Presentato alla Berlinale 2023, nella sezione Panorama, Io e Sissi (Sisi & Ich, titolo originale) di Frauke Finsterwalder è stato proiettato per l’anteprima italiana al Trieste Film Festival. Ora è in tutte le sale, distribuito da Movies Inspired.
Cinema “a corte”
Io e Sissi ha una nuova data di;uscita ed è molto vicina
La vita privata dei Reali è, da sempre, oggetto di curiosità da parte di noi “comuni mortali”: il cinema e la televisione hanno attinto alle loro storie, mescolando verità e finzione, circondandoli spesso di un’aura magica, elevandoli a personaggi letterari, riservando loro il diritto all’immortalità dei miti.
Se pensiamo solo al cinema recente, troviamo una serie di trasposizioni memorabili della “vita a corte”: da The Queen interpretato magistralmente da Helen Mirren alla Marie Antoinette “pop” di Sofia Coppola, dalla serie Netflix di successo The Crown al Premio Oscar Il Discorso del Re, da La Favorita di Lanthimos al recente Jeanne du Barry di Maiween con un inedito Johnny Depp nei panni di Luigi XV, giusto per citarne alcuni.
Per quanto riguarda Elisabetta di Baviera, l’imperatrice Sissi, è uno dei personaggi femminili storici più rappresentati, fonte di ispirazione di libri, film e serie tv. Il primo film sulla monarca asburgica venne realizzato nel lontano 1920 da Rolf Raffé ma, senza dubbio, la sua popolarità è dovuta in gran parte dai tre film a lei dedicati, girati da Ernst Marischka negli anni ’50 in cui Romy Schneider incarna l’amata sovrana in La principessa Sissi (1955), Sissi – La giovane imperatrice (1956), Sissi – Destino di un’imperatrice (1957).
Nei decenni precedenti fino ai giorni nostri, il mito di Sissi ha continuato a vivere sul grande e piccolo schermo, sebbene nessuna interprete sia riuscita a “detronizzare” la Schneider. Nel 2009 anche l’Italia, in coproduzione con l’Austria, ha realizzato una miniserie in due puntate dal titolo Sissi con Cristiana Capotondi, nel 2022 Marie Kreutzer ci propone una Sissi postmoderna ne Il corsetto dell’imperatrice, con Vicky Krieps nei panni di Elisabetta mentre su Netflix è disponibile il royal drama tedesco The Empress con l’attrice Devrim Lignau.
Sissi è, forse, l’unica a sovrana a raggiungere la popolarità di Lady Diana, sebbene la sua storia non sia così recente come quella della principessa del Galles. Probabilmente perché le accomuna un destino infausto e un carattere ribelle.
“L’altra Sissi” di Frauke Finsterwalder
Dimentichiamo la versione romanzata dell’imperatrice Sissi che un certo cinema del passato ci ha proposto; la regista tedesca Frauke Finsterwalder in Io & Sissi riesce a delineare un ritratto di Elisabetta d’Austria, sicuramente filtrato da uno sguardo contemporaneo, con maestria ed eleganza.
Verso la fine del 1800 Elisabetta, imperatrice d’Austria e di Ungheria, vive in Grecia in una comune per sole donne aristocratiche.
La regista aggiunge alla narrazione un nuovo punto di vista, quello di Irma Sztáray , contessa ungherese che diventa la dama di compagnia di Sissi e, in breve tempo, la sua nuova “favorita”. La sceneggiatura, infatti, si basa in gran parte sugli scritti della stessa Sztáray.
Attraversata la soglia dei 40 anni, nubile, Irma, donna dal fascino rustico, riservata e diligente, si dedica con ossequio alla sovrana dal carattere volubile e capriccioso. Finsterwalder ci svela un aspetto inedito di Sissi, un personaggio complesso e contradditorio, a tratti spigoloso, irriverente e detestabile. Ce la mostra nella sua umanità e, quindi, nella sua imperfezione.
Irma ci appare, invece, pervasa da un senso di solitudine profondo e da un’innocenza tenera, fragile e al contempo forte nella sua assoluta devozione alla sovrana.
La scena in cui Sandra Hüller alias Irma si specchia per prepararsi all’incontro con Elisabetta, basta da sola a dare il tono al film, invitandoci ad abbandonarci alla narrazione.
Susanne Wolff incarna magistralmente lo spirito indomito e il fascino peculiare di Elisabetta tenendo testa alla prodigiosa Sandra Hüller. Il fulcro della narrazione è sicuramente Irma, anche per l’eccezionalità della sua interprete, e ruota attorno a una serie di tematiche, dall’ossessione patologica per la bellezza di Sissi, ai vincoli sociali e imposti dai ruoli, dalla disfunzionalità dei rapporti di potere all’espressione della libertà, anche in termini sessuali.
In un gioco di specchi e proiezioni, Irma e Sissi instaurano un rapporto simbiotico e di codipendenza ma mai alla pari, attraversato da una costante conflittualità e da un desiderio di amore che accoglie e respinge, costruisce e distrugge.
Il matrimonio tra Sissi e suo marito l‘imperatore Franz Joseph (Markus Schleinzer), raccontato, soprattutto nei primi film, come un grande amore turbato da qualche piccolo contrasto, lascia spazio qui a una rappresentazione realistica, cruda, a tratti violenta di una relazione contraddistinta dal predominio, dal compromesso e dal (dis)equilibrio dei poteri.
Io & Sissi riscrive la storia e il mito dell’imperatrice, liberandola da ogni precedente idealizzazione, avvalendosi della valida sceneggiatura della stessa regista e di Christian Kracht, della splendida fotografia di Thomas W. Kiennast, dei costumi di Tanja Hausner, delle magnifiche scenografie di Helga Lohninger e della colonna sonora pop contemporanea che strizza l’occhio a Marie Antoinette di Coppola e a Il corsetto dell’imperatrice.
La Hüller e la Wolff, due comprimarie d’eccezione, conferiscono ai loro personaggi un valore aggiunto, un caleidoscopio di sfumature che rendono Sissi e Irma vere, vibranti e attuali più che mai.
