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In Sala

‘L’Arte della Gioia’: libertà, erotismo e disobbedienza al femminile.

Il celebre romanzo di Goliarda Sapienza, divenuto serie TV per Sky con la regia di Valeria Golino, dopo la presentazione a Cannes 77, è ora sul grande schermo come film in 2 parti, distribuito nelle sale italiane da Vision Distribution.

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l'arte della gioia

L’incontro ideale fra il romanzo L’Arte della Gioia della scrittrice Goliarda Sapienza e l’omonima serie TV, uscita prima al cinema in 2 film, scritti e diretti da Valeria Golino regista, ha prodotto un risultato unico: quello di raccontare, attraverso la storia della protagonista, Modesta, i percorsi segnati per tante donne, in epoche non troppo lontane – qui siamo ai primi del Novecento – da miseria, violenza, ignoranza, soprusi e umiliazioni.

Alcune fra queste donne sono riuscite a cambiare il proprio destino, spesso trasgredendo alle regole costituite ed hanno aperto la strada all’emancipazione, lenta ma inesorabile, di molte altre: fra queste spicca una figura anticonvenzionale, immaginaria ma con tratti autobiografici, come quella di Modesta, la protagonista del romanzo L’arte della Gioia.

Già presente due volte a Cannes con i suoi film da regista, Miele (2013) ed Euforia (2018), Valeria Golino è tornata quest’anno alla Croisette per questo appuntamento speciale: l’adattamento,  per la TV e per il grande schermo, di uno dei romanzi forse più anticonformisti scritti nel XX secolo da una donna (Goliarda Sapienza), L’arte della gioia, scritto nel 1976, un affresco a tutto tondo sui costumi e la cultura patriarcale in Sicilia (e in tanti altri luoghi d’Italia e non solo), sulla dura vita di tante donne dell’epoca, sul desiderio di emancipazione e di libertà sessuale, sulla ribellione interiore che si andava esteriorizzando, sui pregiudizi e sulle convenzioni sociali: narrazione di tante storie collettive attraverso una storia individuale.

Il film, diretto da Valeria Golino, ha come protagoniste Jasmine Trinca (nel ruolo della madre superiora, intelligente e saggia), Tecla Insolia (nel ruolo di Modesta) e Valeria Bruni-Tedeschi (bravissima come sempre nel ruolo della nobile decadente ed avviluppata ai propri privilegi di classe, che non tollera alcuna difformità o novità da quanto sempre accaduto.

Prodotto da Sky Studios e HT Film, il film è uscito in due parti nel mese di giugno, distribuito da Vision Distribution ed ha riscosso già un notevole successo di pubblico e critica.

Official website – Vision Distribution

L’arte della gioia, che ha visto la luce dopo la morte della grande scrittrice siciliana Goliarda Sapienza, anche lei proveniente da una storia familiare non convenzionale, venne rifiutato da molti editori in Italia e, finito sul fondo di una cassapanca, fu finalmente stampato dall’editrice Stampa Alternativa solo nel 1998, in pochi esemplari, ma fu l’uscita nell’editoria francese che diede all’autrice il giusto riconoscimento.

«Troppo scomoda Modesta per gli anni Settanta italiani – scrive la traduttrice del romanzo in Francia, Nathalie Castagné – una donna senza “morale” capace di uccidere per arrivare ai suoi obiettivi, che desidera, che vive la sessualità senza inibizioni, che non esita a rompere convenzioni e ruoli sociali, come sarebbe potuta passare nell’Italia democristiana ancora in lotta per il divorzio, l’aborto…La Francia al contrario dell’Italia, ama molto la trasgressione. Per cui il successo enorme dell’Arte della gioia da noi si deve esattamente a tutto quello che lo ha fatto rifiutare da voi».

L’Arte della Gioia: miseria e scalata sociale, perseguendo il piacere

Autobiografia sognata, libro scandalo, romanzo di formazione, L’Arte della Gioia fin dalle prime pagine sconvolge il lettore per la libertà intellettuale e fisica della protagonista la quale, per liberarsi dai lacci di uomini e donne dominanti, nel corso della sua vita, e per perseguire il proprio piacere e benessere, non avrà scrupoli, e con ogni mezzo andrà incontro alla libertà ed alla realizzazione di una propria, personalissima, arte della gioia.

Il romanzo racconta la storia di Modesta, una ragazza, poi donna, vitale e scomoda, priva di morale secondo la cultura dell’epoca, conservatrice e patriarcale. Ancora piccola viene inviata in un convento e poi in una casa di nobili dove, grazie al suo talento e alla sua intelligenza, riesce a convertirsi in aristocratica attraverso un matrimonio di convenienza, continuando per tutta la sua vita a sedurre gli altri, donne e uomini, a ricercare il piacere, a sovvertire le regole costituite.

