SICILIAMBIENTE FILM FESTIVAL

‘Pink Swing’: l’innocenza in un mondo di violenza

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Secondo corto della regista Ala’a Al Qaisi, Pink Swing verrà presentato in prima mondiale durante il SiciliAmbiente Film Festival.

Il nuovo cortometraggio, pieno di emozioni e carico attualità parteciperà al concorso internazionale del festival.

Nata in Giordania e trasferita in Australia nel 2010, Ala’a Al Qaisi ha studiato cinematografia alla Scuola di Cinema di Sydney. Durante il suo percorso di formazione ha lavorato in numerosi cortometraggi fino ad arrivare ai propri. Nel 2023, infatti, debutta alla regia con Walk in My Shoes con il quale riuscirà ad ottenere molti riconoscimenti in campo internazionale. A distanza di un anno, in anteprima mondiale, la sceneggiatrice si mette nuovamente in gioco con l’appoggio del Sydney Film Festival presentando Pink Swing. Su richiesta della Royal Film Commission, Ala’a Al Qaisi è tonata in Giordania per poter produrre i suoi film.

Pink Swing: la trama

Il cortometraggio segue la storia d’amore di Salma, una ragazzina palestinese che vive in un piccolo villaggio di Betlemme durante l’attuale occupazione israeliana. Tre bambini si trovano coinvolti in un triangolo amoroso il cui centro è Salma, che con il suo spirito libero e i propri sogni grandi quanto il cielo ha attirato l’attenzione dei due ragazzi. Al centro del loro mondo un’altalena rosa. Un luogo semplice che custodisce le loro risate, i loro segreti e le loro emozioni. Il loro mondo idilliaco ha però breve durata, distrutto dall’occupazione israeliana. Così come quell’altalena spaccata dal caos anche la loro innocenza viene spazzata via sostituita da un grande senso di perdita e ingiustizia.

L’innocenza è un’altalena rosa

L’abilità con cui Ala’a Al Qaisi riesce a mettere in scena una storia così leggera e carica di innocenza è magistrale. Nonostante la violenza con cui agisce l’occupazione israeliana, i bambini trovano ancora una via di fuga, una roccia per tenersi ancora aggrappati, in quell’altalena rosa.

Un’oggettificazione dell’innocenza, per così dire, che viene distrutta proprio quando i ragazzi prendono coscienza di ciò che sta succedendo. Proprio come un’altalena, però, l’innocenza vacilla, dondola tra la spensieratezza e la profondità. Salma ne è l’ago della bilancia, un pendolo che molto spesso ricorda al pubblico, raccontando del padre, del luogo in cui si trovano

Un passato fin troppo attuale

Un grido alla fine della guerra, dei combattimenti, quello espresso da Pink Swing.

Ciò che rende unico il cortometraggio è proprio l’abilità della regista nel rendere una storia di fiction in qualcosa di molto attuale. La distruzione dell’altalena, non rappresenta soltanto il passaggio dall’innocenza all’età adulta, ma anche il punto di climax. Dalla finzione della storia si passa alla realtà sostituendo le scene con video reali e trasformando il corto quasi in qualcosa di documentaristico.

Sono una filmmaker in missione. Voglio usare la magia del cinema per sostenere la giustizia e bruciarne le ingiustizie – Ala’a Al Qaisi

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