Una storia d’azione italiana è il cortometraggio drammatico di sette minuti presentato al ShorTS IFF 2024, nella sezione Italia In ShorTS, diretto da Tommaso Gorani (laureato al DAMS di Bologna e all’École de la Cité di Luc Besson di Parigi).
Come si racconta Una storia d’azione italiana?
Dopo una rapina in banca, i tre ladri Belga, Cieca e Fiammifero sono inseguiti dalla polizia. Fiammifero getta il bottino dall’auto in corsa. Nick, un ragazzo di diciassette anni, sta rientrando da scuola in bicicletta e si imbatte nella borsa con la refurtiva.
In sette minuti, il corto presenta una vera e propria prova di forza produttiva, con tanto di inseguimento spettacolare che nulla ha da invidiare ai lungometraggi. Uno stile subito riconoscibile, con colori psichedelici da trip LSD, fotografia sporca e sognante e montaggio alla Guy Ritchie.
Storia lineare, che avvicina un genere così lontano dall’Italia come quello action grazie al tema della famiglia: un padre che cerca di donare al figlio un futuro migliore, sacrificando la sua libertà e la sua integrità morale.
La spettacolarità a cui Gorani punta, però, non copre la lacuna di direzione attoriale. I personaggi, costruiti su archetipi, sono subito riconoscibili. “Il Belga”, un po’ un Joker italiano con tanto di cicatrice; Cieca, la versione steampunk di Harley Queen e Fiammifero il più umano tra tutti (per questo forse il più piatto nella caratterizzazione), un padre che cerca solo di salvare il figlio. Stile fotografico e spettacolarità, costumi e dettagli ben curati, prevalgono sul cast artistico, che avrebbe potuto brillare con una direzione più ferma e sicura.
Un racconto intelligente e aperto che punta tutto sull’estetica e sulla sensazionalità di ogni inquadratura. Una sfida su cosa e quanto sia possibile inserire in un cortometraggio di breve durata. Tocca te, a modo suo.