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Paramount+ Film

‘Mean Girls’: la forma canzone

Lo storico film adolescenziale di Tina Fey torna nella sua struttura musical. Una resurrezione cinematografica che non riesce fino in fondo a rinnovarsi, impantanata in una circolarità ferma nel suo sistema canzone

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Mean Girls

Su Paramount+ torna Mean Girls con un nuovo adattamento tratto dal musical di Broadway del 2018. Alla sceneggiatura sempre Tina Fey che riprende il vecchio ruolo della Signorina Norbury, mentre alla regia troviamo il duo Arturo Perez Jr e Samantha Jayne. Prodotto dalla Paramount Players, Broadway Video e Little Stranger. Nel cast Angourie Rice, Reneè Rapp, Auliʻi Cravalho, con i camei di Lindsay Lohan e Busy Philipps.

IL TRAILER – Mean Girls

Dal palco al palco – Mean Girls

In una stagione di continui remake e reboot, la resurrezione dello storico film con Lindsay Lohan trova nuova forma e apparente rigenerazione. In passato Mean Girls e la sua formula vincente sono stati oggetti di un singolo tentativo di rinascita, il sequel Mean Girls 2. Con un’operazione attenta alle nuove generazioni simile a quella del nuovo Mean Girls. Per essere onesti la nuova vita del film di Tina Fey è molto vecchia e radicata al plot d’origine, vivendo troppo nella frivolezza e leggerezza della sua forma dominante. Quella della canzone. La storia è sempre la stessa, ma con nuovi volti e dinamiche generazionali. Una ragazza, Cady, qui trasferitasi dal Kenya agli Usa, la difficoltà di ambientazione, gli amici “diversi”, Janis e l’introduzione del nuovo Damian. Le cerchie del liceo, il rispecchiamento della protagonista con la bella e bulla della scuola, Regina. Il bivio di Cady tra il fascino della fama e la spersonalizzazione di se stessa.

In tutto ciò l’operazione rischiosa e a tratti non riuscita che fa la Fey sembra risiedere nel potere della musica e nel trasferimento dal teatro di Broadway del musical del 2018 a quello della realtà finzionale del cinema. Seppur Jeff Richmond, compositore del film e ideatore del precedente musical, abbia eliminato parecchie canzoni d’origine per problemi di tonalità con le interpreti/cantanti, Mean Girls si dimostra perennemente inglobato nella sua forma canzone. Non riuscendo praticamente mai ad uscire da essa, e trasformando la sua forma drammatica in un semplicistico teatro musicale. Il vero problema di tale riesumazione è non essere mai sceso completamente dal palco. Creando un prodotto che riempie di colori musicali le quasi due ore del film, ma senza giustificare un terzo capitolo del franchising.

 Un teen drama vecchio stampo – Mean Girls

Il discorso che fa a monte Mean Girls è relegare l’azione dei suoi personaggi a quella della loro voce. Il loro metro valoriale, le loro sensazioni emozionali nascono quando danno estro al loro talento canoro. Nuovo adattamento al nuovo ambiente da parte di Cady, il regno ancora stabile della Plastic Regina, la rabbia di Janis per il tradimento di quella che credeva la sua migliore amica. Tutto è rappresentato attraverso il musical. Sfarzoso, scenograficamente eccentrico ed eclatante, radioso nella sua coralità musicale, ombroso e frammentato nel gioco a squadre. Da notare come questo discorso dell’estetica musicale vada a braccetto con quello della messa in quadro.

Nel primo atto la proiezione della propria realtà della protagonista ci viene mostrata con poderosi piano-sequenza. Man mano che crescono l’evoluzione dark e il cambiamento di Cady, anche la musica si fa più ritmica e grintosa. I monologhi musicali sui personaggi restringono i piani, rovesciando addirittura la ripresa. Ogni personaggio ha il suo spazio musicale. Soliloqui musicali molto ampi usati come esternazione di una storia immobile scenicamente senza la sua forma musical. Quando la componente del teatro musicale non è così pressante e asfissiante sulla narrazione, da Mean Girls emergono contenuti da teen drama classico e alcune porte aperte sui nuovi media.

Due regine per un trono – Mean Girls

Regina e Cady, ancor più che nel film d’origine, sono la faccia della stessa medaglia. Nelle loro componenti sentimentali e d’amicizia che attraversano il liceo, la storia e il loro rapporto diventano una relazione politica. La lotta tra due reginette. Una che vuole conservare il potere e una che lo vuole tanto da trasformarsi in ciò che odia. Così Mean Girls vive di un ovvio contraltare e una calcolata sostituzione dei ruoli. Inoltre il ragazzo che le due si contendono, Aaron, non è solo un oggetto attrattivo fine a se stesso, ma anche e soprattutto il pretesto per sospendere, anche se per poco, il teatro musicale e far finalmente vivere Mean Girls della sua componente drammatica. Cady è in un processo antieroico strano. Lei, come tutti i personaggi, sono degli interpreti teatrali. Non sembrano immedesimare nessun sentimento oltre la forma musicale di sospensione della realtà. Ognuno di loro persegue i propri scopi. Janis vuole far infiltrare Cady per buttare scompiglio all’interno delle Plastics.

I social come rappresentazione teen

E quest’ultima attraverso il noto espediente delle barrette dietetiche, cerca di prendersi la scuola, la fama, il posto di Regina e il suo ragazzo. Infatti ciò agisce sulla struttura e i cliché del vecchio teen drama. Dove la rivalità tra le due contendenti del liceo viene mescolata ad amori e fedeltà amicale. I problemi più intimi e la complessità interiore, simboli dell’odierno adult-drama, vengono sostituiti dalla seconda forma di Mean Girls dopo quella teatrale. La rivendicazione del dispositivo mediale della nuova generazione. Mean Girls, come molti prodotti generazionali odierni, rivendica il dispositivo dei social come arma della nuova rappresentazione adolescenziale. Difatti nel film tutto è in mostra, portato a conoscenza, accusato attraverso le piattaforme di denuncia odierne. Tik Tok e Instagram compongono la meta virale di Mean Girls. Esporre al pubblico ludibrio le due nemesi di se stesse, Cady e Regina. Dando all’immagine appositamente costruita il senso di fama e giustizia.

Significare le ragazze 

Il significato del film passa attraverso il clima in ebollizione del liceo. Una ricostruzione della scorrettezza femminile attraverso l’accettazione dell’altro, e attuata dal personaggio della Signorina Norbury. La Fey è un po’ quel mentore, quella professoressa che vuole fare la cosa giusta. Ristabilendo la bontà, la comprensione tra le ragazze e facendo tornare Cady la secchiona. Quel genio matematico che deve far sua la storia di Mean Girls rimanendo se stessa. A tale fine si comprendono anche i camei ininfluenti della Phillips, ma soprattutto di Lindsay Lohan. Lo spazio la Fey vuole lasciarlo alle sue ragazze. Operando un contrasto tra le personalità delle due Regine e facendole convergere sulla costatazione del loro cambiamento.

Mean Girls, nel suo doppio remake tra film e musical, si trova bloccato nella sua forma canzone. Diverte, riflette sulle vite della nuova generazione liceale. Sostituendo l’azione drammatica con la situazione musicale.

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  • Anno: 2024
  • Durata: 112'
  • Distribuzione: Paramount Plus
  • Genere: commedia musicale
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: Arturo Perez Jr e Samantha Jayne
  • Data di uscita: 09-July-2024