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In Sala

‘Racconto di due stagioni’ : fotografia della debolezza umana in un film teatrale

Una spietata riflessione sulle debolezze della Natura umana. Ottimo Cinema

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racconto di due stagioni

Al cinema con Movies Inspired, Racconto di due stagioni è l’ultimo film del regista turco Nuri Bilge Ceylan premiato nel 2008  al Festival di Cannes per il film Le tre scimmie.

Nel cast del film Deniz Celiloglu, Merve Dizdar ( Prix d’interprétation féminine a Cannes ) , Musab Ekici, Ece Bagci, Erdem Senocak. 

Racconto di due stagioni la trama

Samet, ( Deniz Celiloglu)   un giovane insegnante d’arte, sta terminando il suo quarto anno di servizio obbligatorio in un remoto villaggio dell’Anatolia e ambisce a essere ricollocato a Istanbul. Si permette alcuni atteggiamenti particolari  con la studentessa preferita, Sevin (lEce Bagci). Niente di  grave, ma questo lo porta a rischiare delle sanzioni. Samet viene segnalato in forma anonima per comportamento inappropriato nei confronti di alcune studentesse,  ma il  richiamo viene subito insabbiato dall’autorità scolastica patriarcale e sessista.

Inizialmente Samet ispira empatia ma lentamente si svela il suo narcisismo e la sua mancanza di reale interesse verso gli altri. Samet perde le speranze di sfuggire alla triste vita in cui sembra essere bloccato. Desidera di possedere una donna e di sedurla, solo perché voluta  dall’ amico Kenat con cui convive.  L’incontro con Nuray, un’insegnante con un episodio traumatico alle spalle, potrebbe aiutarlo a superare quest’angoscia. Nuray (la brava Merve Dìzdar,)  è un’attivista di sinistra, in una società – quella turca – umiliata dall’autoritarismo di Erdogan, mai nominato. La donna ha perso una gamba per un attentato dinamitardo curdo e ha una protesi che le procura un vuoto affettivo più che fisico.

Quotidianità e immagini

Nuri Bilge Ceylon è uno dei più interessanti autori del Cinema di oggi e  con questo suo About dry grass (il titolo originale rende di più l’idea della possibilità di speranza dal nulla) ci porta oltre il visibile.  La sua profondità si manifesta a partire dal luogo geografico in apertura: le lande innevate dell’ Anatolia, in Turchia. Ceylon inizia da qui la sua personale visione del mondo , da un ‘altrove’ lontano da dove si pone a riflettere sul rapporto uomo-Natura. Lo fa in più di tre ore di film che confermano la sua tendenza alla lungaggine intesa come necessario contenitore di tutto quello che l’artista turco intende mostrare. La vita quotidiana , il bere insieme, il conversare, il cenare, sono parte essenziale dei suoi film, atti attraverso cui mostrare i sentimenti dei personaggi,  i loro desideri, le relazioni create.

In Racconto di due stagioni  il narrare è però anche fatto di immagini e Ceylon (non dimentichiamo che nasce come fotografo) nel suo film non può non concedere anche questa volta un posto d’onore alla fotografia e alle scene. Sono parte essenziale di una storia in cui la Natura coi suoi paesaggi e la Natura umana  si incontrano e scontrano, specchio uno dell’altro.

Il racconto è circondato da foto scattate dal protagonista nelle campagne attorno al villaggio, immagini che, di tanto in tanto, interrompono il fiume di parole della lunghissima sceneggiatura ma che non servono a porre riflessioni  sulla situazione storica, sociale o politica del posto. Sì, nel film si fa riferimento in qualche modo al clima autoritario del sistema scolastico turco (espressione di un regime statale violento e oppressivo) ma sono le relazioni il tema centrale del racconto.

Samet

Il personaggio principale , narcisista , egoista e poco incline al vero incontro con l’altro, si pone in contatto con gli abitanti del luogo, con le donne e  le regole , evidenziando tutte le sue peculiarità e il suo profondo voler pensare e soddisfare il proprio ego. Nella sua imprevedibilità continua, il suo oscillare da una prospettiva all’altra , Samet non fa altro che sottolineare , nel bene e nel male, il suo ‘diritto all’essere egoista’.

Un antieroe tra  Čechov e Maupassant che desidera isolamento e attenzione allo stesso tempo, caldo e inverno con la stessa potenza , come la regione stessa in cui vive, l’Anatolia,  dove non esistono più le mezze stagioni. Un villain che mostra senza rimorso il suo malcontento e le sue argomentazioni da intellettuale annoiato e frustrato.

In 197 minuti divisi in capitoli, un dramma scolastico, una questione Etica, un triangolo amoroso e una riflessione intellettuale, Ceylon offre un’opera quasi teatrale che alza il sipario sulla Natura selvaggia, si inerpica ad analizzare le relazioni umane e che si esprime al suo meglio nel mostrare questo esempio di vita ostinatamente individualista, solitaria anche in compagnia, misantropa senza remore, debole ed annoiata ma, tesa comunque al perseguimento di una pur  effimera  felicità.

 

Racconto di due stagioni

  • Anno: 2023
  • Durata: 197'
  • Distribuzione: Movies inspired
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Turchia Francia Germania Svezia
  • Regia: Nuri Bilge Ceylan

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