La morte di Donald Sutherland è stata confermata dalla CAA: la star di MASH, Una squillo per l’ispettore Klute e Hunger Games si è spenta all’età di 88 anni, dopo una lunga malattia, il 20 Giugno a Miami. La notizia è stata riportata da numerose testate giornalistiche internazionali. Donald Sutherland era un attore alto, magro e dalla faccia allungata, diventato un’icona grazie a film come Quella sporca dozzina, MASH e Una squillo per l’ispettore Klute.
Nato in Saint John, Canada, ha studiato all’Accademia di Musica e Arti Drammatiche di Londra. Ha poi ricevuto ruoli in film e serie televisive britanniche come Agente Speciale e Il santo, il cui regista, Roger Moore, lo raccomandò al produttore di Quella sporca dozzina. Dopo il successo di questo film si traferì a Hollywood.
Sutherland lascia la moglie Francine Racette, i figli Roeg, Rossif, Angus e Kiefer, la figlia Rachel e quattro nipoti.
I primissimi film
Per più di mezzo secolo l’attore, vincitore di Emmy e Golden Globe e di un premio Oscar onorario nel 2017, ha interpretato memorabilmente cattivi, antieroi, guide romantiche e mentori. Nel 1995 vinse un Emmy come attore non protagonista per la serie di HBO, Cittadino X, e fu nominato nel 2006 per la miniserie di Lifetime Human Trafficking – Le schiave del sesso.
Dopo quella che Sutherland chiamava “una piccola tortuosa carriera”, compreso ruoli in film horror a basso budget, come Il castello dei morti vivi (1963) e Fanatic (1965), ottenne una parte in Quella sporca dozzina del 1967. Sutherland ha raccontato al Guardian nel 2005 che originariamente aveva una battuta nel film. La situazione cambiò quando Clint Walker si rifiutò di interpretare una scena nella quale era richiesto che impersonasse un generale. Stando a Sutherland, il direttore Robert Aldrich all’improvviso si era girato verso di lui e, non conoscendo il suo nome, aveva detto, “Tu! Con le orecchie grandi! Lo fai tu!”
Il ruolo intelligente era perfetto per Sutherland, il cui sorriso obliquo e il fascino da ragazzo catturarono l’attenzione del produttore Ingo Preminger, che lo volle nel cast di MASH (1970) come l’anti-autoritario Capitano Falco Pierce. MASH lanciò la carriera di Sutherland e della co-star Eliott Gould (Capitano Razzo McIntyre). Ma gli attori, legati alla tradizione, ebbero difficoltà ad aggiustarsi all’approccio fatto di improvvisazione e spesso caotico del regista Robert Altman. Secondo Sutherland, Altman provò a licenziarlo durante le riprese, ma Preminger tenne duro. In un’intervista del 1976 a Playboy, tuttavia, Altman diede una visione differente, ricordando che Sutherland amava il suo stile registico. “La sua improvvisazione era profonda” disse Altman. “È un attore eccezionale.”
Donald Sutherland fu il co-protagonista con Gould nella commedia nera del 1971 Piccoli Omicidi diretta da Alan Arkin e di nuovo lavorarono insieme in SPYS, fallimento del 1974 con Irvin Kershner alla regia.
Nel 1970 Sutherland si unì a Clint Eastwood nel film d’azione I guerrieri sulla seconda guerra mondiale. Qui interpretando il sergente Testamatta, un comandante di carri armati quasi assurdo ma che ruba la scena. (Sutherland tornerà a recitare accanto a Eastwood nel 2000 in Space Cowboys, questa volta interpretando un ex-pilota di successo.)
Con Una squillo per l’ispettore Klute, (1971) un thriller diretto da Alan J. Pakula in cui è affiancato da Jane Fonda, Sutherland emerse come credibile protagonista romantico. Qui interpreta una detective in difficoltà che si innamora di una ragazza squillo (Fonda) che proteggerà da un sadico assassino.
Più tardi Fonda darà credito a Sutherland per la vittoria dell’Oscar come migliore attrice protagonista, a causa di “tutti gli intensi sentimenti che stava sperimentando” con lui. I due avevano una relazione amorosa al tempo, la quale è stata così alimentata.
Lo sviluppo della carriera
Nell’horror psicologico del 1973, diretto da Nicholas Roeg, A Venezia…un dicembre rosso shocking, lo stile di passività intrigante ed essenziale di Sutherland aiutò ad evidenziare la performance di Julie Christie. I due interpretano una dolorante coppia sposata che fugge a Venezia dall’Inghilterra dopo la morte della loro figlia.
