La vita magra, il cortometraggio diretto da Francesca Giuffrida, è proiettato all’Ortigia Film Festival.
Trama
La vita magra, ambientato nella città di Torino, narra la giornata tipo di Iris, una madre single che vive con la figlia, Lori. Iris, per vivere, vende prodotti dimagranti a domicilio, cercando clienti e soldi per assecondare il desiderio di sua figlia: poter andare in gita scolastica allo zoo con i suoi amici.
La vita magra
Il titolo del film definisce in maniera appropriata il doppio significato del gioco di parole. Iris lavora come venditrice porta a porta per la compagnia Easymagra, un’occupazione che considera tutt’altro che gratificante. La vita magra si riferisce anche a quella condotta dalla donna: vive nella periferia di Torino, in una casa in cui è costretta a condividere il letto con la figlia a causa delle scarse entrate della sua attività lavorativa.
Lori
Il desiderio della bambina di ottenere dalla madre i cinquanta euro per poter andare in gita scolastica traina tutta la narrazione. Lori, bambina perspicace e determinata, accompagna sovente sua mamma nelle abitazioni dei potenziali acquirenti e la sua presenza si rivelerà fondamentale per concludere le trattative. La ragazza inoltre ha una spiccata passione per la musica, in particolare per lo xilofono, che le permette di essere spensierata e di conservare la vitalità tipica della sua età e di “volare oltre” le preoccupazioni economiche che affliggono la madre.
La regia
La città di Torino viene rappresentata nei suoi opposti: da un lato la periferia di Barriera, dove vivono Iris e Lori, dall’altro l’opulenza di una casa di una cliente presumibilmente in un quartiere ricco. Il contrasto tra ricchezza e povertà passa anche attraverso il cibo: una cliente curvy in un confronto diretto con Iris le fa notare come il “grasso” criticato dai cosiddetti standard di bellezza, denota l’agio economico, mentre la magrezza della protagonista le esigue disponibilità finanziarie.
Il corto è ricco di primi piani, soprattutto di Iris, che denotano le sue difficoltà nel condurre la vita quotidiana e i non detti, la complessità di essere una madre single che cerca l’equilibrio tra un lavoro che non la soddisfa e la felicità di sua figlia.