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Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro

‘The Wind Is Taking Them’, l’infinito del tempo tra le lande nordiche

Un corto tedesco di Ann Carolin Renninger ci immerge nella profondità più recondita dell’ambiente che ci circonda, in una solitaria Germania rurale. In concorso alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro

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Presentato alla 60a edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, corre in concorso The Wind Is Taking Them, esordio alla regia della produttrice indipendente Ann Carolin Renninger, che qui, con un cinema spezzato, antinarrativo, indaga le interazioni tra l’uomo e una natura non da contemplare, ma da studiare, analizzare e vivere come protagonista e testimone di una Storia millenaria che sopravvivrà all’uomo.

Una fattoria, il cosmo, la Storia

Nella prima sequenza si muove una girandola, mossa dal vento a cui fa riferimento il titolo. In cortile il piccolo Ronin si fa osservatore della campagna in cui è immersa la sua fattoria e con la madre riflette, da piccolo aspirante naturalista, sul Big Bang; presto si farà anche esaminatore di tutto ciò che ci circonda: le stelle, i pianeti, il muschio, il fuoco e i gli organismi più impercettibili. Anche altri personaggi vengono colti dalla cinepresa in questo microcosmo sospeso, avulso dalla modernità e dalla sincronicità del tempo, dove il presente coincide con il passato iscritto nella natura visibile e invisibile e dove la scienza ne è la chiave di lettura. Tutti alla ricerca di qualcosa, di un senso nel cosmo (e forse in loro stessi), nell’umiltà di una natura brulla vicino al Mar Baltico.

Molecole, atomi, ma anche pietre e la lava di un vulcano: qual è la loro origine, quale la loro consistenza? Dopo questi interrogativi restituiti con immagini scabre e antiestetiche, asciutte e rarefatte, persino un campo da arare, dei ramoscelli da ardere e stormi di uccelli si rivestono di un rinnovata istanza esegetica.

Lontano dall’orbita di un cinema possente e filosofico come quello documentaristico di Terrence Malick e piuttosto più nei paraggi di quello di Franco Piavoli, Ann Carolin Renninger non compone sinfonie visive, non ricerca smodatamente la poesia in una fotografia tersa e immersiva. Controcorrente rispetto a certe tendenze festivaliere e coerente con un principio di sperimentazione anche concettuale, la regista con The Wind Is Taking Them sembra suggerirci il valore atavico della vita terrestre stessa nell’infinitamente piccolo, minimalista, quotidiano.

L’invisibile e l’umano

Con immagini girate in Super 8 e in 16 mm The Wind is Taking Them si addentra in una ricercatezza formale meno estatica o attraente, persegue i sentieri impervi di una narratività ondivaga, frantumata, quasi del tutto prosciugata, distillata dall’essenzialità e dalla pacatezza. E nello scorrere della vita, nel soffiare del vento che spazza via le esistenze umane, ma non le pietre millenarie, irrompe improvvisamente la Storia, un’eco dolorosa e remota: la voce di un notiziario sul conflitto in Ucraina, mentre Ronin, il protagonista, al microscopio, afferma che, sì, persino i microrganismi provano sentimenti. Come i caduti in guerra. Come i civili sotto le bombe.

E qui allora The Wind is Taking Them, in defilata sobrietà ma anche con austera e delicata intelligenza, apre un solco nel rispetto dell’umano, pur nella sua piccolezza nella Storia del mondo, pur nella sua futilità per la sopravvivenza del pianeta in sé, ancorandosi alla speranza riposta nella curiosità esplorativa e vivificante di tanti piccoli Ronin.

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The Wind Is Taking Them

  • Anno: 2023
  • Durata: 26'
  • Distribuzione: sperimentale
  • Nazionalita: Germania
  • Regia: Ann Carolin Renninger