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Valentina Lodovini: una retrospettiva tra cinema e teatro

Attrice a metà strada tra teatro e cinema

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Valentina Lodovini

Valentina Lodovini è tra gli ospiti della 60ma edizione della Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro (14-22 giugno). Quale migliore occasione per riscoprire, con una retrospettiva, questo personaggio, in una doppia carriera tra cinema e teatro.

Valentina Lodovini, gli inizi a teatro e l’esordio al cinema

Valentina Lodovini, attrice umbra, ma toscana di adozione, classe 1978, ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo a teatro. Nel 2004 si diploma al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, e da quel momento in avanti le si aprono le porte di un altro mondo, quello del cinema.

Gli esordi risalgono proprio a quell’anno, quando Lodovini prende parte al film Ovunque sei di Michele Placido, presentato a Venezia. L’anno seguente, nel 2005, sarà Paolo Sorrentino a sceglierla per il film L’amico di famiglia. Da ultimo, Lodovini ottiene una parte anche nel film A casa nostra di Francesca Comencini.

La candidatura ai David di Donatello nel 2008

Valentina Lodovini a questo punto nell’arco della sua carriera esplora diverse forme del mondo dello spettacolo: dal teatro, in principio, fino all’approdo al cinema. Ma non solo, di mezzo c’è anche la televisione. Lodovini infatti prende parte a diverse fiction, come ad esempio Distretto di polizia, Io e mamma, 48 ore e Incantesimo. Compare, inoltre, nel programma Nessundorma, di Paola Cortellesi.

Nel 2008 ottiene una candidatura ai David di Donatello come migliore attrice protagonista, per l’interpretazione di Marta, una maestra di scuola elementare, nel film La giusta distanza, firmato da Carlo Mazzacurati. Un momento importante e intenso per la carriera cinematografica di Lodovini, che diviene nota al grande pubblico.

Si può notare come l’attrice venga contesa tra diversi registi, e non segua quindi un singolo professionista, nella realizzazione dei suoi film. Diverse tematiche esplorate, diversi registi alla cinepresa e diversi generi trattati.

I tratti distintivi delle interpretazioni attoriali di Valentina Lodovini

Attrice di teatro, cinema e televisione: la versatilità di Valentina Lodovini è evidente. La stessa attrice ha poi interpretato ruoli in commedie, drammi e ancora gialli. Il teatro è stato il primo palco su e attraverso cui affacciarsi, per fare l’ingresso nella professione di attrice.

Da ultimo, Lodovini non è estranea alla recitazione che vuole dare un respiro alla questione femminile. Ciò è particolarmente evidente nel caso del film La terra delle donne, opera prima di Marisa Vallone, 2023.

Storia di un rapporto forte tra la donna e la terra dove nasce (la Sardegna degli anni ’30 del Novecento), che è impregnato anche, e soprattutto, di un clima di tradizioni, credenze e vissuti profondamente traumatici. Qui Lodovini interpreta il ruolo di una donna, Marianna, figlia e sorella, che deve trovare una propria posizione esistenziale all’interno di una famiglia, tutta al femminile. Sarà lei la prima ad accogliere la sorella minore, la piccola Fidela (Paola Sini), con affetto, nonostante quest’ultima venga considerata agli occhi di tutti gli abitanti del paese una “strega”.

Il filo rosso che segue le storie di donne

Valentina Lodovini nelle sua traversie attoriali ha mantenuto una sorta di fil rouge piuttosto evidente, che consiste nell’interpretare ruoli di donne ben definiti. Si parta dal già citato La terra delle donne, per passare a Una donna per amica, pellicola dai toni più leggeri, fino a Figli del destino.

Quest’ultimo lavoro ripercorre la storia di quattro protagonisti, nonché bambini italiani ebrei vittime delle leggi razziali. Lodovini interpreta la madre di Tullio Foà incarnando, inevitabilmente, un doppio ruolo: quello di donna impegnata nel proteggere il figlio dal pericolo della storia, che incede in tutto il suo terrore, e quello di erede in prima persona di un peso particolarmente sentito. Relativo, quest’ultimo, all’avvenire storico, che non chiede permesso e inghiotte ogni possibilità di vero progresso e rinascita, mentre traccia il suo destino.

L’amore per il cinema, qualcosa di intimo e antico

L’amore tra Valentina Lodovini e il cinema è nato presto. Un legame necessario, che si è palesato attraverso gli anni, nell’esercizio di una passione prima solo percepita, poi abbozzata, ed infine definita pienamente. A raccontarlo è stata la stessa attrice, in un’intervista per The Wom.

“Amo il cinema da sempre. Non so ricondurre tale sentimento a un momento o a un aneddoto specifico: è una passione innata che evidentemente avevo già dentro la pancia della mia mamma. Sono poi cresciuta a pane e cinema: quello per la cosiddetta settima arte è un amore tutto mio che non mi è stato trasmesso da nessuno. Che venga riconosciuto il fatto che amo e che conosco il cinema mi dà soddisfazione: per me è fondamentale che ne se conosca la storia. Come cittadina e donna, tengo tantissimo alla memoria e alla sua coltivazione”

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