É raro vedere film Disney al di fuori della sua piattaforma streaming. Ma fa eccezione Navigator, film del 1986 per la regia di Randal Kleise, conosciuto per essere stato il regista, al suo esordio, di Grease.
Navigator è un classico di fantascienza per tutta la famiglia, in cui si possono vedere alcuni dei primi sperimentali effetti speciali realizzati al computer.
Il film è stato recentemente rilanciato su Raiplay, ma solo per pochi giorni. Vi basterà iscrivervi gratuitamente per vederlo.
Navigator – la trama
4 luglio 1978: David, dodici anni, sta per festeggiare il Giorno Dell’Indipendenza con la sua famiglia. Quando il padre gli chiede di andare a chiamare il suo fratellino che sta giocando coi vicini, David cade in un burrone e perde i sensi. Al suo risveglio scopre di essere nel 1986: i suoi genitori si sono trasferiti e sono invecchiati, mentre suo fratello minore ha ormai sedici anni.
L’atterraggio in città di un UFO da cui David sente una voce richiamarlo potrebbe dargli delle risposte su questo mistero. La NASA è però più interessata a usare il ragazzino come cavia da laboratorio piuttosto che ad aiutarlo.
Una giostra di film
Navigator è un classico film d’intrattenimento per famiglie degli anni’80. Una felice famigliola della classe media, un protagonista ragazzino e un evento straordinario a ribaltare le loro ordinarie vite. Il lungometraggio racconta una storia ma dà anche molto risalto a scene basate sugli effetti speciali, soprattutto nella seconda parte, dove la trama sembra prendersi una pausa per concentrarsi sullo stupore.
Lo si può considerare un capostipite di quelli che poi saranno i film “giostra” tipici della Disney. Si tratta di prodotti realizzati per promuovere attrazioni nei parchi a tema della compagnia, dove l’ambientazione, lo spettacolo visivo e l’immedesimazione nelle scene d’azione hanno la meglio sulla trama. Nei casi più felici questi hanno portato alla creazione di franchise, in cui anche la scrittura e la bravura degli attori hanno un ruolo. É il caso della saga de Pirati dei Caraibi, di cui molti ignorano l’idea produttiva all’origine. Nelle situazioni riuscite abbiamo visto film a sé stanti, insuccessi di pubblico a fare da riempimento su Disney +. Come Jungle Cruise con Dwayne Johnson.
Navigator fa parte del primo gruppo. Per assurdo, finita la visione si vorrebbe che durasse più a lungo per esplorare meglio gli effetti del viaggio nel tempo su David e la sua famiglia. Ma le scene d’azione non sono invecchiate affatto e riescono a togliere ancora il fiato allo spettatore. C’è anche un buon equilibrio tra drammaticità e commedia che stempera quando serve e alza la tensione nelle scene più concitate.
Un capostipite del cinema in CGI
Nel film ci sono molte sequenze aeree sul disco volante in volo. Queste vennero realizzate usando in parte immagini fatte al computer, un Foonly F1 per l’esattezza. Essendo di otto anni precedente a Jurassic Park, il primo film con creature interamente generate al computer, gli effetti di Navigator sono sorprendentemente realistici per l’epoca.
Jeff Kleese, fratello del regista, fu il direttore degli effetti speciali grazie a tecniche innovative della sua casa di produzione: la Omnibus Computer Animation. Le scene di volo vennero fatte tramite un modellino ripreso da una telecamera speciale collegata al Foonly. Il dispositivo impressionava in un secondo momento le immagini sulla pellicola.
Venne inoltre utilizzata per la prima volta la mappatura dei riflessi sulla superfice lucida della navicella. Kleese aveva realizzato insieme ad alcuni colleghi un programma che simulava i riflessi sull’acqua per una pubblicità. Ebbero quindi l’idea di rendere riflettente anche il disco volante perché il cielo vi si specchiasse nelle sequenze di volo.