Ha il passo del doc il corto Api di Luca Ciriello. Protagonisti, alcuni adolescenti che vivono in un piccolo paesino della Valle d’Aosta. A stanare e a infrangere il magico silenzio delle maestose montagne che circondano lo sparuto gruppo di case, il rumore assordante di moto da cross e di un paio di Apecar.
Alla loro guida dei provetti meccanici che, dopo aver riparato qualche piccolo guasto, si divertono a scorrazzare, in lungo e largo, per le stradine di periferia della cittadina.
Il taglio del corto è quello giovanilistico e i dialoghi (a dire il vero, scarni e assolutamente privi di profondità) hanno come unico interesse quello delle moto.
Api: un corto -doc per gli appassionati dei motori
Il regista fotografa così un mondo adolescenziale apparentemente felice e scanzonato che, nutrendosi principalmente della passione per le due ruote, non ha altre curiosità e non si interroga su altro.
Un corto che è vera delizia, insomma, per chi sa smontare un carburatore, riparare una frizione o mettere a posto la leva del cambio di una moto da cross o delle intramontabili tre ruote.
Ciriello spezza la narrazione e mostra gli adolescenti che, in una festa all’aperto, ballano e cantano, divertiti, sulle note di Felicità, la più famosa hit di Al Bano e Romina.
Merito del regista quello di rispolverare il mito delle Ape, il magico tre ruote comparso al cinema nell’amaro e divertente Caro Diario di Nanni Moretti (1983), (episodio Isole) e, soprattutto, nel travolgente e ironico La CapaGira di Alessandro Piva (1999).
Il corto verrà proiettato all’interno del Sole Luna Doc Fest
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