Tra i candidati come miglior corto documentario ai Goya 2024 (n.d.r. gli Accademy Awards spagnoli), Otro día más è una pratica d’osservazione e una cartolina affettuosa al lavoro del caregiver.
Prodotto da JCY produciones il cortometraggio documentario è presentato al Dieciminuti Film Festival, concorso internazionale per cortometraggi, animazioni e documentari della durata massima di dieci minuti.
Non più badanti ma caregivers
Teresa (detta Mivi) è un’anziana signora. Non può camminare, farsi i capelli, prendersi in generale cura di sé senza qualcuno accanto. Per questo, dal mattino alla sera, c’è suo figlio Nano accanto a lei, lo zio di Juan Carrascal Ynigo, il regista.
In italiano abbiamo una parola orribile per il ruolo ricoperto dallo zio di Ynigo: “badante”.
Il lemma contiene in sé un certo livello di astio, di forzatura. Ci vengono in mente, spesso, estranei sottopagati, pratiche d’infermeria faticose e poco gratificanti.
La controparte inglese invece, caregivers, ha un che di affettuoso, di minuzioso e fatto con amore, di professione votata, appunto, alla cura.
Ed è in questa poesia minima del lavoro di cura che si poggia Otro día más.
Una lettera in bianco e nero
Il regista segue “un giorno in più” nella vita di Nano e Teresa, fatto di attenzioni costanti e impegni lenti.
Questa bellezza insita nei piccoli gesti di cura dello zio verso la madre è enfatizzata nel cortometraggio da un uso del bianco e nero che nobilita l’immagine.
La fotografia pulita segue con gusto armonico e ordinato i soggetti, a tratti con una tensione geometrica e attenta alla contrapposizione vicino-lontano diagonale, al riempimento degli spazi, al posizionamento dell’attenzione sui soggetti e ad un uso emotivo della soggettiva. In questo modo ci avvicina a Mivi con grazia e patetismo.
Il racconto, in sé semplice e circolare, viene dotato di dignità audiovisiva e di sentimento umano.
In breve – brevissimo- una lettera di ringraziamento a tutti i caregivers, per il loro lavoro invisibile ma pregno di amore.
Leggi tutte le recensioni dal Dieci Minuti Film Festival su Taxi Drivers.