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Wim Wenders: uno sguardo filosofico sul cinema.

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Wim Wenders è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco, noto per il suo stile esistenzialista e per il suo contributo significativo alla corrente del  Nuovo Cinema Tedesco. La sua filmografia è caratterizzata da una profonda sensibilità artistica e da un approccio filosofico che lo ha reso celebre a livello internazionale.

Tra i suoi lavori più acclamati, Il Cielo sopra Berlino e Paris, Texas gli hanno permesso di vincere numerosi riconoscimenti, tra cui la Palma d’Oro a Cannes nel 1984. Inoltre, nel 2015, ha ricevuto L’Orso d’oro alla carriera per il suo grande contributo al cinema internazionale, durante il Festival del cinema di Berlino.

Gli Esordi:

Wim Wenders ha frequentato l’Humanistisches Gymnasium di Oberhausen e ha inizialmente intrapreso gli studi di medicina, seguendo le orme del padre. Tuttavia, non trovando soddisfazione in questo percorso, decise di dedicarsi alla filosofia per un ultimo semestre, prima di concentrarsi sulla sua vera passione: il cinema. Nel 1970, Wenders realizzò il suo primo lungometraggio, Estate in città. Seguirono La paura del portiere prima del calcio di rigore (1971), tratto da un romanzo di Peter Handke, e La lettera scarlatta(1972), ambientato nell’America puritana del XVII secolo. Il successo definitivo arrivò con il suo approdo negli Stati Uniti.

Paris, Texas e Il Cielo sopra Berlino: La Fine degli Anni ‘80 e l’ascesa del Nuovo Cinema Tedesco.

Il film Paris, Texas segnò il successo mondiale di Wim Wenders. La pellicola narra la tormentata vicenda di Travis (interpretato da Harry Dean Stanton), un uomo che, scomparso per quattro anni e dedito al nomadismo, vive in una condizione di assoluto mutismo. Travis si è allontanato a causa dei costanti litigi con la bellissima moglie Jane (Nastassja Kinski). Il loro rapporto, intriso di gelosia e possessione, spinge Travis a vivere un’esistenza allo sbando, con l’unico obiettivo di raggiungere la città di Paris, in Texas, luogo dove è avvenuto il suo concepimento. Wenders esplora le intricate dinamiche di un amore corrotto dalla follia, attribuendo a Jane i connotati di una moderna Ninfa, il cui bisogno di libertà la rende inafferrabile.

Roberto Calasso, nel suo testo La Follia che viene dalle Ninfe, edito per Adelphi, scrive:

“Il corpo delle ninfe era il luogo stesso di una conoscenza terribile, perché al tempo stesso salvatrice e funesta: la conoscenza attraverso la possessione. Una conoscenza che dà la chiaroveggenza, ma può anche consegnare chi la pratica a una peculiare follia. Il paradosso della ninfa è questo: possederla significa essere posseduti”.

Travis, posseduto dalla follia d’amore per Jane, abbandona il lavoro per starle sempre vicino, alimentando spropositatamente il suo desiderio d’indipendenza; fin quando un giorno, si rende conto che ogni suo minimo sforzo per acciuffarla è vano. Non potendola possedere, ogni motivo d’esistenza razionale viene meno, l’unico modo per vivere diventa quello di sopravvivere alle nefaste intemperie dell’amore.

Inoltre, Paris, Texas, fu dedicato alla critica cinematografica tedesca Lotte H. Eisner,  figura chiave nella diffusione del Nuovo Cinema Tedesco. Grazie a questo lungometraggio, Wenders vinse la Palma d’Oro a Cannes e il premio per la miglior regia ai BAFTA del 1985.

Nel 1987, Wenders uscì nelle sale con Il Cielo Sopra Berlino, presentato in concorso alla 40esima edizione del Festival di Cannes, pellicola che gli fa vincere la Palma d’oro come Miglior regia.

La pellicola divenne rapidamente un capolavoro del cinema, vincendo numerosi premi. La pellicola racconta la storia di due angeli che osservano la vita quotidiana degli abitanti di Berlino, esplorando temi di solitudine, amore e desiderio di umanità.

Documentari e ultimi lavori:

Wim Wenders è anche noto per i suoi documentari. Buena Vista Social Club (1999) è uno dei suoi lavori documentaristici più famosi, che celebra la musica cubana e il suo impatto culturale. Altri documentari notevoli includono Pina (2011), un omaggio alla coreografa Pina Bausch, e Il sale della terra (2014), che esplora la vita e il lavoro del fotografo Sebastião Salgado.

Perfect Days: uno sguardo sulla bellezza del mondo quotidiano.

Il suo ultimo film, Perfect Days (2023), segna un ritorno alla narrativa di forte impatto emotivo e visivo. Il film racconta la storia di un uomo che lavora come pulitore di bagni pubblici a Tokyo, esplorando temi di solitudine, bellezza e la ricerca di significato nella quotidianità. Perfect Days è stato accolto positivamente dalla critica e dimostra ancora una volta la capacità di Wenders di raccontare storie umane con profondità e sensibilità.

Wim Wenders continua a essere una figura influente nel panorama cinematografico mondiale, capace di coniugare arte, filosofia e un’acuta osservazione della condizione umana in tutte le sue opere.

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