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The feast, Spoonful of sugar e Skinamarink in blu-ray

Midnight Factory Channel Box offre in limited edition blu-ray The feast, Spoonful of sugar di e Skinamarink.

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Si aggiungono alla collana Midnight Factory di Plaion pictures The feast, Spoonful of sugar Skinamarink. Il primo datato 2021, gli altri due 2022, tre titoli resi disponibili su altrettanti supporti blu-ray racchiusi nel Midnight Factory Channel Box in edizione limitata. Un cofanetto amaray inserito in slipcase cartonato e contenente anche un booklet per un trittico di instant cult del moderno cinema della paura. Come riporta la fascetta, infatti, ci troviamo dinanzi a tre modi diversi di raccontare il mondo dell’orrore degli anni 2000. Tre storie in bilico tra follia, inquietudine e grandi aspirazioni artistiche. A cominciare, appunto, da The feast, diretto dal gallese Lee Haven Jones e accompagnato dal trailer italiano quale contenuto speciale. La semplice vicenda di una ragazza ottimamente incarnata da Annes Elvy che si trova a sostituire una cameriera per l’approntamento di un’importante cena. Dove? Presso la futuristica casa di campagna di una facoltosa famiglia speculatrice, responsabile di trivellazioni finalizzate alla ricerca di materia preziosa.

All’insegna di oltre un’ora e mezza di visione che, complice la silenziosa protagonista, della quale sappiamo pochissimo, si costruisce su una lenta attesa.

Chi è, dunque, questa misteriosa giovane? Una morta vivente? Una posseduta? Ciò che più ci interessa è che nell’ultima parte dell’operazione si sfocia nell’horror vero e proprio, non senza momenti altamente disturbanti. Momenti di cui è bene non anticipare nulla al fine di evitare ulteriori spoiler. E il trailer italiano fa anche da contenuto extra a Spoonful of sugar, produzione statunitense a firma di Mercedes Bryce Morgan. Un horror al femminile, allucinato e psichedelico al cui centro abbiamo Morgan Sailor impegnata a fare da babysitter al piccolo Danilo Crovetti. Quest’ultimo, figlio di una scrittrice di romanzi erotici e di un falegname, penalizzato da molteplici allergie che lo rendono inavvicinabile a non pochi elementi. Tanto da dover indossare uno scafandro da astronauta proprio per far fronte a tutto ciò.

Man mano che, con la citata protagonista spesso in preda ad allucinazioni causate dall’assunzione di LSD, ci si chiede dove si nasconda il male. È lei che nasconde qualcosa di diabolico? Oppure il bambino è uno dei tanti discendenti cinematografici del diabolico Damien de Il presagio? Una cosa è sicura: terrificanti retroscena emergono con l’avanzare dei fotogrammi, ma in Spoonful of sugar niente è come sembra… e tutto è proprio come sembra! Ma i continui rovesciamenti di prospettive contribuiscono a tenere costante la suspense e a rendere mai prevedibile il tutto. Prima che si passi a Skinamarink, corredato di trailer originale e proveniente anch’esso dagli Stati Uniti. Per la regia dello youtuber Kyle Edward Ball, senza dubbio il più sperimentale dei lungometraggi dispensati dal cofanetto in questione. Evoluzione del cortometraggio di trenta minuti Heck, realizzato dal regista stesso, un’immersione da schermo atipica negli incubi infantili.

È infatti l’atmosfera di angoscia e disorientamento di questi ultimi che le immagini tentano di restituire allo spettatore.

Ricorrendo continuamente ad inquadrature scorrette come fossero le soggettive “basse” di bambini che ascoltiamo, oltretutto, fuori campo. Come anche l’occasionalmente presente voce del padre, in un contesto in cui le figure umane s’intravedono soltanto. Perché, con tanto di televisore acceso che trasmette cartoni animati, sono inquadrature di giocattoli e di dettagli dell’oscura casa d’ambientazione a dominare l’insieme. Un insieme probabilmente influenzato dai POV proto-Paranormal activity, ma che rientra pienamente nell’Analog horror. Ovvero un’opera girata in bassa risoluzione, con sgranature e spuntinature dei fotogrammi, per illudere il pubblico che stia guardando filmati reali e non di finzione. Qui oltretutto spingendolo anche a credere che Skinamarink sia un elaborato concepito nella seconda metà del XX secolo.

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