My lady Jane ha debuttato su Amazon Prime Video negli scorsi giorni e lo ha fatto, almeno nelle intenzioni, in grande stile. Lo spettatore è catapultato nell’Inghilterra dei Tudor, tra decapitazioni, lotte intestine tra protestanti e cattolici ed eleganti feste di corte.
La miniserie si compone di 8 episodi della durata di circa cinquanta minuti l’uno. La protagonista è Lady Jane Grey, interpretata da Emily Bader, affiancata da una voce fuori campo che permette alla narrazione di procedere con precisi rimandi storici, in certi casi chiarificatori.
La vera storia di Jane Grey, regina d’Inghilterra e Irlanda per nove giorni
My lady Jane narra la storia – seppur fantasiosamente riscritta – di Lady Jane Grey, nonché pronipote di Enrico VIII. Era anche cugina di Maria I, passata alla storia con l’appellativo “la sanguinaria”, a causa del suo forte odio verso i protestanti, che di fatto perseguitò con fervore.
Nell’Inghilterra di metà Cinquecento, Jane Grey, all’indomani della morte del cugino Edoardo VI, regnerà per soli nove giorni, dal 10 al 19 luglio 1553. Verrà giustiziata a morte (insieme al marito), tramite pena della decapitazione, voluta proprio da parte della cugina Maria I, che ormai vedeva la parente solo come una nemica da eliminare. Un ostacolo, nella sua personale ascesa al potere.
Una riscrittura fantasiosa della storia d’Inghilterra di metà Cinquecento
My lady Jane ha però bandito ogni tragicità riscrivendo la storia tramite l’uso di una forte ironia e pungenti metafore, insieme alla garanzia di un lieto fine tanto inaspettato quanto affatto banale. Insomma, tutto da scoprire. La fantasia è indubbiamente la parola d’ordine, sebbene tale espediente non sempre riesca a risultare incisivo nel racconto filmico.
Alcune idee, tuttavia, appaiono interessanti. My lady Jane porta in scena lo storico scontro tra cattolici e protestanti mitigandone i reali aspetti più crudi: la rilettura della realtà in questo caso è radicale. Nella serie tv sbarcata su Prime Video lo scontro si sposta su un altro piano, quello della fantasia. Ecco che trovano posto gli Etiani, umani che si trasformano in bestie, e i Veritiani, coloro che si percepiscono migliori rispetto ai primi. E che ovviamente non subiscono alcuna trasformazione corporea.
Gli Etiani non possono controllare le loro trasformazioni né modificare la loro natura. Non c’è neppure una cura alla loro condizione. Ciò che viene suggerito, tra le righe, ed anche il piano che Jane vorrebbe attuare per il benessere del suo regno, è che forse bisognerebbe semplicemente accettarsi l’un l’altro per ciò che si è, smettendo di temere la diversità. Provare, anzi, a vederla, come una possibile ricchezza.
Il tema dell’amore, della lealtà e del perdono
My lady Jane porta in scena temi universali e lo fa con una forza e una schiettezza sicuramente interessanti. Il personaggio principale, Jane, viene ridisegnato come una giovane donna che strizza l’occhio al femminismo più moderno, le cui idee sarebbero arrivate molti secoli più tardi, e alla personale volontà di autodeterminazione. Non le importa nulla del matrimonio: tutto ciò che desidera è l’indipendenza. La riscrittura di tale personaggio, in questo senso, parte letteralmente dalle origini.
“Sono intrappolata qui da sempre, ma voglio che la mia vita sia mia. Per sempre”
Seguendo tale volontà di scoperta di sé, Jane incontra il vero amore: Guildford Dudley (Edward Bluemel). Personaggio realmente esistito, che condividerà con la moglie il destino della condanna a morte, qui è oggetto di una terribile scoperta da parte di Jane. Questa cambierà le sorti di entrambi i personaggi. A non mutare, mai, sarà il coraggioso amore che Jane prova nei confronti del suo sposo. La giovane regina sarà sempre dalla sua parte, fino alla fine, dimostrando una lealtà pari a quella dei più coraggiosi guerrieri impegnati in campo di battaglia.
Jane è una donna forte, indipendente e consapevole di sé, ma non isolata e chiusa nelle proprie piccole sicurezze. Jane è in grado di amare, di donarsi per ciò che è e di risultare amabile. Tutto il contrario di come la madre, probabilmente per difenderla, avrebbe desiderato vederla crescere.
Da ultimo, la summa dell’amore che Jane è in grado di donare si risolve nella sua volontà di superare le differenze tra Etiani e Veritiani (tra cattolici e protestanti), favorendo l’unione e seppellendo l’odio. Un progetto di altruistico perdono, che la storia – quella fatta di date ed eventi – non vedrà mai a compimento.
Il confronto con Bridgerton è d’obbligo
My lady Jane è la risposta targata Prime Video alla più nota Bridgerton, disponibile su Netflix. Il confronto è immediato, sebbene tra le due serie ci sia una grande distanza. Qualche accenno rapido, con alcuni riferimenti.
La voce fuori campo. In Bridgerton a parlare è la famigerata Lady Whistledown, pseudonimo dell’invisibile (mica tanto, soprattutto nell’ultima stagione) Penelope Featherington, con il noto incipit “Cari gentili lettori”. Si tratta di una voce perfettamente integrata con la struttura e la narrazione filmica, che lo spettatore è immediatamente in grado di riconoscere come protagonista, seppur fisicamente assente, al pari degli altri personaggi concretamente rappresentati e interpretati.
In My lady Jane, non si può certo dire lo stesso. Qui la voce fuori campo si rivela irriverente, a tratti (volutamente) volgare, quasi fastidiosa, e altamente straniante. È una voce che non si amalgama in alcun modo alla narrazione filmica e che spesso depotenzia scene di una certa intensità e importanti dal punto di vista del procedere della trama.
La rappresentazione della vita a corte. Bridgertonda una parte pone grande attenzione ai dettagli della rappresentazione delle abitudini, dei gesti e perfino delle decorazioni degli spazi in cui si muovono i personaggi. Dall’altra parte My lady Jane, non riesce a catalizzare l’attenzione sui medesimi aspetti con la stessa intensità. Spesso, invece, a prendere il sopravvento, sono battute della già citata voce fuori campo, che riportano bruscamente lo spettatore al tempo attuale.
La questione del tempo. My lady Jane riscrive la storia ma lo sfasamento tempo reale-tempo storico è altamente confusionario. Più piani si sovrappongono nello stesso momento: presente, passato e pungente ironia. Quest’ultima, con toni e parole attuali, s’infiltra tra i piani indebolendo la costruzione semantica delle scene. D’altra parte Bridgerton, che pure fa un largo uso dell’ironia, anche di quella più tagliente, rimane perfettamente aderente al senso e alla costruzione semantica delle scene che compongono la serie, senza mai risultare confusionaria.
Una riscrittura, dunque, che sembra non funzionare del tutto, lasciando partita vinta a Bridgerton. Pur riconoscendo l’intento di voler far conoscere la Storia consegnando ad essa una fondamentale dose di speranza, My lady Jane non sembra essere in grado di spiccare le ali verso un ampio gradimento di pubblico.
My lady Jane
Anno: 2024
Distribuzione: Amazon Prime Video
Genere: Fantasy, storico
Nazionalita: Regno Unito
Regia: Jamie Babbit, Stefan Schwartz
Data di uscita: 27-June-2024
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