Il film divenne controverso per una scena di sesso integrale ed esplicita tra di loro, editata in stile frammentato. Roeg interrompa la scene post-coitale in cui si vestono per andare fuori a cena mentre la sequenza si svolge. Anche in un’epoca ossessionata dal sesso, la scena divenne – e rimane tutt’ora – una delle più memorabili mai girate.
All’apice del successo, Sutherland cominciò a fare delle scelte eccentriche per la sua carriera. Rifiutò un ruolo nel thriller di John Boorman Un tranquillo weekend di paura optando optando per Il mondo di Alex di Paul Mazursky. Recitò di nuovo con Fonda in Una squillo per quattro svitati (1973) e interpretò Gesù Cristo in E Johnny prese il fucile di Dalton Trumbo (1971). Entrambi fecero fiasco al botteghino.
Ricevette critiche contrastanti per alcuni suoi ruoli, come il film drammatico Il giorno della locusta di John Schlesinger (1975), il film bomba del 1976 Il Casanova di Federico Fellini e per quello di fascista psicopatico in Novecento (1977) di Bernardo Bertolucci.
Memorabile è il suo cameo nel successo del 1979, Animal House, dove interpreta un professore che intesse una relazione con una studentessa (Karen Allen). Prese anche una piccola commissione anticipata per il suo lavoro invece che una percentuale dei profitti. L’attore stimava che questa scelta gli fosse costata 14 milioni di dollari.
Sutherland riscosse approvazione con Gente comune, convincendo il regista Robert Redford a sceglierlo come padre addolorato nel tentativo di tenere salda la famiglia dopo la morte di un figlio. Redford gli aveva offerto all’inizio la parte dello psichiatra che è andata poi a Judd Hirsch.
Nel 1981 nel thriller sulla seconda guerra mondiale La cruna dell’ago, Sutherland offrì una delle sue ultime performance come protagonista romantico sul grande schermo. Nel film rivestiva i panni di un agente tedesco in difficoltà che si innamora di una donna sposata e sola (Kate Nelligan).
Un altro picco di carriera arrivò nel 1998, quando venne scelto dal direttore e sceneggiatore Robert Towne per Without Limits. In questo film interpreta Bill Bowerman, allenatore di Steve Prefontaine (Billy Crudup) e co-fondatore della Nike. Fu anche memorabile nel film Orgoglio e Pregiudizio del 2005, come padre di Keira Knightley.
Sutherland ha fatto anche una durevole impressione in ruoli più piccolo, come Mister X, un officiale di alto rango apparentemente consapevole di dettagli sull’omicidio Kennedy, nel film JFK – Un caso ancora aperto di Oliver Stone del 1991.
Notevolmente, Sutherland non fu mai candidato agli oscar, anche se il suo lavoro in film come Gente Comune e Without Limits è spesso citato dai critici come tra i migliori dei rispettivi decenni.
Dagli anni 2000 alla morte
l suo profilo è aumentato recentemente grazie al suo ruolo nei panni del malvagio Presidente Snow nel franchise di Hunger Games, a partire dal 2012.
Più recentemente è apparso come giudice Parker nella serie Lawmen – La storia di Bass Reeves e nella serie del 2022 Swimming with Sharks. Altri suoi recenti ruoli ricorrenti includono le serie The Undoing – Le verità non dette, Trust, nella quale interpreta J. Paul Getty, Ad Astra e La tela dell’inganno.
Altri ruoli che meritano una nota includono il Presidente Snow in Hunger Games (2012) e i sequel; uno scassinatore in The Italian Job (2003); il padre in 6 gradi di separazione (1993); uno scassinatore di stile in 1855 – La prima grande rapina al treno (1978); e il protagonista in Terrore dallo spazio profondo (1978).
Donald Sutherland apparve con il figlio Kiefer nel film Il momento di uccidere del 1996. Rinunciò inoltre a un’offerta per interpretare il padre del personaggio di Kiefer, Jack Bauer, nella serie tv 24. I due appaiono assieme anche nel film wester del 2014 Il fuoco della giustizia.
L’attore entra poi nel cast con Brie Larson nella commedia a musical ambientata in India Basmati Blues, scritta e diretta da Dan Baron.
Tra i lavori sul piccolo schermo ci sono: due episodi di Il santo (1965, 1966); Patrick Darling III in Dirty Sexy Money (2007-2009); Nathan Templeton in Una donna alla Casa Bianca (2005-2006); I pilastri della Terra (2010), basato un romanzo di Ken Follet; Clark Clifford in Path to War – L’altro Vietnam di John Frankenheimer (2002).
Fonte: Variety