‘Tits’: un soffice racconto sull’adolescenza

Tits è un cortometraggio del regista norvegese Eivind Landsvik, che verrà presentato lunedì 1 luglio 2024 Dieciminutifilmfestival alle ore 21:00 nella categoria Extralarge. Realizzato nel 2023, è arrivato tra i finalisti del Festival di Cannes nello stesso anno.

Tits: la trama

Mentre si sta godendo una nuotata, la giovane Iben (Marie Bya) viene lasciata sola e senza vestiti dagli amici. Con un gesto di solidarietà, Oscar (Snorre Kind Monosson), uno dei ragazzi al mare getta il seme di una possibile amicizia alquanto inaspettata. 

Amicizie vere e amicizie sbagliate

Oscar e Iben sono due giovani che si devono confrontare con le loro insicurezze e con le amicizie, tematiche su cui il cortometraggio focalizza l’attenzione per buona parte del tempo. 

Oscar sembra non avere amici, mentre di Iben si vedono sia le amiche che il ragazzo. Con il passare dei minuti le sue amicizie non si rivelano sincere, dal momento che abbandonano la ragazza sulla spiaggia, lasciandola sola e in topless.  

Quella che sembrerebbe la coinquilina di Iben, Jasmine (Tharshana Manoharan), invece di esprimerle comprensione, si arrabbia perché non ha risposto al telefono e quasi la prende in giro per la maglietta di fortuna che indossa. Iben inoltre riceve l’accusa di aver preferito passare il pomeriggio con il fidanzato.

Insomma, in Tits l’incontro avviene tra due personaggi, di cui uno – forse – senza amici e una con amicizie sulle quali interrogarsi, compreso il fidanzato più interessato a stare con gli amici, che a trascorrere del tempo con lei.

Insicurezze: un problema comune a tutti

La presenza di Oscar si rivela provvidenziale, quando presta a Iben una maglietta per coprirsi. Mentre camminano per tornare ognuno a casa propria discutono di come li fa sentire insicuri trovarsi senza la maglietta. 

Il dialogo permette di riflettere su una serie di atteggiamenti della società odierna. Sebbene negli ultimi anni il panorama sembra stia cambiando, si è sempre parlato più delle insicurezze legate al corpo femminile che non a quello maschile. 

In realtà questo cortometraggio fa capire che mettersi a nudo, letteralmente e metaforicamente, può risultare molto difficile per ambo i sessi. Mostrare le proprie insicurezze rende fragili e vulnerabili. 

D’altra parte il gesto di Oscar di tuffarsi con la maglietta addosso può essere visto come una scelta coraggiosa. In un mondo dove stare a petto nudo per mostrare gli addominali e fare a gara a chi li ha più delineati sembra la normalità, chi resta vestito cattura maggiormente l’attenzione. 

Oscar attira l’attenzione su di sé, si distingue dagli altri invece che mescolarsi al gruppo, atteggiamento che sembra preponderante nella società di oggi. Anche Iben lo prende in giro per il fatto che fa il bagno vestito.

Iben, invece, fa il gesto contrario, si toglie la maglietta, si copre il seno con le mani perché convinta di non avere un seno particolare e degno di nota. Per le ragazze, quindi, sembra che valga, curiosamente, l’idea opposta. Negli anni è stato normalizzato il bikini, mentre una ragazza che resta in topless può ancora destare sorpresa o anche qualche commento maligno.