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Approfondimento

“Patriota” : il cortocircuito del villain

Il cattivo di The Boys ha una doppia identità di cui vive il suo personaggio. Assetato di fama, rispetto e potere. Fragile nella sua natura umana che non riesce, per quanto lo voglia, ad eliminare

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Patriota

Da Ibsen a William Shakespeare l’eroe è sempre stato interiorizzato fino all’estremo. Complesso, ripiegato internamente nella sua sofferenza, estensore di un dolore che portava come un macigno e in assoluto silenzio. Il sublime Patriota della serie Amazon Prime Video The Boys, interpretata magistralmente da Antony Starr, è un Superman nell’estetica ma svuotato da ogni sentimento eroico.

Patriota è un esperimento riuscito della potentissima Vought American. Una marionetta di una squadra di supereroi più vicini a degli attori di action-movie che a degli Avengers puri e salvatori. E il Patriota di Starr nelle prime due stagioni non ha nulla di eroico, così come ci si aspettava, ma è ricondotto al cattivo della storia. Una divinità cattiva che finge di essere buona per l’apparenza dei social,  mischiando la sua perfidia con l’impulsività di essere amato.

Patriota e il divino in gabbia

Il Dio che tutto può e a cui tutti è concesso presto viene paradossalmente regolato da politici umani, inermi fisicamente ma più potenti nell’intelletto a differenza di Patriota. I vari Madelyn, con cui ha un rapporto morboso spezzato fatalmente nella prima stagione, e il doppiogiochista Stan, trasportano il cattivo di The Boys in un recinto incredibilmente umano. Un Dio costretto dal potere aziendale ad essere un burattino del merchandising americano. Una bambola nelle mani di una società per azioni che ha reso Patriota un umano con dei poteri. Patriota sa volare, disintegrarti con lo sguardo. Ma non riesce a protestare ed imporre la sua. E questo perché la sua personalità è stata per lungo tempo rintanata, legata, costretta a non poter respirare.

Il Trumpismo feroce come rivendicazione del sè – Patriota

Come tutti i bambini oggetti di bullismo anche Patriota cerca un modo per far riemergere il passato nel presente. E nel suo caso l’essere vittima di perenni abusi come cavia di laboratorio, ha estremizzato il tutto. Patriota ha una psiche fragile così come è contorta, divisa in vari frammenti di specchi ricondotti a varie identità che ogni tanto riaffiorano tentando di prevalere sull’altra. Cosi il personaggio di Antony Starr tenta di separare il lato umano che lo costringe a mettersi in gioco con quello del potere che vuole rappresentare combattendo l’organigramma costituito. Patriota diventa in breve tempo il simbolo dell’America bianca ed ariana, virando nella seconda stagione su tendenze naziste, influenzato da Stormfront. E stabilizzandosi in una variante di Donald Trump replicandone la forma di plagio dei suoi seguaci e la sostanza degli avvenimenti della realtà. Come l’assalto a Capitol Hill rieditato per il processo di Patriota contro Starlight.

 

Il personaggio di Antony Starr però non è mai stato un cattivo con una mission. L’acredine nei confronti dell’’uomo nasconde qualcosa di più. Il trattare l’uomo come un numero insignificante rientra sempre in quelle mille versioni che Patriota ha di se stesso e che a fine serie dovranno per forza avere un punto. Patriota ha una sezione nevrotica e psicopatica che necessita nell’essere riempita da mancanza di attenzioni. Che per il cattivo di The Boys potrebbe essere vicino ad un sentimento affettivo o a dosi di appagamento narcisistico del proprio ego.

La sostanza è che Patriota, nelle quattro stagioni viste fino a questo momento, è un Dio incapace di essere tale nella giustizia terrena e un umano che per quanto non voglia ammetterlo non riuscirà mai a separarsi dalle categorie vicine all’esperienza del non divino. Il dolore nato dal contatto con gli altri. Quindi la componente politica di Patriota cerca di rivendicare qualcosa e quel qualcosa, mischiato a sadismo e autocelebrazione del supereroe indistruttibile, è il desiderio di rivendicare ed attualizzare un Io non manipolabile.

L’innocenza è una forma di violenza – Patriota

Non dimentichiamoci che Patriota è una via di mezzo tra un orfano e un bambino a cui tutto è stato concesso in virtù delle sue possibilità disumane  arrivando a comportarsi come un bambino innocente. Che in lui non vuol dire non avere colpa ma fare di tutto per soddisfare i propri vizi. Assoggettare le cattive azioni e quelle buone, la violenza come forma strutturale di innocenza. Ciò da modo ai vari lati di Patriota di emergere. Quello più infantile per non poter ottenere l’uva a cui mira. Quello più conflittuale che mette più in bilico il suo essere divino e umano assieme. L’essere padre. In Patriota c’è sempre quella tendenza di tutti i personaggi sociopatici della sua categoria.

Il passato come forma di giudizio

In mancanza di un affetto bisogna crearne un altro, attaccarsi morbosamente ad esso, distruggere il passato riavvolgendo il presente come se nulla fosse accaduto. È quello che fa continuamente col figlio imponendo le stesse regole di cui è stato ostaggio per poi liberarlo dai vincoli in una sorta di psicologia indiretta della copia del finto libero arbitrio.  E quando il passato sembra offuscare le varie personalità che limitano il suo giudizio, la scelta migliore è per Patriota quella di liberarsi degli umani che lo hanno reso così fragile e quindi così umano. La mattanza compiuta nel laboratorio della Vought nella stagione in corso, risponde al meccanismo di Patriota di risolvere la propria interiorità con l’azione, non essendo dotato di strumenti interiori come il rimorso che possano far gareggiare il villain di The Boys nel campo del dolore della colpa.

Patriota è la figura più fascinosa della serie creata da Eric Kripke ma, anche quella più ambigua nella sua lettura morale. Sembra cioè che il personaggio interpretato da Antony Starr faccia fatica a provare qualcosa. Questo perché ciò significherebbe sacrificare l’immagine artificiale che si è costruito fin da quando era in provetta. La questione però compete rapidamente ai visual studies. L’immagine immaginata, come direbbe Roberto De Gaetano, è troppo proiettata sul suo significato per apparire nella propria realtà.

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