Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 109′
Genere: Thriller politico
Regia: Allen Hughes
Distribuzione: 20th Century Fox
Uscita: 07/02/2013
Broken City è un thriller politico dalle sfumature noir diretto dal regista Allen Hughes, con un triangolo di stars d’eccezione Mark Wahlberg, Russel Crowe e Catherine Zeta-Jones.
La storia ci mostra una New York, la città più iconica della cinematografia statunitense e non solo, “sick of corruption” (malata di corruzione), in un duplice gioco di redenzione e vendetta.
Due le figure cardine, quella interpretata da Wahlberg, Billy, ex poliziotto di New York, che si è spinto forse troppo oltre nella sua ricerca di giustizia, e il sindaco Hostetler interpretato da Crowe, una figura che mescola il fascino del potere e la sua pericolosità. La sceneggiatura di Brian Tucker era stata inserita nella Black List, nella quale vengono inseriti i migliori script non ancora portati sullo schermo. “C’è molta azione, con tante sorprese, oltre a una narrazione dinamica, ma la cosa più importante sono i personaggi”, spiega il regista Allen Hughes.
Effettivamente, il film si regge tutto sul confronto tra i due personaggi, Billy e il Sindaco, e su quello degli attori, Wahlber e Crowe. La sensazione però è che oltre lo sfondo di intrighi ed inganni e il tentativo di costruire una sorta di neo-noir che richiami quelli con Hunphrey Bogart, il film si regga solamente sulle performances degli attori. Non a caso il momento più interessante del film è lo scontro tra i due antagonisti ma non bastano due grandi personalità del cinema a confronto per rendere un film memorabile.
Broken City è un film noioso e dimenticabile, che non dice nulla di nuovo a proposito del potere e della corruzione, né rende la storia della redenzione particolarmente significativa o interessante, pur essendo quest’ultima, l’unica linea narrativa coerente. Se dovessimo, infatti, considerare solamente il gioco ad incastro sulla corruzione cittadina in cui tutti sembrano, in un modo o nell’altro, coinvolti, tutta la vicenda perderebbe di credibilità.
La stessa Catherine Zeta-Jones che in nessun film passa inosservata, qui resta in ombra, nei panni di un personaggio ambiguo, la moglie del sindaco, che, a mio parere, poteva essere approfondito come meritava, concedendo più spazio all’attrice.
Pur volendo raccontare una storia contemporanea e sempre attuale, Broken City manca di freschezza e di personalità, è carente di quella tensione drammatica su cui dovrebbe basarsi un film di genere come questo. L’ottimo lavoro degli interpreti e una buona fotografia che si rifà a quella de Il Padrino, non salvano l’opera ma costituiscono l’unico motivo per seguire il film.
Maria Cristina Locuratolo