Los ùltimos (The Last) è un documentario del 2023 diretto da Sebastián Peña Escobar. Co-produzione tra Paraguay, Uruguay e Francia, l’opera tratta il tema della deforestazione in Paraguay e dell’impatto dell’uomo sul pianeta. Presentato alla 27esima edizione del CinemAmbiente Film Festival di Torino.
Di cosa parla
Il documentario è incentrato su un viaggio compiuto da tre amici: lo stesso Escobar, suo zio Jota (che è un ornitologo) e l’entomologo tedesco Ulf Drechsel. I tre si dirigono nella regione del Gran Chaco in Paraguay per visitare le foreste minacciate dalla deforestazione, dalla siccità e dagli incendi. Lo spettatore viene catapultato in una realtà cruda e tragica che spesso percepiamo come distante, ma che è più vicina che mai e riguarda tutti da vicino.
La sparizione delle foreste, degli ecosistemi e di intere specie di animali e piante è purtroppo una desolante conseguenza delle azioni sfrenate del genere umano. Potrebbe essere già troppo tardi per rimediare ai nostri errori, e il documentario riflette proprio su questo.
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La recensione
Il documentario è molto diretto e semplice: non ci sono grandi effetti di montaggio, non c’è musica (se non delle sonorità elettroniche composte da Ismael Pinkler), non ci sono riprese in alta definizione. È più una testimonianza che Escobar regala allo spettatore, una testimonianza malinconica raccontata con realismo e anche con una punta di ironia. Drechsel infatti arricchisce l’opera con la sua conoscenza, il suo umorismo “catastrofista” e le sue amare riflessioni sulla società moderna. È un viaggio in cui si cerca di trovare un appiglio di speranza di fronte a catastrofi sempre più difficili da ignorare.
Alcune riprese e panoramiche lasciano letteralmente attoniti per la loro crudezza e desolazione: sterminati campi aridi, strade polverose, foreste completamente rase al suolo e cieli rosso sangue. Immagini di fronte a cui è difficile rimanere indifferenti. La deforestazione non riguarda solo il Paraguay, ma tantissimi territori del Sud America. Ci sono molte aree dove non rimane più nulla per nutrire la terra, e di conseguenza la flora e la fauna faticano a trovare cibo. Gli incendi causano la morte di tantissimi animali che, se non riescono a scappare in tempo, cadono vittime delle barbariche azioni dell’essere umano.
Escobar ricorda la sua infanzia, quando il Paraguay era un paese ricco di rigogliose foreste, e riflette sul cambiamento avvenuto negli ultimi anni. Si auto-definisce “un nostalgico voyeur delle foreste minacciate” e descrive i suoi due compagni di viaggio come “due saggi ambientalisti che sembrano membri di una strana band punk/rock”. Escobar rimane per lo più fuori dall’inquadratura, sollecitando suo zio e Drechsel a discutere sui temi più disparati: il fallimento del sistema, il consumismo sfrenato, l’inquinamento, la tecnologia e l’irreversibilità dell’impatto umano sul pianeta. Temi che riescono a colpire lo spettatore e a farlo riflettere sulle sue piccole azioni quotidiane.
Los ùltimos è un documentario coinvolgente e informativo, che con la sua semplicità riesce a colpire e ad affrontare tematiche importanti e attuali. Senza cadere nella retorica, Escobar riesce a far riflettere gli spettatori sui cambiamenti del pianeta, sulla nostra società e sul nostro futuro incerto. La Terra può guarire e riprendersi, ma se l’umanità sarà qui per vederlo è tutta un’altra questione. Presentato al CinemAmbiente Festival.