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‘The Bear’: ecco cosa ricordare in attesa della terza stagione

È facile tornare sulla serie di Jeremy Allen White, giusto? Sbagliato! Ecco dove eravamo rimasti.

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‘The Bear sta arrivando’

Queste quattro parole sono tra le ultime pronunciate nella prima stagione di The Bear di FX, la “commedia” vincitrice di un Emmy su un grande chef che torna a Chicago per rilevare la paninoteca di famiglia dopo la morte del fratello.

Sebbene già la seconda stagione abbia mantenuto la promessa di queste quattro parole, trasformando la paninoteca in un ristorante a tutto tondo, rimangono a più attuali che mai ora che la tersa stagione è stata annunciata. Il continuo della serie tanto acclamata dalla critica non tarderà ad arrivare quest’estate.

The Bear: una serie tutta d’un fiato

Tutti e 10 gli episodi usciranno la sera del 26 giugno sulla piattaforma Disney+. Non è così difficile riprendere la serie da dove si era lasciata, giusto? Sbagliato.

Tecnicamente, basterebbe premere play e lasciarlo andare fino alle 3 o 4 del mattino. Potresti trascorrere il fine settimana a guardare tutte le nuove puntate in un unico colpo. Ma farlo senza aver rivisto i 18 eposodi precedenti di The Bear, sarebbe un grande errore.

Un grave errore, tanto quanto lasciare un pacchetto di sigarette sul forno durante un controllo sanitario.

Non hai capito la citazione? Allora hai davvero bisogno di fare un ripasso sulla storia The Bear.

Un ripasso dovuto

Inutile dire che se non hai ancora visto The Bear, e vuoi evitare spoiler, meglio non continuare a leggere l’articolo.

The Bear inizia con Carmen ‘Carmy’ Barzatto (Jeremy Allen White), che fruga tra i resti lasciati da suo fratello Mikey (Jon Bernthal), morto suicida alcuni mesi prima. Carmy è determinato a trasformare il posto dimenticato da tutti del fratello, da un negozio di sandwich di manzo italiani di quartiere, a un ristorante di livello superiore. Ristorante più coerente, sicuramente, con la sua esperienza nel mondo della cucina raffinata.

Dopo aver versato sangue, sudore e lacrime nel settore della ristorazione, la sua instancabile energia lo porta a casa, a Chicago, che questo piaccia o no.

Lo staff di The Bear

Dello staff, in molti rientrano nella categoria del “non mi piace”. Come il “cugino” Richie (Ebon Moss-Bachrach), il migliore amico senza filtri di Mikey, il quale carattere crea non pochi attriti tra lui e il nostro protagonista.

Questi due caratteri così distinti hanno fatto in modo che l’intero staff del ristorante si schieri o dalla parte di Richie, come la cuoca Tina, o dalla parte di Carmy, come il panettiere e aspirante pasticcere Marcus.

Come dimenticarsi poi di Sydney (Ayo Edebiri), una chef esperta che ha lasciato tutto seguendo la carriera di Carmy per avere più da se stessa. Seguendo l’esempio del protagonista, Sydeny entra al The Beef, ma non senza le mille domande che affollano la sua mente stando vicina allo chef.

The Bear: la prima stagione

La prima stagione si concentra in gran parte sulla crescente frustrazione di Sydney nel confronti di Carmy, il cui desiderio di perfezione si scontra con il talento di Syd. Non di meno è da dimenticare il contrasto tra i due chef e Richie, spesso armato, che cerca di mantenere il ristorante The Beef esattamente come era quando Mikey era ancora vivo.

Dopo la morte di Mikey, il suo fantasma indugia all’interno della serie, sia con i flashback di Bernthal, sia con la mancanza di risposte lasciate dopo la sua morte. Una di queste risposte arriva proprio alla fine della prima stagione, quando Carmy scopre che il fratello nascondeva dei soldi nelle lattine di pomodoro

Hanno un sapore migliore

Il ritrovamento dà la possibilità a The Beef di diventare effettivamente un negozio di lusso, proprio come desideravano Carmy e Syd.

Uno sguardo alla seconda stagione di The Bear

La seconda stagione vede un grande lavoro di strada proprio con l’obbiettivo di rilevare il ristorante. Inizialmente, Syd autorizza Tina a diventare la sua sous chef. Un trammatico passo avanti nella relazione e nell’amicizia tra le due donne.

D’altro canto, Carmy manda Marcus a Copenaghen per aiutarlo a studiare e approfondire il lavoro di pasticceria assieme all’ex collega Luca (Will Poulter). È implicato, ovviamente, che Luca e il protagonista, in passato, avessero una relazione competitiva ma che li ha resi sicuramente chef migliori.

Anche Richie ottiene un miglioramento, si allea con il ristorante Ever, ristorante dove aveva lavorato Carmy, gestito dallo chef esclusivo Terry.

Tutti stanno cercando di migliorare le proprie carte in questa stagione.

Il tentativo di Carmy di aprire The Bear incontra però un ostacolo inaspettato, Claire (Molly Gordon) è una vecchia fiamma del passato con cui riallaccia i rapporti agli inizi della seconda stagione. Gran parte del percorso di crescita di Carmy nella seconda stagione segue una ricerca sfrenata di aprirsi alle gioie della vita fuori dalla cucina. A capitanare questa ricerca è proprio Claire. Certe volte con successo ma nella maggior parte dei casi no.

La stagione culmina con una serata tra amici e parenti al The Bear alla vigilia dell’apertura del ristorante. Mentre la maggior parte dei presenti è pronta ad affrontare la nuova sfida, Carmy si rinchiude nella cabina frigo, pervaso da una crisi esistenziale, definendo la propria relazione con Claire una perdita di tempo.

Richie è testimone del crollo emotivo del protagonista e se la prende anche con Carmy, i due si lanciano in un torrente pieno di insulti.

La terza stagione: cosa avrà da offrirci?

La seconda stagione ci ha lasciato con il fiato sospeso. Due delle relazioni più importanti di Carmy sono interrotte, forse irreparabilmente, e The Bear sta per aprire.

All’apertura del ristorante la tenzione è alta, la finestra per ottenere dei risultati è davvero limitata, con il rischio che l’investitore principale, Zio Cicero, chiuda definitivamente il ristorante.

Mentre Syd, Tina, Marcus operano al massimo delle loro capacità, Carmy è più a fondo di quanto non si sia mai visto nelle stagioni precedenti.

Altri drammi ci aspettano all’inizio della nuova stagione. Ad esempio, la madre di Carmy, Donna, in preda alla dipendenza da anni. O ancora la madre malata di Marcus, il quale visita il più spesso possibile, muore alla fine della seconda stagione poco dopo aver chiesto a Syd di uscire con lui. Come dimenticarci poi della sorella e socia di Carmy, Sugar, incinta e triste per il rapporto con la famiglia.

È tutto chiaro?

Anche se la risposta è “Sì, chef”, ti consigliamo di tornare indietro e riguardare i vecchi episodi pima di guardare la nuova stagione.

Gran parte del piacere dello spettacolo è quello di guardare tutta la cucina e assaporare l’incredibile colonna sonora della serie. La serie è, senza dubbio, uno spettacolo di vibrazioni tanto quanto una trama guidata.

Non dimenticare che la storia è anche incredibilmente profonda e, nonostante il riepilogo ne ricavi l’essenza, è incompleto. Se non di informazioni, quanto di emozioni.

Non si puo semplicemente leggere The Bear. È uno spettacolo che va assaporato, anche se offerto in un abbuffata. – Sean Bean.