Presentato al Dieciminutifilmfestival, Nun mi e va, di Paolo Sondigi racconto gli aneddoti e le curiosità sulla prima intervista a Massimo Troisi fatta da Paolo Cagnotto e Franco Selvafiorita.
Il documentario è realizzato con il sostegno di LeccoFilmCommission e di SelvaFilm.
Qui disponibile le recensione dei cortometraggi presenti al dieciminutifilmfestival.
La storia dietro l’intervista
Nel 1981 al Festival di Cannes, un giovane giornalista di nome Paolo Cagnotto, accompagnato dal suo amico regista Franco, era alla ricerca di personalità interessanti da intervistare. Durante la loro ricerca, incontrarono Massimo Troisi, un talento emergente nel settore cinematografico. Troisi, noto per la sua natura cordiale, accettò di fare un’intervista improvvisata, che registrarono su pellicola Super8, catturando un momento che combinava la spontaneità del festival con le carriere emergenti delle persone coinvolte.
Massimo Troisi…O sole d’o nostro cinema
Il documentario rappresenta una rara testimonianza della vita sia effettiva che cinematografica di Massimo Troisi. Tramite le domande di Paolo Cagnotto e Franco Selvafiorita si ricostruisce la figura della storico attore e regista napoletano, ma anche le sue fragilità. Troisi, durante l’intervista sottolinea, come non si aspettasse il successo di pubblico e critica per Ricomincio da tre, il suo esordio cinematografico. Lo sguardo della macchina da presa riesce a catturare anche il clima cinematografico dell’epoca. Cannes ’81 è restituito con il tutto il suo antico e affascinante splendore.
In alterna a gli spezzoni dell’intervista, assistiamo al dialogo tra i due giornalisti. Un incontro commovente in grado di suscitare tutte i ricordi malinconici e i sentimenti nostalgici verso un’artista è un tempo che è stato e che non sarà mai più.
Il documentario termina con una toccante immagine. Una pellicola contrapposta ai raggi del sole, che illumina il volto di Massimo Troisi. Una dedica sentina pone fine al cortometraggio, la frase recita: “Ciao Massimì, sarraje pé sempre o sole d’o nostro cinema“.