Actos por partes (2023), il nuovo cortometraggio del regista spagnolo Sergio Milán presentato in questi giorni al Pop corn film festival, è ora pronto per la sua tournee nei vari festival. Tra questi è in concorso per il Goya ed è candidato al premio Forqué. L’opera racconta la realtà di un malato di cancro affidandosi a commedia e umorismo nero per superare la tragedia che questa malattia rappresenta.
“Respiro, riposo, vago per le migliori fantasie che abbia mai pensato in vita mia e finalmente… ce la faccio”.
Sergio Milán: dietro e davanti la macchina da presa
Sergio Milán ha studiato cinema presso la scuola Septima Ars di Madrid e recitazione alla Escuela de Interpretación Jorge Eines. Come regista ha scritto e diretto 16 cortometraggi, tra i quali Para Sonia (2021), premiato in numerosi festival nazionali e internazionali.
Ha lavorato in pubblicità, cinema e teatro ed è tra i membri fondatori dell’associazione La Jartá Teatro y Audiovisual di Madrid. Attualmente è insegnante di recitazione nelle scuole ECE e Jorge Eines, e collabora al programma radiofonico “Butaca y Butacón”.
A Sergio Milán viene riconosciuto un controllo quasi totale nella realizzazione delle sue pellicole, il suo lavoro infatti incomincia già nella fase di scrittura della sceneggiatura. Si sviluppa poi nel doppio ruolo di regista e interprete durante le riprese, concludendosi con la supervisione attiva della fase di montaggio dell’intero cortometraggio.
Sergio Milán in una scena del film.
Actos por partes: uno sguardo alla storia
Marta è una giovane ragazza con un osteosarcoma, un tumore maligno che colpisce lo scheletro. Lo aveva sconfitto già una prima volta, ma quando si ripresenta lei sembra dubbiosa sul processo di guarigione. Saranno tre persone a farle cambiare idea, raccontandole tre storie diverse sempre con un unico protagonista, il tumore.
Sergio deve seguire un trattamento speciale che potrebbe minare la sua stessa fertilità, sempre accompagnato dal sostegno della madre. Angela Novellino Orinelli, detta Olga, riesce a superare l’imbarazzo causato delle iniziali del suo nome e cognome che il monitor dell’ospedale pronuncia per le chiamate alle sportello. E infine Juan, un infinito positivista, che anche dopo la sua morte riesce a strappare un sorriso alle persone presenti al funerale.
In questo modo Marta, sempre sostenuta dal dr. Canales, ritrova in tutti questi insegnamenti di vita la forza per combattere nuovamente il tumore. Grazie ad un’intervento le amputano la gamba sinistra e innestano una protesi.
Javier Laorden e Pepe Viyuela in una scena del film.
Actos por partes e la malattia come sintomo di unicità
Sergio Milán racconta la storia di 4 persone affette dal cancro senza mai scadere nel convenzionale, affidandosi invece alla commedia per superare la tragedia che questa malattia rappresenta. L’umorismo fa parte della terapia stessa, senza mai tralasciare l’importante sostegno delle persone a noi care, come lo è una madre, un’amica o addirittura il proprio medico.
Lo sguardo che Actos por partestrasmette è l’unicità della singola persona, malata o meno che sia. Non siamo tutti uguali, ma il contesto che ci accomuna è lo stesso. Questo cortometraggio affronta con coraggio il tema della morte, vista con lo sguardo positivista di chi ama la vita, nelle sue numerose gioie e sconfitte.
Come lo stesso personaggio di Juan insegna, e Marta dopo di lui, la vita è una lunga corsa che a volte ci permette di rifiatare e godere del panorama tutt’attorno. Non importa quante volte sia necessario combattere contro le difficoltà che si insidiano dietro ogni angolo, l’importante è farlo sempre con il sorriso.
“Lo scopo del cortometraggio, nel suo piccolo, è quello di aiutare pazienti, accompagnatori, famiglie e persone che hanno perso i propri cari a causa di questa o di qualsiasi altra malattia, a ricordare i bei momenti invece che solo quelli bui”.
La storia raccontata dai suoi protagonisti
L’idea narrativa del film nasce da quattro storie vere, a partire da quella del regista stesso. Nel momento in cui ha capito che la sua esperienza, in qualche modo, portava reali benefici a chi la ascoltarla, ha deciso di trasporla in film. In seguito ha integrato altre storie altrettanto divertenti, per formare un puzzle che potesse comprendere il maggior numero situazioni nel percorso di convivenza con il cancro. Tutte hanno lo stesso fattore in comune: l’umorismo, visto come ancora di salvezza.
Il cast di Actos por partescomprende personaggi del mondo della recitazione, come Pepe Viyuela , Sara Escudero, Juan Díaz, Javier Laorden o Elena González; ai quali si affiancano Marta Casado, atleta e influencer; e protagonista della narrazione del cortometraggio; e Sergio Milán, il regista stesso.
Praticamente la metà della troupe, sia artistica che tecnica, aveva avuto o stava addirittura soffrendo di cancro durante le riprese. Una circostanza che ha generato un’atmosfera genuina e la sensazione che il progetto potesse fornire uno sguardo il più veritiero possibile, come afferma il regista stesso:
“Durante le riprese ci sono stati momenti comici che hanno sottolineato l’essenza del progetto, ci sono state lacrime e sorrisi. Ogni pausa serviva per ascoltare un aneddoto più divertente del precedente, si parlava di cancro e allo stesso tempo tutti ridevano. Se le riprese avevano qualcosa, nonostante il soggetto, era la vita”.
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