‘Smoking Tigers’ di So Young Shelly Yo, l’adolescenza e la responsabilità

Smoking Tigers di So Young Shelly Yo è un coming-of-age, opera prima della regista, interpretato da Yoo Ji-young (Expat), Jung Junho (Sky Castle), Abin Andrews e Erin Choi. Il film è stato premiato al TRIBECA Film Festival.

Lieve e timida transita la vita di Ha-young, negli alti e bassi della sua adolescenza, nelle scoperte e nelle nuove responsabilità. Poesia visiva e narrativa dalla Korean Town di Los Angeles.

Yoo Ji-young nel ruolo di Ha-young in ‘Smoking Tigers’ di So Young Shelly Yo

Smoking Tigers di So Young Shelly Yo, la trama

Ha-young (Yoo Ji-young) ha sedici anni ed è di origini coreane. Vive nella solida comunità coreana di Los Angeles, ma la sua famiglia non se la cava benissimo. Inoltre, per l’estate la madre (Abin Andrews) decide di iscriverla ad una prestigiosa accademia per aiutarla negli studi. Ha-young fa nuove amicizie, ma sono ragazzi di famiglie benestanti a cui lei vuole nascondere la sua estrazione.

Nel frattempo, la madre e il padre (Jung Jun-ho) affrontano una crisi di coppia e le ristrettezze economiche infrangono l’american dream promesso. Ha-young dovrà navigare le sue esperienze di adolescente, tendendo una mano alla propria famiglia in difficoltà.

Jung Jun-ho in ‘Smoking Tigers’ di So Young Shelly Yo

Il film dei ponti

Smoking Tigers è una storia che cerca di costruire un ponte non solo, come è molto evidente, tra la cultura coreana e il nuovo mondo di queste famiglie emigrate negli Stati Uniti, in cerca del sogno americano.

Ma il ponte è anche un tentativo di connettere due generazioni molto diverse che appunto in questo contesto culturale, non trovano che una aggravante.

Da una parte i genitori, sulle cui spalle incombe la responsabilità di una scelta rischiosa. Il padre “smoking”, la cui costante presenza della sigaretta diventa anche una chiave di lettura della sua relazione con la figlia. E la madre “tiger”, concentrata sull’educazione delle figlie.

Sull’altra sponda, le due sorelle, che invece anelano ad una vita diversa, timidamente più ambiziosa forse, quanto sicuramente più contesa tra le due culture. Così faticano a percepire appartenenza.

Inoltre, la protagonista adolescente si trova investita del ruolo di ponte generazionale e di garanzia per la sorella minore, ancora più distante dal mondo degli adulti di quanto non lo sia lei. Capire la situazione, rielaborarla e supportare la madre e il padre che malgrado la crisi, comunque si impegnano per garantire alle figlie le promesse fatte, è la più grande sfida nell’estate di Ha-young.

Lo sguardo In Smoking Tigers

La regia di Shelly Yo, in questo film al suo esordio al lungometraggio, è curata non solo nell’approccio ai personaggi ai quali si rivolge con incredibile rispetto. Ma anche dal punto di vista visivo, dal momento che la costruzione di ogni quadro include alcune costanti, che diventano il leitmotiv del film. Le location, selezionate con precisione minuziosa, in quella Los Angeles benestante, sono spesso riportate allo spettatore tramite riflessi o specchi. E così è per i corpi che le animano. Simbolo di un’immagine inafferrabile che è tale anche per la vita di Ha-young.

Una “normale” teenager

Ha-young rappresenta una teenager introversa, ma anche molto sensibile. La sua normalità non la sminuisce, ma mostra come qualunque individuo transiti per una fase di ricerca e di crescita prima di sentirsi definito.

Questa adolescente ancora non ha scoperto i propri talenti, malgrado le incalzanti aspettative della madre. E il primo grande cambiamento che regala alla propria vita, è quello di aprirsi agli altri e non nascondere più se stessa, accettando la vita in apertura, senza false affermazioni di sé.

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