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‘Ricchi a tutti i costi’: la recensione della commedia Made in Italy

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La comicità italiana ha sempre cercato di portare sul grande schermo temi delicati e attuali di cui è difficile parlare. Grazie alla risata, quegli argomenti scomodi sono stati resi noti al pubblico sottoforma di gag memorabili e battute che ancora oggi ricordiamo con simpatia. Sulla stessa linea d’onda si può collocare Ricchi a tutti i costi, un film corale che pone al centro i temi della famiglia e dell’eredità.

Con la regia di Giovanni Bognetti, prodotto da Netflix e disponibile dal 4 giugno sull’omonima piattaforma, Ricchi a tutti costi sta avendo un successo enorme, aggiudicandosi  il secondo posto nella Top Ten dei miglior film disponibili.

Ricchi a tutti i costi: la trama

Minorca, Spagna. La famiglia Delle Fave è pronta a regalarci una nuova avventura con sfumature di noir e crime. Nella meravigliosa isola spagnola si terrà il matrimonio tra la nonna (Fioretta Mari) e un signore molto più giovane di lei, Nunzio.

Nunzio, interpretato da Ninni Brischetta, è un farabutto e ricercato per due femminicidi. Anna (Angela Finocchiaro) non è disposta ad accettare la decisione della madre, soprattutto dopo aver scoperto il passato tormentato di Nunzio. Allo stesso tempo non accetta la presenza dell’uomo a causa dei 6 milioni di euro che sua madre ha ereditato da un’anziana zia. Così, la donna decide di riunire tutta la sua famiglia e di progettare un piano diabolico: uccidere il promesso sposo. Carlo (Christian De Sica) appoggerà la moglie Anna fino alla fine a differenza dei figli, Alessandra (Dharma Mangia Woods) ed Emilio (Claudio Colica), che prenderanno decisioni completamente diverse.

Infine, l’arrivo del testimone di nozze di Nunzio, interpretato dall’attore Darko Perić (La Casa di Carta), porterà problemi nel progetto omicida e costringerà Anna a scendere a compromessi. Tra un susseguirsi di gag, scene divertenti, smorfie e battute si arriva al grand finale. La famiglia Delle Fave sarà riuscita nel suo intento? Aspetta a voi scoprirlo!

Una comicità familiare

La famiglia, in tutti i suoi aspetti, è la vera protagonista del lungometraggio. Siamo di fronte ad un film corale perché ogni personaggio è parte integrante della trama. I Delle Fave, nel cercare di portare a termine il piano, si mettono a dura prova: prima tra di loro e soprattutto con il proprio essere.

In particolare i due figli, Alessandra ed Emilio, sono due personaggi apparentemente semplici, ma in realtà molto complicati. Insicura lei ed ansioso e depresso lui, insieme formano una coppia “problematica”, mettendo in evidenza aspetti psicologici molto comuni ai giovani d’oggi. La coppia formata da Carlo ed Anna sembra apparentemente tranquilla e perfetta, ma in realtà è piena di problemi da ricercare nel loro passato e che emergono brillantemente tra una scena e l’altra.

E, infine, il tema dell’eredità è qui il vero fattore scatenante del cinismo familiare. Senza quei 6 milioni di euro, Anna non avrebbe mai escogitato un piano così tetro e diabolico. Allo stesso tempo, nessuno dei suoi familiari l’avrebbe appoggiata. Ecco che nella comicità si aggiunge quella vena drammatica e malinconica che fa riflettere lo spettatore su un tema così attuale.

Conclusioni

Il cast riesce a superare la prova del sequel. La coppia De Sica – Finocchiaro, ancora una volta, si conferma una delle più belle collaborazioni nel mondo della comicità italiana, regalandoci tanti aneddoti divertenti e leggeri. In particolare De Sica, che siamo abituati a vedere brillare nei suoi famosissimi cinepanettoni, è in grado di divertire e allo stesso tempo di trasmettere quell’accenno di malinconia che pervade il personaggio di Carlo.

La colonna sonora porta con sé melodie italiane con venature spagnole per ricordare allo spettatore la location del film, senza tralasciare l’origine italiana del cast e della produzione. Infatti, in una delle scene centrali del film, possiamo ascoltare la canzone Non voglio mica la Luna di Fiordaliso, gustandoci le bellissime carrellate sul paesaggio spagnolo.

Ricchi a tutti i costi convince. E lo fa perché è vero, sincero e comico al punto giusto per toccare temi così delicati. E poi… è sempre bello farsi una risata e godersi una serata in leggerezza.

 

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