culture e dei loro sistemi giudiziari. Quindi l’evoluzione del genere ha anche risvolti culturali positivi sulla società, considerando che le storie trattate sollevano spesso dibattiti circa i diritti civili, le incongruenze dei sistemi giudiziari o le deviazioni mentali degli “invisibili” della società.