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ShorTS International Film Festival Maremetraggio

“Una notte” di Alessio Vasarin: l’incomunicabilità nella notte

Una riflessione sull'incomunicabilità e l'incapacità di esprimere i propri sentimenti che nasconde la paura di accettarsi

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Una notte Alessio Vasarin

Una Notte (2024), cortometraggio scritto e diretto da Alessio Vasarin, è stato presentato allo ShorTS International Film Festival 2024 nella sezione Italian ShorTS.

Frutto di un lungo e intenso percorso, iniziato nel 2021 con la stesura del soggetto, Una Notte è prodotto da Frabiatofilm, casa di produzione fondata da Vasarin e Michela Perlavecchio nel 2014.

Una Notte – la sinossi del corto

Il venticinquenne Giulio (Lorenzo Cingolani) raggiunge in piena notte l’amica Lara (Alessia Perillo) per rivelarle un fatto che gli è successo qualche ora prima. Tuttavia il giovane, faticando a trovare le parole per confessare il segreto, rimane in silenzio. A fine serata, in seguito all’incontro casuale con una ragazza, Giulio e Alessia, rimasti soli, si confidano verità mai dette prima.

La paura di accettarsi

Vasarin si avvicina ai personaggi, seguendoli con la camera a mano per tentare di addentrarsi nella loro sfera emotiva. Anche il formato in 4:3, più compresso rispetto al panoramico, contribuisce a creare un’atmosfera intima tra Giulio e Lara. L’attenzione è rivolta interamente ai personaggi mentre si muovono tra le vie di Bologna che rimane sullo sfondo e dona un senso di protezione ed equilibrio grazie ai suoi portici.

In questo clima di calma si percepisce la tensione di Giulio, timoroso di rivelare cosa gli è successo per paura della conseguenze. Le urla di Gemma, una ragazza in preda alle molestie di un uomo, bloccano il protagonista sul punto di confessare la verità all’amica. Dopo averla aiutata e soccorsa, Gemma si unisce ai due. Un incontro epifanico che porta i tre a ballare su una canzone elettropop e a correre in mezzo alla strada, riportando alla mente Jules et Jim (1962) di François Truffaut e Bande à part (1964) di Jean- Luc Godard. Gemma, con la sua esuberanza, si rivela fondamentale e non è un caso che il suo nickname su instagram sia @gemmarara2001.

Vasarin insiste sugli sguardi e i primi piani dei personaggi. Questi, a differenza dei dialoghi vuoti e di circostanza, rivelano i reali sentimenti di Giulio e Lara. Il corto riflette sull’incomunicabilità e l’incapacità dei personaggi di esprimere le loro emozioni a parole. Michelangelo Antonioni è forse il regista che si è interrogato maggiormente su questo tema. La sua trilogia dell’incomunicabilità , composta da L’avventura (1960), La notte (1961), L’eclisse (1962), vede come protagonisti individui alienati e silenziosi, in quanto la parola si è svuotata di ogni potere e risulta vana e inefficace. Nel corto si ritrovano accenni alla poetica di Antonioni, in particolare a La notte che, oltre al titolo, condivide una relazione al centro della storia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una notte

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