Il nostro consumo di carne è sostenibile a livello ambientale? La regista Teresa Paoli confeziona un documentario brillante, presentato al Festival CinemAmbiente, che mostra la situazione attuale e indaga sulle possibili alternative.
La Fabbrica della carne: allevamenti intensivi
Gli allevamenti intensivi sono spesso accusati di non essere sostenibili e di consumare risorse eccessive. Il film si apre con un sopralluogo a un allevamento di polli. Le condizioni degli animali sono un pugno nello stomaco. Stessa sorte subiscono i maiali: le scrofe sono infatti relegate in gabbie anguste e costrette ad allattare i cuccioli, non potendo nemmeno girarsi per via dello spazio ristretto della celle. Successivamente il viaggio alla scoperta di alternative sostenibili si sposta nella città di Singapore, considerata all’avanguardia nella ricerca della carne coltivata.
La regia
Nel documentario le immagini parlano da sole, sospendendo il giudizio e limitandosi a descrivere la realtà dei fatti. La brutalità degli allevamenti intensivi e delle conseguenze sulla popolazione che abita in prossimità di queste strutture vengono rese senza veli.
L’insostenibilità viene dimostrata non solo attraverso le immagini sulla condizione di vita degli animali, ma anche con testimonianze di persone che hanno avuto problemi di salute per via delle elevate emissioni di ammoniaca e di esperti che hanno valutato i problemi delle falde acquifere.
Nella seconda parte, ci si sposta a Singapore; il montaggio alterna testimonianze di professori e ricercatori universitari a personalità di spicco che danno la loro opinione sulla questione della carne coltivata.
La Fabbrica della carne: un interrogativo sul presente
Il film espone chiaramente la situazione attuale: abbiamo raggiunto il punto di saturazione e qualcosa deve necessariamente cambiare. La prima parte del documentario esplora e indaga i problemi attuali legati all’aumento esponenziale dell’allevamento intensivo. Cosa si può fare per rimediare? Nonostante i milioni di dollari investiti nella ricerca, per lo più provenienti da privati e multinazionali, il dibattito sulla carne coltivata in laboratorio procede incessante.
Da un lato a Singapore si crede fermamente che possa rappresentare una scelta valida nel futuro, un’alternativa sostenibile e meno crudele rispetto all’uccisone degli animali. Dall’altra parte ci sono ancora molti dubbi su questa nuova tipologia di alimento, che rivoluzionerebbe il nostro stile di vita. Sarebbe davvero più sostenibile? Che impatto potrebbe avere sul pianeta una produzione massiva di carne da laboratorio? Queste domande non hanno ancora risposta, ma sono gli interrogativi che sorgono spontanei affrontando questi temi.
Un documentario brillante e coinvolgente che offre il quadro reale e non edulcorato su uno dei temi più dibattuti di questi anni.