fbpx
Connect with us

Sole Luna Doc Film Festival

‘Faces of Agata’, l’arte che incontra la vita nella malattia

La recensione del documentario di Małgorzata Kozera 'Faces of Agata', in concorso al Sole Luna Doc Film Festival 2024

Pubblicato

il

Faces of Agata

Oggi, a Palermo, in concorso al Sole Luna Doc Film Festival 2024, è possibile assistere alla proiezione del film documentario Faces of Agata, un’opera polacca scritta e diretta da Małgorzata Kozera che racconta l’arte e la malattia dell’artista Agata di Masternak. Un documentario denso di immagini evocative avvolte da una sofferenza che prova a distruggere tutto ciò che incontra: una patologia che, secondi i medici, avrebbe portato un’adolescente Agata a morire dissanguata prima dei 20 anni. Ciò che aiuta la donna a rimanere in vita è l’arte: un’arte che muta, che diventa un tutt’uno con la sua vita e la sua malattia. L’opera Faces of Agata è stata prodotta da Maria Krauss (Plesnar & Krauss Films).

Faces of Agata: sinossi

La malattia di Agata, che la accompagna da quasi vent’anni, sembra finalmente poter appartenere al passato. L’artista si sottopone continuamente a interventi chirurgici al volto e spera di iniziare “una nuova vita”. La donna vive e lavora a Londra, incontra l’amore e la sua carriera artistica comincia a prendere forma.

Purtroppo, però, la malattia ritorna. Usando una varietà di mezzi visivi, dalle scene oniriche create in studio alle riprese realizzate con uno smartphone, il film è un racconto emotivo e ipnotico di morte e rinascita, realizzato attraverso carne e materia. L’opera si presenta come una miscela di pittura ed esami clinici, registrazioni di ecografie e ricordi di altre persone, in una coesistenza di battito vitale e colpi di pennello.

La sofferenza: dal volto di Agata ai volti dipinti

Durante la fruizione di Faces of Agata, si assiste al percorso di vita dell’artista e alla sua mutazione: Agata ha dovuto, e deve, affrontare una moltitudine di operazioni al volto. Così come le persone ricordano i propri anniversari, come ad esempio quello del matrimonio, l’artista considera anniversari tutti gli interventi a cui si è dovuta sottoporre. La sofferenza di Agata, nonostante la donna affronti le continue atrocità con un coraggioso sorriso, si estende dal suo volto lacerato ai volti che disegna e che dipinge: il colore del sangue si riversa su una moltitudine di dipinti e di immagini visionarie composte dalla regista e dalla direttrice della fotografia, Marta Stysiak.

La scrittura di Faces of Agata è curata nello stile e nei pesi del racconto, l’alternanza dei momenti sanitari alle sequenze artistiche e oniriche riesce a restituire visivamente il viaggio interiore di vita e di morte. Quello che sembra essere un cammino verso la speranza diventa un percorso di accettazione e di ricerca delle persone e dei volti, che ispirano Agata: persone che dovevano già essere decedute a causa di gravi patologie ma che, per qualche motivo che sembra sfuggire alla ragione, sono ancora in vita.

Faces of Agata: vivere mentre si sopravvive

Il documentario segue il percorso di sopravvivenza di Agata, ma sia la donna che l’opera sono alla ricerca di qualcosa di più profondo: una luce vitale, quando tutte le energie sono rivolte alla lotta alla sopravvivenza. Che cosa vuol dire vivere? Significa respirare? Poter respirare avendo la consapevolezza di esistere (ancora)? Agata trova una risposta nell’arte, un’arte che la aiuta a visualizzare meglio la propria condizione e che vive con lei, anche da un punto di vista espressivo, le varie fasi della malattia.

La forza dell’opera risiede in molti elementi: nell’anima e nel corpo di Agata, nella regia e nella scrittura di Małgorzata Kozera, nella fotografia e nelle immagini evocative, e nei filmati dello smartphone dell’artista, usati come immagini di repertorio. Considerevoli anche le musiche del compositore Jan Duszynski che, accompagnate da un sonoro ricercato, accrescono l’impatto emotivo del documentario, così da riuscire ad avvolgere il pubblico in una pregevole esperienza sensoriale.

Małgorzata Kozera ha trovato in Agata una persona e un volto, che domina la scena, che prende per mano lo spettatore e lo porta negli angoli più bui che la malattia possa oscurare. Angoli portati alla luce dal poderoso immaginario creato dalla regista e dalla direttrice della fotografia. Faces of Agata è un’opera preziosa, in cui l’arte si eleva come punto di incontro tra la vita e la morte: un’indagine umana sulla ricerca della propria identità, della persona che si era e di chi si diventa quando si tenta di vivere mentre si sopravvive.

Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers

Faces of Agata

  • Anno: 2023
  • Durata: 73'
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Polonia
  • Regia: Małgorzata Kozera