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AL VIA BABY FASHION CHANNEL, LA PRIMA WEB TV CONDOTTA SOLO DA BAMBINI.

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Sbarca sulla piattaforma Streamit Twww.tv al canale numero 32 Baby Fashion Channel, la prima web tv a livello mondiale dedicata principalmente al mondo moda bambino e interamente condotta da baby-giornalisti. Il canale nasce da un’idea di Helen Ruffo, titolare dell’agenzia Baby Fashion, da tempo impegnata nel mondo dell’abbigliamento per bambini.

logo baby fashion channel

Sotto il profilo editoriale i contenuti proposti da Baby Fashion Channel ricalcano quelli offerti dai canali fashion per adulti, ma realizzati in versione ‘mignon’: tante brevi interviste agli addetti ai lavori e ai direttori dei magazine specializzati, alternate a stralci di sfilate, news dai backstage, anticipazioni e, quando se ne presenterà l’occasione, anche da mini “speciali aziende”, dedicati ai marchi che vorranno promuovere i loro prodotti. Ma non ci sarà solo la moda nel palinsesto di Baby Fashion Channel: al team di baby giornalisti, registi ed operatori del canale è stata data la possibilità di cimentarsi anche su tematiche sportive, artistiche o legate al mondo dello spettacolo. In generale il palinsesto è stato pensato per mettere questi baby protagonisti nella condizione di approfondire tutto ciò che li incuriosisce e li appassiona, lasciandoli liberi di descrivere fatti e vicende esclusivamente dal loro punto di vista.

“Lavorando da anni in questo settore e vivendo le emozioni delle sfilate e le magie create durante i sevizi fotografici, mi sono accorta che la comunicazione tradizionale non riusciva a trasmettere ciò che realmente veniva vissuto dai piccoli protagonisti – spiega Helen Ruffo – così ho pensato di dar vita a un prodotto sui generis come Baby Fashion Channel, una televisione interamente condotta da bambini, che si occupa di descrivere e raccontare il mondo del fashion attraverso i loro occhi. Un format ironico e divertente che allo stesso tempo offre l’opportunità alle aziende del settore di farsi conoscere, di trasmettere ciò che sono e non solo ciò che fanno”.