Invisible Nation di Vanessa Hope è un documentario prodotto da 100 Chapters Productions, Double Hope Films di Ted Hope e Seine Pictures e presentato al Biografilm Festival in anteprima italiana.
Donna, documentarista e con uno sguardo di una empatia unica: Vanessa Hope ci svela la realtà di un piccolo gioiello di democrazia, Taiwan, e della sua condottiera coraggiosa.
Invisible Nation di Vanessa Hope, la trama
Tsai Ing-wen ha guidato la Repubblica di Cina, meglio conosciuta come Taiwan, dal 2016 al 2024. Prima donna a ricoprire quel ruolo, ha rappresentato per il paese una svolta brillante, democratica e orgogliosamente indipendente. L’identità nazionale nel rispetto del principio di mantenimento della pace, è stata un caposaldo della sua politica.
Il film racconta dell’ascesa e della sua condotta politica a partire dagli anni di governo del predecessore, l’ex-presidente filo-cinese Ma Ying-jeou, fino agli anni della guerra in Ucraina, che ha prepotentemente influenzato l’andamento delle relazioni politiche tra la Cina e la piccola isola di Taiwan.
We are hoping to rise awareness for better diplomatic solution for Taiwan
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Tutto quello che si dovrebbe sapere su Taiwan
Un film vibrante e pieno di speranza, Invisible Nation di Vanessa Hope è un condensato di informazione entusiasta su quest’ultimo delicato decennio. Nel raccontare di un popolo e del suo critico ruolo mondiale di ago della bilancia per la democrazia in Asia, Vanessa Hope si rivolge a colei che questo esercito di resistenza civile l’ha condotto: Tsai Ing-wen. Ma la dimensione in cui questa donna è raccontata è umana e accogliente, e mostra la dedizione con cui si prende cura di tutti i taiwanesi, nessuno escluso.
Un personaggio così brillante che la Hope, ammette, in fase di montaggio il team è dovuto intervenire per ridurre, ridimensionare, la quantità di materiale girato, poiché pregno di successi e interventi illuminanti da risultare encomiastico. Invece qui emerge anche una dimensione più minuta. E il dietro le quinte di un momento di transizione delicatissimo, con un palcoscenico politico mondiale schizofrenico e al collasso, in cui Taiwan continua, perdura, nel rappresentarsi e nel volersi affermare in perfetta sintonia e coerenza con i propri principi, come solido baluardo di una democrazia sana.
Taiwan, la femminista
Spicca ed è convincente il parallelismo che Vanessa Hope traccia lungo tutto il corso del documentario: da una parte la realtà di Taiwan, la figura femminile della presiedente Tsai e il concetto di femminino in generale. A questo contrappone una Cina maschilista, misogina, autocratica e patriarcale che non nega l’utilizzo della forza e della violenza nel sistema di gestione dei rapporti con la piccola isola.
Invisible Nation è un film concitato, con una grande quantità di contenuti e che accenna ad una complessa situazione socio politica alle soglie della guerra, su cui vigila una madre gentile e coraggiosa. Una donna rappresentata nella forza della sua cura, tra cui anche la cura degli animali.
Regista e protagonista non sono le uniche note femministe. Ted Hope, produttore, risulta un interlocutore altrettanto femminista. Convinto e risoluto sostenitore della moglie, porta dati ed esperienza a convalidare le difficoltà del contesto e della condizione di donna regista impegnata in un progetto coraggioso e imprescindibile, impregnato di coinvolgente solidarietà.
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