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ShorTS International Film Festival Maremetraggio

‘Twink Time at Barbizon’: una breve ma intensa ribellione artistica

Un atto creativo votato alla migliore resa estetica

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Twink Time at Barbizon è un cortometraggio sperimentale dell’artista portoghese Patricia Silva. É stato presentato alla XXV edizione del Maremetraggio-ShorTS International Film Festival, evento cinematografico che si terrà fino al 6 luglio 2024. È stato girato in Ektachrome.

Twink Time at Barbizon: la sinossi

Una foresta del Queens, a New York, diventa il setting perfetto per un viaggio multisensoriale alla scoperta di nuove sonorità queer, che trascendano i cliché e la quotidiana aggressività cittadina.

Una genuina ribellione artistica

Patricia Silva chiarisce fin dal titolo le sue intenzioni. Infatti, twink è un termine ambivalente, che può sia indicare un rapidissimo attimo temporale sia riferirsi a ragazzi omosessuali con un corpo ectomorfo e glabro, dall’aspetto adolescenziale ed effeminato. E poi c’è Barbizon, che fa riferimento a quella località francese dove nel XIX secolo nacque un’importantissima scuola pittorica, pioniera della pittura en plein air. Tale corrente si riconobbe in uno stile che dimentica le regole delle grandi istituzioni accademiche per dedicarsi a una resa soggettiva e multisensoriale, tendente più allo schizzo che al tradizionale disegno preparatorio rinascimentale. Fondere insieme queste due componenti vuol dire allora rifiutare in un baleno ogni convenzione, mettere subito da parte quelle regole esauste che un certo raggruppamento di individui decide di imporre acriticamente.

E non a caso, in meno di quattro minuti, dunque proprio in un twink, Patricia dà vita a uno shortcut che pare trascendere tutte le logiche del cinema, evitando quella sclerotica chiarezza tipica delle sceneggiature di ferro. Non ci sono atti, né protagonisti veri e propri, non ci sono un incidente scatenante o il fatal flow di un personaggio destinato all’azione. Non c’è nulla di eroico o di veramente mitico: solo un trip euforico in una foresta incantata, dove tre persone queer diventano finalmente libere di esistere. La Silva agisce come una vera e propria pittrice barbisonnier; e infatti più che di cinema sarebbe giusto parlare di videomaking, di un atto creativo votato alla miglior resa estetica e sintonica delle immagini e delle musiche. Una rapida jam session in video(arte).

Tanto in un Twink

In così poco, però, emerge davvero molto: la libertà dell’essere può esprimersi solo laddove regna l’informe, così come ne avrebbe discorso Georges Bataille. Come evidenziò Rosalind Krauss parlando della fotografia surrealista, apporre una cornice, un limite visivo a un pezzo di realtà, dunque selezionandola e raddoppiandola nel suo valore di segno, significa scardinare le logiche di una cultura fatta di apparenze e rituali accettati ciecamente. Significa disvelarne le prospettive più recondite. Come in alcuni scatti di Brassaï, anche qui emerge quel lato magico-circostanziale della quotidianità, completamente riassettata e dinamizzata dalle logiche del queer, che già in passato, seppur con le dovute differenze, erano in seno al gruppo di Dalì e colleghi.

Qui dunque il vero sforzo di Patricia Silva, una mente che non vuole fermarsi a sterili certezze, sta nel coraggioso tentativo di ridimensionare i cliché più scontati del mondo LGBTQIA+, in modo da renderli ancora capaci di dirci qualcosa. Soprattutto, grazie a lavori come questo, si scopre che l’arte può farci davvero viaggiare restando fermi, mostrandoci tutto ciò che ancora dobbiamo scoprire.

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Twink Time at Barbizon

  • Anno: 2023
  • Durata: 4'
  • Nazionalita: Portogallo
  • Regia: Patricia Silva
  • Data di uscita: 30-June-2024