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Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro

Jasmine Trinca ci parla della Montessori e ricorda il suo esordio

Conferenza stampa per presentare in anteprima nazionale il biopic su Maria Montessori

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Jasmine Trinca è stata ospite della 60ª edizione della Mostra Internazionale del Nuovo cinema Pesaro, per presentare in anteprima nazionale Maria Montessori – La nouvelle femme (2023) di Léa Todorov. Per l’affascinante e sempre sorridente attrice romana, questa è la terza volta al Festival di Pesaro.

La breve e affollata conferenza stampa si è svolta nel pomeriggio, nella boutique Ratti. In serata, prima della proiezione del film in Piazza Grande, Jasmine Trinca ha presentato al pubblico questo intenso ritratto femminile. Il film uscirà nelle sale a settembre.

Incontro con Jasmine Trinca

Il moderatore dell’incontro è stato il Direttore artistico del Festival, Pedro Armocida. Le domande principalmente si sono concentrate su quest’ultima interpretazione. Le viene chiesto se è stato difficile incarnare questo personaggio storico, e se le ha lasciato qualcosa.

Jasmine Trinca ha risposto inizialmente con ironia, dicendo che per lei Maria Montessori (1870-1952) era quella impressa sulla banconota delle 1000 lire. Ma poi, grazie al copione della Todorov, che affronta anche gli aspetti privati del personaggio, ha compreso e apprezzato una figura femminile poco rispettata a suo tempo.

Nel periodo in cui ha vissuto, tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900, le donne non avevano potere decisionale, soprattutto nei casi in cui cercavano di proporre dei progetti. La Montessori, in questo caso, è stata una proto-femminista, riuscendo a sviluppare la sua idea, che poi è diventata fondamentale per l’insegnamento.

Inoltre, l’ attrice mette in evidenza come la Montessori abbia sacrificato la sua vita privata di donna, con la perdita di una gravidanza, pur di riuscire a concretizzare ciò che poteva sembrare un’utopia.

Interpretando questo ruolo, però, ciò che le ha dato maggiore consapevolezza è stato stare in mezzo a dei bambini con vere disfunzioni motorie e intellettive. Stare in mezzo a loro le ha fatto comprendere come lei sia una privilegiata.

Un’altra domanda verte su L’arte della gioia (2024) di Valeria Golino, film per la Tv in due puntate. Le viene chiesto se nota alcune similitudini tra i due personaggi. Jasmine Trinca conferma che sebbene siano due personaggi opposti, ambedue le donne sono alla ricerca della propria emancipazione, in un’epoca totalmente a trazione maschile.

In chiusura e ricollegandosi alla sua terza presenza a Pesaro, A Jasmine Trinca viene chiesto se è tornata anche ad Ancona. Fu la città con cui esordì ne La stanza del figlio (2001) di Nanni Moretti. L’attrice afferma che è dal lontano 2000 che non mette piede ad Ancona.

Ricorda quella prima esperienza al cinema e la vita da pendolare. Viaggi da Roma ad Ancona, e viceversa, con i primi Frecciarossa, e come abbia studiato per la maturità in treno. Al termine delle domande, è iniziato il photocall.

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