Le prime pagine del libro, richiamate nelle prime immagini del film, già delineano un quadro drammatico e crudo della Sicilia dei primi del Novecento, così come evidenziano il carattere vivace e l’originalità della protagonista, Modesta, che vive in una campagna poverissima con la madre e la sorella disabile.

Un giorno, dopo il ritorno del padre-padrone che abusa di lei con violenza, rinchiudendo la sorella e maltrattando la madre, scoppia un incendio e la misera abitazione della famiglia va in fiamme: la madre e la sorella della ragazzina muoiono e Modesta viene spedita in convento, dove conoscerà la cultura, l’amicizia e il sesso con una consorella.

Entrata nelle grazie della madre superiora (nel ruolo Jasmine Trinca, attrice icona di Valeria Golino), Modesta gode dei benefici di un tetto, di pasti regolari e di una buona istruzione, pensando di dover prendere i voti per mantenere il suo tenore di vita. Ma il destino le riserva altro e, alla morte dell’amatissima madre superiora, grazie anche ad un lascito testamentario da lei fattole, Modesta va a servizio presso una famiglia di nobili: qui grazie al suo talento e alla sua intelligenza, la ragazza riesce a convertirsi in aristocratica attraverso un matrimonio combinato, cercando sempre, attraverso il suo fascino e la sua capacità strategica, l’amore, il piacere e le altrui attenzioni, per ottenerne i massimi benefici.

La storia di Modesta prosegue, nel romanzo, con alterne vicende ed i film e la serie diretti dalla Golino non esauriscono l’intera trama del libro, dunque è forse possibile, e si potrebbe dire, auspicabile, attendersi un sequel, con nuove avventure.

Un matrimonio erotico fra cinema e TV

Per la prima volta Valeria Golino si cimenta in un’opera scritta e diretta per la televisione ma che adesso sta avendo un ottimo successo anche al cinema. Nell‘incontro svoltosi a Cannes 77, racconta la differenza fra dirigere per il cinema e per la TV.

“Ho cercato di realizzare un matrimonio erotico, intimo, corporeo  fra televisione e cinema – racconta Valeria – a me piace il cinema perché è l’antiplot, è raccontare e approfondire quello che non è plot, l’inutile della storia, ciò che appare inutile. Alla televisione invece bisogna raccontare i fatti. Il cinema è stato per me un’enorme scuola. Il mio montatore, Giorgio Franchini, mi ha aiutato poi a mettere insieme le diverse parti… ci è voluto tempo nella scrittura e riscrittura di Goliarda, perché il film ti domanda cose che ti sembrano importanti mentre le fai…è come un animale vivo, è una grande scuola da cui si impara molto”.

Fare la regista ha cambiato la prospettiva della Golino rispetto all’essere attrice: “Cambia tutto, c’è una visione d’insieme, c’è qualcosa di molto diverso ed enormemente eccitante. Ho capito, per me che ho anche scritto e co-sceneggiato la serie insieme agli altri amici sceneggiatori, che è molto diverso anche realizzare una serie per la televisione rispetto a scrivere per il cinema”.

Riguardo a Goliarda Sapienza, come scrittrice, Valeria parla di uno stile narrativo peculiare e libero.

“ Goliarda, nella scrittura, è come la sua protagonista. É disobbediente, disordinata, una contraddizione continua, è una musica graziosa o arrabbiata, è un partire e poi tornare per racconti diversi. Goliarda fa come vuole, ha una libertà incredibile nella scrittura. Di certo ha avuto un grande dolore, quello di non aver mai visto pubblicati in vita i suoi libri, che invece lo sono stati dopo prima in Germania, poi in Francia e solo alla fine in Italia. 

Questo libro, L’Arte della Gioia, è la prima parte di quattro libri: lei, Goliarda, è i mille personaggi che descrive, è uno e mille altri caratteri insieme. Aveva molto tempo a disposizione per scrivere. Il libro testimonia un soggetto ancora molto molto moderno: infatti  lascia emergere l’erotismo femminile con forza, come uno dei personaggi scabrosi del libro. Si parla della famiglia tossica, della sensualità. Il suo libro è filtrato dalle nostre storie, ma lei ha cambiato noi, lei era più avanti di noi”.

Goliarda Sapienza: è stata una scrittrice e attrice italiana, nata a Catania. I genitori, entrambi vedovi, con tre figli l’uno e sette l’altra, la crebbero in un clima di assoluta libertà da vincoli sociali: il padre ritenne opportuno non farle nemmeno frequentare la scuola, per evitare che la figlia fosse soggetta a imposizioni e influenze fasciste. È considerata come una delle scrittrici più significative della letteratura italiana del Novecento ed è ricordata per la sua personalità poliedrica e complessa, e per il grande successo del suo romanzo, pubblicato postumo, ‘L’arte della gioia’.

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  • Anno: 2024
  • Durata: Parte prima: 153' - Parte seconda: 150'
  • Distribuzione: Vision Distribution
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Valeria Golino
  • Data di uscita: 13-June-2024